Coronavirus, riunione G20 sull’epidemia. Visco: «Impatto di oltre 0,2% sul Pil italiano»
In soli due giorni l’Italia è balzata al terzo posto tra i Paesi con il maggior numero di contagi al mondo. Un bilancio che preoccupa molto anche l’economia, come sottolineato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. «L’impatto del Coronavirus sul Pil dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2%», ha detto il governatore in un’intervista a Bloomberg da Riad a margine dei lavori del G20. A livello globale Visco ritiene che se non si vedranno rapidamente gli effetti di una ripresa allora sarà necessario agire in modo coordinato. «Dobbiamo usare le politiche di bilancio perché la politica monetaria è già molto accomodante a livello mondiale» spiega. Visco si trova in Arabia Saudita dove sono stati riuniti i ministri delle Finanze dei Paesi del G20 per una due giorni incentrata sulle ricadute economiche dell’epidemia.
Il Fondo monetario internazionale, lima la crescita globale per il 2020 al 3,2%, appena 0,1 punti in meno rispetto alle stime che aveva presentato un mese fa a Davos. Il Fmi toglie alla Cina 4 decimali di punto, portando la crescita del Pil al 5,6%. Il vertice delle prime venti economie mondiali mira anche a raggiungere un consenso su un sistema internazionale di tassazione digitale, anche se inevitabilmente si svolge in un contesto di crescente preoccupazione per il nuovo coronavirus che ha spinto le autorità cinesi a isolare milioni di persone per prevenire la diffusione della malattia, con gravi ripercussioni sull’economia mondiale.
L’impatto dell’epidemia, si verifica in un contesto di economia «fragile», ha detto il direttore del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, la quale riguardo alla Cina ha precisato che il Fondo «guarda anche a scenari più preoccupanti, in cui la diffusione del virus continua più a lungo e si fa più globale, con conseguenze sulla crescita più durevoli». Per questo il Fondo monetario è pronto, se fosse necessario, anche ad attingere al suo Fondo catastrofi per aiutare i paesi più deboli e vulnerabili. Il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, ha dichiarato a Riad che i 20 Paesi stanno valutando «una risposta coordinata» al Coronavirus, sottolineando che una nuova tassazione internazionale del sistema digitale potrebbe generare fino a un 4% aggiuntivo di entrate fiscali su profitti globali di 100 miliardi di dollari all’anno.
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