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Usa, sparatoria a Milwaukee: «Almeno 7 morti». L’aggressore è un ex dipendente licenziato

26 Febbraio 2020 - 22:34 Redazione
Il killer ha fatto irruzione nell'edificio di Molson Coors, colosso della birra, armato con una pistola calibro 45. Si sarebbe tolto la vita dopo aver sparato ai dipendenti

Sono sette i morti nella sparatoria avvenuta in un edificio della compagnia di bevande Molson Coors, nella città USA di Milwaukee, nello stato del Wisconsin. Sette compresi il killer, un ex dipendente dell’azienda che era stato licenziato. Secondo i media locali, l’uomo avrebbe aperto il fuoco sui dipendenti per poi togliersi la vita.

Pochi minuti dopo l’irruzione del killer, la compagnia ha notificato i propri dipendenti, mettendoli in guardia sulla presenza di un uomo armato nell’edificio 4 al secondo piano, ordinando loro di trovare un posto sicuro dove nascondersi. Un gesto tempestivo che potenzialmente ha salvato molte vite.

La polizia sarebbe stata chiamata sul luogo alle 14.11 orario locale (qualche minuto dopo le 21:00 orario italiano). Successivamente l’edificio è stato chiuso e la polizia ha isolato la scena. Sia l’FBI che il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives hanno assistito le forze dell’ordine locali.

La Molson Coors è una delle aziende produttrici di birra per cui è nota la città di Milwaukee. Nell’impianto dove è avvenuta l’aggressione lavorano oltre 600 persone. Nei mesi scorsi l’azienda aveva annunciato la decisione di chiudere il suo ufficio di Denver e trasferire decine di posti di lavoro nella sede di Milwaukee.

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