Coronavirus, primo caso in Norvegia. Aumentano i contagi in Germania
La Norvegia ha annunciato il primo caso di Coronavirus nel Paese. Si tratta di una persone tornata dalla Cina la scorsa settimana. «È in buona salute e non presenta alcun sintomo», ha fatto sapere il funzionario del Norwegian Institute of Public Health.
Finlandia
Le autorità finlandesi hanno annunciato di aver registrato un secondo caso di contaminazione da coronavirus nel paese: «È una donna in età lavorativa che ha viaggiato nel nord Italia». La paziente è ricoverata in un ospedale nella capitale Helsinki ed è «in buone condizioni», ha dichiarato il National Institute of Health and Welfare. Alla fine di gennaio, la Finlandia aveva registrato il suo primo caso di contagio, una turista cinese di Wuhan, epicentro dell’epidemia, in viaggio in Lapponia.
Germania
Salgono i contagi da coronavirus in Germania dove sono risultate positive altre due persone. In un caso si tratta di un soldato della casa della Croce rossa della Bundeswehr di Coblenza. L’altro è stato registrato nel Land del Baden-Wuerttemberg: un uomo di 32 anni rientrato da una delle zone di contagio in Italia. Sono 20 i contagiati in Germania, il ministro della Salute tedesco ha lanciato l’allarme: «Siamo all’inizio di un’epidemia». «Le persone risultate contagiate oggi hanno avuto molti contatti», ha detto il ministro Jens Spahn.
Le autorità sanitarie tedesche avevano già individuato nel nordreno-Vestfalia un altro contagio da coronavirus. Si tratta di una maestra d’asilo di 46 anni che ha prestato servizio fino a venerdì scorso. La donna è la moglie di un altro contagiato di 47 anni, attualmente ricoverato in ospedale in serie condizioni. La maestra e i suoi due bambini sono ora in quarantena a casa, così come tutti i bambini dell’asilo e le rispettive famiglie. La donna nei giorni scorsi aveva partecipato ad una festa di carnevale.
Francia
Salgono a 18 i contagi in Francia. L’ultimo caso è la moglie di un paziente già ricoverato ad Amiens. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Olivier Veran. In Francia è stato registrato anche il primo decesso. Si tratta di un uomo che era ricoverato a Parigi, scomparso nella notte all’età di 60 anni. Era ricoverato in condizioni gravi all’ospedale parigino della Pitié-Salpetrière è morto nella notte dopo il ricovero d’urgenza.
Croazia
Salgono a tre i casi di virus in Croazia. Si tratta di un uomo che lavora a Parma. Ora è ricoverato nell’ospedale di Fiume. Per quanto riguarda i primi due contagi, secondo il ministero della Sanità di Zagabria, si tratta del fratello dell’uomo che ieri è risultato positivo al ritorno da un soggiorno a Milano tra il 19 e il 21 febbraio, dove si era stato con la fidanzata per vedere la partita della Champions League tra Atalanta e Valencia. La ragazza è invece risultata negativa. Entrambi i contagiati presentano sintomi lievi, sono giovani e in buona salute, e sono stati messi in isolamento nella clinica di infettivologia di Zagabria.
Ieri, 25 febbraio, le autorità sanitarie croate hanno invitato la popolazione alla calma, spiegando che il virus si comporta in modo simile all’influenza e che i rischi di conseguenze gravi per i contagiati sono molto bassi. I media comunque riferiscono di scene simili a quelle già viste in altri Paesi, come assalti ai supermercati per rifornimenti di cibo a lunga scadenza. Scarseggiano inoltre le mascherine protettive ed i disinfettanti nelle farmacie.
Gli altri due casi confermati questa mattina dal direttore generale della Salute, Jerome Salomon, sono un uomo di 55 anni, in rianimazione, ad Amiens, nel nord del Paese, e un uomo di 36 anni, attualmente ricoverato a Strasburgo, che rientrava da un viaggio in Lombardia. Quest’ultimo, ha precisato Salomon, non presenta sintomi particolarmente gravi. Sono in totale 17 i casi di coronavirus accertati in Francia dall’inizio della crisi.
Stati Uniti
San Francisco, la quarta città più grande d’America, dichiara lo stato di emergenza locale per il Coronavirus , anche se non ha finora alcun caso. Lo ha annunciato la sindaca London Breed, spiegando che si tratta di una misura preventiva per rafforzare i preparativi e la consapevolezza in merito alla diffusione del virus, dopo il monito lanciato ieri dalle autorità sanitarie Usa.
I Centers for diseases control (Cdc) e il Dipartimento di Stato USA hanno modificato le avvertenze per i cittadini americani che viaggiano all’estero, mettendo l’Italia al livello 2 in una scala di quattro: a causa dei focolai di coronavirus, si può viaggiare nel paese solo aumentando le precauzioni. Al livello 1, dove si trovava il nostro paese fino al 24 febbraio, c’è Hong Kong, per cui i Cdc non invitano a cancellare o spostare i viaggi, ma semplicemente a usare le normali precauzioni. La Cina è al livello 3. Al livello 4, in cui si raccomanda di non viaggiare, non c’è nessuno.
L’allerta di livello 2, in cui oltre all’Italia si trovano anche Giappone e Iran, riguarda i paesi dove il virus si sta trasmettendo da persona a persona, e si invitano le persone anziani e i malati cronici a considerare di postporre viaggi non essenziali. Le indicazioni ai cittadini americani che si rechino nelle aree dove circolare il virus sono di evitare le persone malate, non toccarsi occhi, naso o bocca senza essersi lavati le mani, e lavarsi spesso le mani. L’avvertimento per i viaggiatori, che tornano da uno di questi paesi e lamentano febbre, tosse, respiro corto, è di chiedere immediatamente aiuto medico prima di andare nello studio del dottore, evitare viaggi e contatti con altre persone, e aumentare le misure di igiene.
Intanto, l’Oms ha reso noto che il numero quotidiano di contagi da coronavirus fuori dalla Cina ha superato il numero registrato all’interno del Paese.
Grecia
La Grecia ha riferito del suo primo caso di coronavirus: si tratta di una donna che ha viaggiato di recente nel Nord Italia. Un portavoce del ministero della Salute ha riferito che la paziente di 38 anni è ricoverata in un ospedale di Salonicco ed è in buone condizioni.
Anche la Georgia ha annunciato il primo caso di coronavirus nel Paese.
Spagna
Altri due turisti italiani nell’hotel di Adeje a Tenerife isolato ieri sono risultati positivi al coronavirus. Lo scrive l’agenzia spagnola Efe che cita il ministero della Salute regionale delle Canarie. I due nuovi positivi fanno parte del gruppo in viaggio con il medico piacentino e la moglie a cui era stato diagnosticato ieri il Covid-2019.
Dopo che lunedì 24 sono stati riscontrati i primi casi positivi, sono stati effettuati test al gruppo di clienti dell’hotel che avevano rapporti più stretti con la coppia italiana, ovvero a otto persone. I due turisti italiani sono rimasti da ieri 25 febbraio all’interno dell’hotel, ai cui clienti (circa 700) è vietato uscire in base alle disposizioni delle autorità sanitarie. Una volta confermato il risultato delle analisi, gli altri due cittadini italiani risultati positivi saranno trasferiti all’ospedale universitario di Nostra Signora di La Candelaria, a Santa Cruz de Tenerife, dove saranno curati in isolamento seguendo i protocolli, sebbene al momento non presentino alcun sintomo.
A Madrid un giovane di 24 anni che aveva viaggiato nel Nord Italia è risultato positivo al coronavirus, diventando il primo caso confermato nella capitale spagnola e il settimo in tutta la Spagna. Il ragazzo si trova ora nel suo domicilio in attesa di essere trasferito in ospedale.
Algeria
Il primo italiano positivo al coronavirus in Algeria è un dipendente di Eni, che «al momento è stato dislocato nel campo di MLE, nel deserto algerino. Non ha febbre e gode di buone condizione di salute». Secondo quanto dichiarato dal portavoce della compagnia, l’uomo è arrivato il giorno 17 febbraio da Bertonico, comune in provincia di Lodi, che dal 21 febbraio fa parte della zona rossa di diffusione della regione Lombardia.
«Dal 21 febbraio – fa ancora sapere un portavoce di Eni – in accordo anche alle disposizioni delle istituzioni italiane il dipendente è rimasto in isolamento all’interno del campo». «In stretto contatto e coordinamento con le autorità algerine, e in accordo con i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in tema di malattie infettive – ha continuato – Eni sta attivamente collaborando per la gestione operativa del caso».
Brasile
Primo caso di coronavirus confermato in Brasile, dove è risultato positivo al doppio test un uomo rientrato a San Paolo da un viaggio di lavoro in Italia il 21 febbraio scorso. Lo ha reso noto il quotidiano brasiliano Folha de S. Paulo, anticipando che anche il secondo test fatto all’uomo è risultato positivo. Secondo il quotidiano, che cita fonti vicine al ministero della Salute, è stata chiesta alla compagnia con la quale l’uomo ha volato l’elenco dei passeggeri che si trovavano sullo stesso aereo.
Caso sospetto in Austria
Una turista italiana di 56 anni del Friuli-Venezia Giulia è morta la scorsa notte in un residence a Bad Kleinkirchheim, in Austria. Lo riporta l’agenzia di stampa austriaca Apa. La donna si trovava in villeggiatura in Carinzia. Il medico del pronto soccorso non ha escluso un caso di coronavirus ed ha effettuato un tampone. Il residence è stato chiuso e gli ospiti non possono lasciare l’edificio, saranno anche loro sottoposti a controlli. Le autorità austriache, in collaborazione con quelle italiane, stanno ricostruendo gli spostamenti della donna.
In giornata sono attesi gli esiti del tampone effettuato sulla turista italiana morta in Carinzia. Si tratta di una donna residente in provincia di Udine, riferisce l’agenzia austriaca Apa. L’assessora alla sanità della Carinzia, Beate Prettner, ha rivolto un appello ai cittadini di restare calmi. «Sono state intraprese tutte le misure necessarie», ha ribadito
Giappone
Con il rischio ancora alto di espansione dell’epidemia da coronavirus anche in Giappone, il premier Shinzo Abe ha invitato le principali associazioni sportive, culturali e associative del Paese a posticipare di almeno due settimane l’organizzazione di eventi che prevedono il raduno di grandi masse. Quando mancano meno di 150 giorni all’avvio delle Olimpiadi di Tokyo, durante una riunione della task force sulla gestione del virus, Abe prova a rispondere alle critiche della comunità internazionale che ha accusato il governo sulla gestione dell’emergenza a bordo della nave Diamond Princess.
Il bilancio in Cina
Cifre ancora una volta in calo dalla Cina, dove l’epidemia da coronavirus ha fatto registrare 52 nuovi decessi nell’ultimo giorno. È la cifra più bassa da oltre tre settimane. Il bilancio totale delle vittime è arrivato a 2.715. Secondo l’ultimo bollettino della Commissione nazionale per la salute di Pechino, tutte le nuove morti sono avvenute nella provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, in cui si sono registrati 401 delle 406 dei nuovi contagi. Casi in diminuzione in Cina, con diverse province che non hanno riportato nuove infezioni negli ultimi giorni. Per la prima volta da un mese, sono solo cinque i nuovi casi fuori dal focolaio della zona di Wuhan. Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms, i contagiati in tutto il mondo sono saliti a 80.239.
Primo caso in Macedonia
Un primo caso di positività al coronavirus si è registrato nella Macedonia del Nord. Come ha reso noto nel pomeriggio il ministro della salute Venko Filipche, si tratta di una donna macedone intorno ai cinquant’anni tornata dall’Italia dopo un lungo soggiorno, che è stata ricoverata alla Clinica per le malattie infettive di Skopje.
Primi casi a Madrid e Algeria: sono due italiani
Ill ministro della sanità del governo algerino, Abderrahmane Benbouzid su EnTv, come riporta il sito Tsa-algerie, ha confermato il primo contagio nel Paese. Si tratta di un cittadino italiano arrivato in Algeria il 17 febbraio scorso, ora ricoverato in isolamento all’Istituto Pasteur di Algeri.
Corea del Sud
Il numero di persone infettate dal nuovo coronavirus in Corea del Sud è salito a 1.146, dopo l’annuncio oggi da parte delle autorità sanitarie locali di 169 nuovi contagi e di un undicesimo decesso. Si tratta del livello più alto di contaminazione nel mondo al di fuori della Cina. L’ultima vittima in Corea è stato un 30enne della Mongolia, primo straniero a morire nel Paese per il coronavirus, secondo un comunicato del Centro di controllo malattie e prevenzione. L’uomo era ricoverato in attesa di un trapianto al fegato.
Il 90% dei nuovi casi di infezione è stato rilevato a Daegu (sud), quarta città del Paese asiatico ed epicentro dell’epidemia in Corea del Sud, e nella vicina provincia del Nord Gyeongsang. Le strade di Daegu – che ha circa 2,5 milioni di abitanti – sono in gran parte deserte da giorni, ad eccezione delle lunghe code nei pochi negozi che vendono maschere protettive. Le autorità hanno invitato i residenti a prestare molta attenzione, consigliando di rimanere a casa in caso di febbre o sintomi respiratori. “Il governo mobiliterà tutte le risorse e i mezzi” per cercare di controllare l’epidemia, ha affermato il primo ministro Chung Sye-kyun in una riunione a Daegu, secondo quanto riportato dalla Yonhap.
Primo militare Usa positivo
Un soldato americano di stanza in Corea del Sud si è rivelato positivo al nuovo coronavirus, prima volta per un militare Usa. Lo ha reso noto oggi il comando delle Forze armate americane in Corea. Il soldato, 23 anni, è di base al Camp Carroll, a circa 22 km a sud di Daegu, quarta città sudcoreana con i suoi 2,5 milioni di abitanti che è diventata uno dei due focolai dell’epidemia con il 60% circa dei 1.146 contagi rilevati finora su scala nazionale. Il militare, che secondo una prima ricostruzione dei suoi spostamenti ha anche visitato Camp Walker, distante appena 4 km da Daegu, è ora in auto-quarantena nella base di residenza.
El Salvador blocca arrivi dall’Italia
Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha disposto come misura per prevenire il contagio da coronavirus il divieto di ingresso nel Paese per le persone in viaggio da Italia e Corea del Sud. Lo ha reso noto il quotidiano La Prensa Grafica, precisando che il capo dello Stato ha anche ordinato che quanti sono entrati in territorio salvadoregno negli ultimi giorni siano posti in quarantena. Via Twitter Bukele ha assicurato che la decisione è già stata notificata alla Direzione generale della Migrazione ed è quindi già in vigore su tutto il territorio nazionale.
Il capo dello Stato, dopo aver ribadito i termini del divieto, ha aggiunto che i cittadini italiani o sudcoreani che già sono entrati nel Salvador di recente, e quelli a cui non è stato possibile impedire l’ingresso, resteranno in quarantena per un mese mentre si determina che non sono portatori del virus. Più in generale, le autorità salvadoregne applicheranno per gli ingressi nel Paese controlli in porti e aeroporti in linea con i protocolli sanitari disposti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
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