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Il coronavirus ci sta mostrando la potenza tecnologica della Cina. Ma anche il suo controllo sulla popolazione

26 Febbraio 2020 - 06:41 Valerio Berra
Le soluzioni messe in campo dalla Cina per contenere il contagio sono molto potenti, sicuramente efficaci, ma qual è il prezzo da pagare?

App, robot, intelligenza artificiale, sensori e droni. L’epidemia da Coronavirus ha sopreso in pochi giorni l’Italia. Da pochi contagi si è passati in una manciata di giorni a oltre 280 contagi. La Cina invece sta facendo i conti con questa epidemia da circa due mesi. Anche se i numeri dei nuovi contagi si stanno riducendo, il totale dei casi registrati supera le 80mila unità.

Un’emergenza sanitaria, secondo il presidente Xi Jinping, la più grave dal 1949, ossia da quando il Partito Comunista ha fondato la Repubblica Popolare Cinese. Un’emergenza però in cui la Cina ha potuto anche dare prova della sua potenza tecnologica e della sua capacità – certo da problematizzare – di controllare i suoi cittadini.

Le app per geolicalizzare i contagi

L’ecosistema digitale della Cina non funziona come il nostro. Il motore di ricerca principale non è Google, mai Baidu, la maggior parte delle persone usa WeChat per mandare messaggi e condividere foto, Twitter non si potrebbe usare e invece di Amazon l’ecommerce preferito è Alibaba. Un universo a parte, in cui nelle settimane di epidemia sono spuntati diversi strumenti su come convivere con il coronavirus. Prima di tutto ci sono le app per la mappatura delle aree a rischio. Usarle è abbastanza semplice. Alcune app popolari, come il servizio mappe di Baidu, si sono dotate infatti di un’opzione che, se cliccata, permette immediatamente di vedere dove sono i contagi e capire così i luoghi da evitare.

Foto: Baidu | Una schermata del motore di ricerca dedicata al coronavirus

I droni per disinfettare le aree a rischio

A inizio febbraio era circolata la notizia di uno stormo di droni inviato dal governo cinese nelle aree rurali per consigliare alle persone di indossare una mascherina. Fake news, come spiegato dalla giornalista Carol Yin. I droni sono stati utilizzati dal governo, ma in un altro modo. Huo Junxin, presidente della Xinshunyue Agricultural Machinery Cooperative, ha spiegato che in diverse aree del Paese sono stati utilizzati dei droni per spargere disinfettante sulle città. Grazie ai droni non solo si risparmia manodopera ma si evitano anche infezioni sul lavoro. I droni usati erano impiegati prima per trattare risaie e campi di grano, per adattarli al nuovo compito è bastato reimpostare i parametri di volo.

I robot per la scansione termica

Il 18 febbraio Mei Xuensong, docente all’università di Xi’an Jiaotong, ha dichiarato che il suo laboratorio ha sviluppato un sistema di telecamere in grado di acquisire immagini termiche e rintracciare l’identità delle persone registrate grazie alle tecnologie di riconoscimento facciale. Xuensong ha spiegato che questo robot-termometro sfrutta una tecnologia di sensori basata sui raggi ultravioletti: con una sola ripresa è possibile verificare la temperatura corporea di decine di persone. Telecamere di questo tipo potrebbero essere installate in luoghi in cui è necessario effettuare tanti controlli in poco tempo, come stazioni dei treni o aeroporti.

Sempre in tema di riconoscimento facciale, Baidu ha sviluppato un programma basato su un sistema di intelligenza artificiale per capire, sempre dalle immagini, quali persone non utilizzano la mascherina, nelle aziende o nei luoghi pubblici. Il programma è stato utilizzato con licenza open source quindi, rispettando certi criteri, qualunque programmatore può prenderlo e utilizzarlo o reinterpretarlo. Gli ingegneri di Baidu hanno spiegato che l’algoritmo alla base di questo sistema è stato allenato con oltre 100mila immagini e ha raggiunto un tasso di successo attorno al 96,5%.

Il codice Qr per ogni cittadino

Nel linguaggio informatico Qr code vuol dire “Codice a risposta rapida”. Questa formula identifica un codice che, se inquadrato dalla fotocamera di uno smartphone, permette di accedere automaticamente a un link. In Italia si trova spesso sulla confezione di prodotti che rimandano al sito dell’azienda o sui cartelloni delle pubblicità che sponsorizzano concorsi o eventi. Questo sistema è stato creato nel 1994 dalla compagnia giapponese Denso Wave per tracciare le parti delle auto prodotte nelle fabbriche Toyota. Difficilmente i suoi sviluppatori avrebbero potuto pensare che quel codice sarebbe servito un giorno per tracciare delle persone.

Nella città di Hanzhou attraverso l’app Alipay, gestita da Alibaba Group Holding Ant Financial Services, è stato assegnato ai cittadini un codice Qr. Attraverso questo identificativo, Alipay è in grado di verificare gli spostamenti di ogni cittadino e dire se può girare liberamente o se deve mettersi in quarantena per aver viaggiato insieme a cittadini che sono stati contagiati o che sono stati vicini a persone entrate in contatto con i contagiati.

Foto di copertina: Epa, Alex Plavevski | Un operatore misure la febbre a distanza a Guangzhou, nella provincia del Guangdong

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