Siria, accolti in Turchia il padre e la bambina che “ridevano sotto le bombe”
«Ora mia figlia sarà in grado di andare a scuola». Sono le parole di Abdullah Mohamed, il padre siriano che aveva inventato un gioco per la figlia di tre anni per superare il trauma dei bombardamenti a Idlib. Ora lui e la sua famiglia hanno trovato rifugio in Turchia. Il video della sua bambina di tre anni Selva che rideva al rumore delle bombe aveva fatto il giro del web. Quelle risate di pura gioia, mentre fuori i jet continuavano a colpire i civili della provincia siriana di Idlib avevano restituito al mondo uno spiraglio di umanità e speranza in una guerra che in quasi dieci anni ha fatto mezzo milione di morti e milioni di sfollati.
Martedi Selva, suo papà e la mamma sono arrivati nella provincia di Hatay, nel sud est della Turchia per iniziare una nuova vita lontani dalla guerra e dal rumore dei bombardamenti aerei. Dopo la condivisione del video, diventato un vero e proprio grido di aiuto contro gli attacchi del regime con il sostegno di Mosca, la Turchia ha organizzato un passaggio sicuro per la famiglia. Mohamed ha ringraziato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e chiesto al mondo di non dimenticarsi di Idlib, da cui, secondo l’Onu, sono fuggite 900mila persone da inizio dicembre.
«Invece di quello delle bombe, qui sentiamo il suono degli uccelli. Ci sentiamo al sicuro – ha raccontato il padre -, ma le nostre menti sono ancora a Idlib. Lì c’è molta gente che sta soffrendo la fame e il freddo». Per la sua famiglia sta iniziando ora una nuova vita. «Voglio solo che Selva possa crescere come tutti gli altri bambini, che possa andare a scuola», ha spiegato Mohamed. Che però dice di non aver smesso di sognare per lei un futuro nella sua patria: «Spero che la guerra in Siria finisca presto, e che potremo tornare a casa».
Intanto sul fronte della diplomazia, un accordo tra Mosca e Ankara per un cessate il fuoco nella provincia vicina al confine turco è ancora molto lontano. Tanto che lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che non verrà fatto alcun passo indietro a Idlib. «Faremo arretrare il regime siriano dietro i limiti definiti» della zona di de-escalation negli accordi con la Russia «e permetteremo il ritorno dei civili nelle proprie case», ha detto il leader dell’Akp in un discorso davanti al suo gruppo parlamentare.
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