Coronavirus, in Aula la prima deputata con la mascherina – Il video
La psicosi da Coronavirus arriva anche nei palazzi del governo a Roma. È Maria Teresa Baldini, deputata di Fratelli d’Italia e medico di formazione, la prima politica ad entrare in Aula indossando una mascherina sul volto: «È arrivato il momento di indossare la mascherina, per proteggere se stessi e gli altri», ha dichiarato ai cronisti fuori da Montecitorio. A fronte dell’esplosione dei contagi e delle misure straordinarie adottate in diversi punti d’Italia, però, gli esperti hanno più volte ribadito che indossare una mascherina quando si è sani non protegge dai rischi. Ma Baldini, che è anche ex consigliera della Regione Lombardia, è di altro avviso.
«Credo che sia arrivato il momento di parlare chiaramente – ha dichiarato – perché la malainformazione viene fatta da chi non conosce la materia. Sappiamo cosa sono i virus influenzali e parainfluenzali, hanno dei picchi e questo è il momento di picco. Ho visto anche in qualche ospedale la difficoltà di mettere la mascherina. Sono medico: il parlare a vanvera non dà certezze e dà ansia ai pazienti». «Ora – ha spiegato ancora Baldini – è il momento di metterci tutti un piccolo impegno: dobbiamo lavarci le mani spesso, usare la mascherina e magari anche degli occhiali per proteggere gli occhi da chi sputacchia. Io non chiedo nulla a nessuno».
Chiudere le aule?
Ma Baldini non è l’unica politica ad aver espresso preoccupazione per chi lavora in Parlamento. Luca Toccalini, deputato e coordinatore Giovani della Lega, ha pubblicato un post su Facebook in cui chiede la sospensione dei lavori e la chiusura delle aule.
«Ogni giorno incontriamo centinaia di persone – ha scritto – stringiamo mani, prendiamo aerei e treni. Domani, in più di mille tra deputati, collaboratori, funzionari e giornalisti ci ritroveremo a Montecitorio, da tutta Italia. Anche dalle zone dove sono stati accertati casi di coronavirus». «Fateci votare i piani per contrastare le emergenze di questo delicato momento – ha continuato Toccalini – e ci veniamo anche a piedi a Roma, ma poi sospendete le attività, decurtando tutto lo stipendio fino a quando necessario. Lo dico per evitare ogni possibile altro problema, per il bene del Paese».
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