Coronavirus, due medici di Wuhan mandano una lettera di aiuto al mondo
«Il 24 gennaio 2020 siamo venuti a Wuhan per sostenere il personale medico locale nella lotta contro il covid-19». Inizia così la lettera commovente inviata dai primi due medici arrivati della provincia di Guangdong, in Cina, per aiutare i colleghi che si trovano nell’epicentro dell’epidemia del Coronavirus.
«Il lavoro quotidiano che stiamo svolgendo si concentra sulla fornitura di ossigeno, monitoraggio dei parametri dei pazienti – spiegano. E stilano una lista di attività necessarie, non ancora completate, che includono la sanificazione degli ambienti: «Le condizioni qui a Wuhan sono più difficili ed estreme di quanto avremmo mai potuto immaginare. Vi è una grave carenza di dispositivi di protezione tra cui schermi per il viso, tute monouso, guanti».
Nel testo, pubblicato dalla rivista The Lancet, i due dottori lanciano un appello a tutto il personale medico del mondo. Chiedono di accorrere a Wuhan per dare una mano agli operatori della sanità, logorati si fisicamente che psicologicamente. «A causa della necessità di lavarsi le mani frequentemente, le mani di molti colleghi sono coperte di piaghe dolorose», scrivono i medici.
L’elenco di problemi fisici è lungo: parlano di vesciche sulla bocca di medici e infermieri e di ulcere da decubito sulle orecchie e sulla fronte. «Oltre ai disagi fisici, soffriamo anche psicologicamente: siamo umani e, come tutti gli altri, avvertiamo impotenza, ansia, paura». Poi l’appello alla comunità internazionale: «A causa della carenza di operatori sanitari a Wuhan, già 14.000 infermieri sono venuti volontariamente da tutta la Cina. Ma abbiamo bisogno di molto più aiuto».
Il parere degli esperti
- Coronavirus, l’infettivologo Galli sui tanti casi in Italia: «Il contagio in ospedale, la situazione più sfortunata»
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- «Tecnicamente il coronavirus è già una pandemia. Ma la sfida si gioca nei pronto soccorso, non ai confini» – L’intervista al virologo Lopalco
- Coronavirus, l’errore dietro l’impennata di contagi in Italia. Ricciardi (Oms): «Grave non isolare gli arrivi dalla Cina»
- Coronavirus, la nuova fase: da infezioni importate a circolazione locale del virus. Cosa dice la task force del ministero della Salute
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, «È una follia questa emergenza». Il duro dissenso del capo del laboratorio del Sacco. E sforna i numeri
- Burioni ribatte alla dottoressa del Sacco con le cifre dell’emergenza: «Coronavirus come l’influenza? Scemenza gigantesca»
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Burioni ha ragione
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Gismondo ha ragione
Sullo stesso tema:
- Saronno, l’ordinanza shock del sindaco: «Chiudo il mercato, rischiamo 1.200 morti», poi corregge il tiro (ma non ferma il blocco)
- Coronavirus, bar lombardi riaperti anche dopo le 18
- Coronavirus, in Lombardia 6mila metalmeccanici fermi
- Coronavirus, Musumeci chiede la quarantena a bordo della Sea Watch: «Sbarco a Messina non sicuro»
- Coronavirus, Conte: «Inaccettabili limitazioni a italiani a estero». Tutte le precauzioni nei confronti dell’Italia