Napoli, duello tra Salvini e Santori. Ma le Sardine non sfondano: meno presenze in piazza
Giornata movimentata quella di oggi per Matteo Salvini a Napoli. Dal corteo di protesta dei centri sociali alla presenza di un gruppo di contestatori a Scampia, quartiere periferico di Napoli, dove il leader della Lega è stato ospite della palestra di Gianni Maddaloni, maestro di judo. Tafferugli nei Quartieri Spagnoli tra i manifestanti aderenti ai centri sociali, circa 200, e le forze dell’ordine, che hanno sbarrato loro il passo a poche centinaia di metri dal teatro Augusteo dove si stava tenendo la manifestazione del leader del Carroccio.
Sardine VS Salvini
Ma la polemica che tiene banco è quella tra Salvini e le Sardine, anche loro oggi a Napoli, e che ingaggiano un “duello” a distanza sui decreti sicurezza. «Il trasformismo non paga e lui sa benissimo che non è un ospite gradito», dice Mattia Santori, leader delle Sardine, in visita allo stabilimento Whirlpool di via Argine. «Qui a Napoli c’è chi parla di lavoro e chi invece cerca di convincere i napoletani che non vuole più ‘lavarli con il fuoco, questo farà la differenza. Salvini non è credibile e non è che riesce a ripulirsi la coscienza con un po’ di soldi su Facebook o con un social media manager bravo», aggiunge.
Pronta la replica del leader del Carroccio: «Io cerco di risolvere i problemi, altri vanno in giro. Secondo loro io non ho fatto nulla per Napoli e la Campania? Non tutti possono sapere tutto. Ricordo 53 vigili urbani assunti, decine di milioni di euro per le scuole sicure, strade sicure, spiagge sicure, l’assunzione di 1851 poliziotti. Napoli è stata la città dove sono stato più volte da ministro dell’Interno, quindi prima di contestare qualcuno dovrebbe studiare».
Le Sardine in piazza
Ma sono poche centinaia le persone che hanno partecipato al flash mob promosso dalle Sardine in città per rispondere alla contemporanea presenza del leader del Carroccio e per promuovere il diritto al lavoro. Uno scenario molto diverso da quello di fine novembre quando alla “chiamata” delle Sardine risposero in migliaia.
«Sapevamo che riportare tanta gente in piazza non è semplice, ma sappiamo di essere nel giusto se ripartiamo non dai grandi numeri ma dai grandi temi. Invece di inseguire Salvini sui suoi temi, noi andiamo su altri temi», dice Mattia Santori. Sul palco, intanto, si sono alternati momenti musicali alle rivendicazioni dei lavoratori delle aziende campane in crisi, da Whirlpool a Jabil. Ma c’è stato spazio anche per le proteste.
La polemica
Alcuni esponenti dei centri sociali e di Potere al Popolo avrebbero contestato animatamente Mattia Santori rispetto ad alcuni temi inerenti il lavoro, le politiche per il Sud, il decreto sicurezza e il Jobs act, oltre alla recente foto con i Benetton.
I toni si sono alzati al punto che Santori si è allontanato senza intervenire dal palco a chiusura della manifestazione mentre la piazza nel frattempo si era svuotata. «Non mi hanno fatto parlare, come spesso capita con chi contesta in maniera premeditata. Mi hanno detto solo parolacce. Un’aggressione strumentale e organizzata – dice – da parte di quelle persone che Salvini definisce Sardine ma Sardine non sono. I centri sociali e Potere al Popolo hanno occupato il palco per fare la loro propaganda elettorale. Quello che hanno fatto non era in programma, hanno scavalcato l’organizzazione», aggiunge il portavoce delle Sardine.
«Mai saliti sul palco – la replica del coordinatore nazionale di Potere al Popolo Matteo Giardiello – ci siamo solo limitati a porre a Santori alcune domande su temi sui quali le Sardine sono ambigue senza che lui ci abbia risposto. Aggiungo che le realtà salite sul palco erano quelle inserite in scaletta, il nostro intervento non era previsto e non c’è stato».
La polemica sul governatore De Luca
In giornata Vincenzo De Luca, scelto dal Pd come candidato per le Regionali in Campania, aveva mandato una lettera aperta alle Sardine invitando il movimento al confronto dopo il no di Santori al suo nome candidato presidente della Regione Campania. Ma il movimento nato spontaneamente a Bologna replica chiedendo al governatore un “passo di lato”.
«Abbiamo affermato che la figura “e non la persona” di De Luca è divisiva – si legge – Divisiva verso un percorso di unità che contrapponga un pluralismo di forze politiche e sociali alle destre, al sovranismo e ai valori ai quali ci opponiamo dal 14 novembre. Crediamo di non dovere nessuna risposta nel merito dei suoi pregi o demeriti amministrativi. Le Sardine campane avranno modo e tempo di rimarcare le problematiche emerse in questi 5 anni! Abbiamo molto da ridire sul linguaggio spesso adottato dal presidente della Regione Campania. Anche questo è un tema sul quale sempre ci batteremo. Quello che ci preme ribadire è la richiesta di un atto di generosità da parte di De Luca, nel fare un passo di lato e mettersi a disposizione di un processo unitario».
Foto in copertina: Mattia Santori, leader delle Sardine, a Napoli | Cesare Abbate per Ansa
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