Brescia, denuncia revenge porn e viene licenziata per “danno d’immagine”
Una donna bresciana vittima di revenge porn, dopo aver sporto denuncia alle autorità competenti sulla diffusione non autorizzata di alcuni video privati intimi e personali, sarebbe stata licenziata dal proprio datore di lavoro per “danno d’immagine”. Il datore di lavoro della donna ha sostenuto di esser stato contattato numerose volte da uomini che richiedevano un appuntamento con la professionista, «senza far riferimento alla problematica da affrontare e senza lasciare recapito telefonico». E da qui, a dire del datore, sarebbe scattato il licenziamento nei confronti della dipendente per “danno d’immagine”.
I video e gli screenshot privati della donna, oltre a essere stati pubblicati sul web, sono inoltre rimbalzati in alcune chat di poliziotti e carabinieri, senza che questi ne fermassero la diffusione. Ed è così che a seguito della prima denuncia, la donna ha presentato presso la Procura di Brescia un supplemento di esposto, aggiungendo alla lista delle prime tre persone inserite nel registro degli indagati, ulteriori nominativi che avrebbero contribuito a diffondere i contenuti privati della donna.
Foto in copertina dall’archivio
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