Usa, sparatoria a Milwaukee: «Almeno 7 morti». L’aggressore è un ex dipendente licenziato
Sono sette i morti nella sparatoria avvenuta in un edificio della compagnia di bevande Molson Coors, nella città USA di Milwaukee, nello stato del Wisconsin. Sette compresi il killer, un ex dipendente dell’azienda che era stato licenziato. Secondo i media locali, l’uomo avrebbe aperto il fuoco sui dipendenti per poi togliersi la vita.
Pochi minuti dopo l’irruzione del killer, la compagnia ha notificato i propri dipendenti, mettendoli in guardia sulla presenza di un uomo armato nell’edificio 4 al secondo piano, ordinando loro di trovare un posto sicuro dove nascondersi. Un gesto tempestivo che potenzialmente ha salvato molte vite.
This was a little earlier @MilwaukeePolice racing down to @MolsonCoors where investigating active shooter in the area @tmj4 pic.twitter.com/VLqnySkDbd
— Lauren Linder (@lauren_linder) February 26, 2020
La polizia sarebbe stata chiamata sul luogo alle 14.11 orario locale (qualche minuto dopo le 21:00 orario italiano). Successivamente l’edificio è stato chiuso e la polizia ha isolato la scena. Sia l’FBI che il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives hanno assistito le forze dell’ordine locali.
La Molson Coors è una delle aziende produttrici di birra per cui è nota la città di Milwaukee. Nell’impianto dove è avvenuta l’aggressione lavorano oltre 600 persone. Nei mesi scorsi l’azienda aveva annunciato la decisione di chiudere il suo ufficio di Denver e trasferire decine di posti di lavoro nella sede di Milwaukee.
Leggi anche:
- Hanau, l’autore della strage affetto da grave patologia psichica
- Germania, chi è Tobias R, il killer tedesco che pubblicava le sue tesi razziste su Internet
- Germania, quello che sappiamo sull’autore della strage: «Estremista di destra, ha lasciato un video e una lettera di confessione»
- Germania, Strage di Hanau, 11 morti e 4 feriti gravi.