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L’audio Whatsapp di 16 minuti sull’origine complottista del coronavirus attribuito a Domenico Biscardi

27 Febbraio 2020 - 10:26 David Puente
Numerose le richieste inviate al numero 3518091911 per la verifica di un audio di 16 minuti sul coronavirus

Circola nelle chat di Whatsapp un audio lungo 16 minuti circa dove una persona racconta a un tal “Beppe” le sue personali teorie sull’origine del Coronavirus. Non viaggia soltanto attraverso i servizi di messaggistica, ma anche su Youtube dove viene usata, e rubata, la grafica di Open sul coronavirus:

Il video pubblicato su Youtube con la grafica rubata da Open.

Il video, pubblicato su Youtube, riporta il titolo «La Verità del Dr. Domenico Biscardi sul Coronavirus tra Italia e Cina (Geopolitica)», dando la paternità dell’audio a un personaggio che non risulta essere un medico in Italia. Tralasciando la presunta identità dell’autore, analizziamo il contenuto narrato nell’audio per comprendere perché non informa correttamente chi lo ascolta creando ulteriori problemi, tra questi la propaganda anti vaccinista.

La tesi smentita della creazione in laboratorio

Partiamo subito da un punto fondamentale che smonta di fatto l’intera narrazione diffusa via Whatsapp. Nell’audio si parla della presunta origine del coronavirus, ma il tutto attraverso tesi complottistiche che non trovano la minima conferma in ambito scientifico. Non si tratta di un virus creato in laboratorio, lo abbiamo detto più volte e di recente, il 22 febbraio 2020, il primario dell’ospedale Sacco di Milano ne aveva spiegato i motivi.

Come spiegato da Massimo Galli, esperto di malattie infettive e primario dell’ospedale Sacco di Milano, il nuovo coronavirus è uguale a quello del pipistrello per l’88%, a quello della Sars per il 79% e a quello della Mers per il 50%, ma se qualcuno avesse voluto mettere in giro un virus avrebbe potenziato quello della Sars che era già pronto:

Se io volessi fare un supervirus dell’influenza che di per sè è costituito da 8 geni, dovrei mettere insieme 8 geni di provenienza diversa, il cui percorso potrebbe essere individuato facilmente da un esperto del campo. Quello che abbiamo è invece un virus che si è evoluto a partire da quello del pipistrello, a cui è uguale per l’88%.

Un’ulteriore smentita riguardo alla teoria del virus creato in laboratorio era stata fornita a Open da Guido Silvestri, professore ordinario e capo dipartimento di Patologia alla Emory University di Atlanta, il quale ritiene sia del tutto priva di fondamento: «come sostenere che l’HIV non esiste».

La “teoria del tutto”

L’audio parte parlando di Luigi Di Maio a seguito degli accordi della «Via della Seta» che avrebbero avvantaggiato l’Italia ai danni di altri paesi come la Francia. Viene citato il laboratorio di Wuhan, il «National Bio-safety Laboratory» accusato senza alcuna minima prova di essere la fonte della diffusione del virus, nato in collaborazione con i ricercatori francesi di Lione.

A questo punto parte, sempre per voce dell’autore dell’audio, la teoria di tre provette di coronavirus inviate dalla Francia a Wuhan per fare delle sperimentazioni. Insomma, dietro ci sarebbe la Francia per vendicarsi dell’Italia attraverso un francese che sarebbe andato nel laboratorio per rompere apposta le provette.

Nell’audio si parla anche dell’America e il narrante, verso la fine, sostiene che a «punire l’Italia» per gli accordi presi con la Cina siano stati gli americani attraverso i loro «galoppini francesi». In che modo? Facendo infettare le zone più produttive del nostro paese.

Le teorie no vax

Il narratore sostiene che i virus inviati dalla Francia siano stati modificati, potenziati, senza preoccuparsi di creare un vaccino. Lo stesso sostiene che i vaccini danneggino i bambini, una delle teorie speudoscientifiche dei no-vax più in voga che al contrario mettono in pericolo i minori.

I test del tampone

Nell’audio l’autore sostiene con assoluta certezza, sua personale, che il tampone utilizzato per individuare il nuovo coronavirus sia «una stronzata». Per farlo parla del DNA del virus, peccato che si tratta di un virus a RNA come abbiamo spiegato più volte a Open.

Secondo il narrante non esiste alcun tempone utile a identificare il virus e fa intendere che ci vorrebbe l’antigene per individuarlo. In realtà il test utilizzato in Italia è quello sviluppato al Charité di Berlino che viene ritenuto il più efficace e capace di distinguere il nuovo virus dagli altri coronavirus in quanto cerca il materiale genetico virale. Come funziona? Utilizza la tecnica del PCR (Polymerase Chain Reaction) come spiegato nell’articolo di Nature del 19 febbraio 2020.

Insomma, il narrante confonde il test del tampone con il test immunoenzimatico che opera proprio attraverso gli antigeni attraverso il sangue.

Il francese e il medico cinese

Nella teoria del narrante, il francese che sarebbe andato apposta a Wuhan a rompere le fialette e avrebbe infettato il medico cinese Li Wenliang, noto per essere stato tra i primi a dichiarare che il virus si trasmetteva da uomo a uomo. Secondo l’autore dell’audio Whatsapp, avrebbero obbligato Li Wenliang a non diffondere la notizia perché l’epidemia potesse dilagare, ma a farlo stare zitto erano state le autorità cinesi e non la Francia o il francese «rompi fialette».

Nell’audio si sostiene, inoltre, che Li Wenliang sia stato assassinato in ospedale dal personale corrotto che gli avrebbe iniettato il virus attraverso le flebo. Risulta una teoria strana per due motivi: la storia di Li Wenliang era ormai nota, non aveva più nulla da nascondere in quanto ormai considerato un eroe per tutti i cinesi tanto da essere riabilitato al servizio, infine il narrante contraddice in questo modo ciò che sostiene all’inizio dell’audio, ossia che il nuovo coronavirus – sempre secondo la sua personale teoria – «ha mortalità zero».

Conclusioni

Un audio che in circa 16 minuti di tempo riporta una voce affannata e confusa nel raccontare a un tal “Beppe” teorie che di fatto non hanno alcun fondamento. Un minestrone di teorie di complotto anche su basi non confermate dalla scienza, dove vengono ignorate deliberatamente le informazioni già diffuse in ambito scientifico sul virus. Il tutto per accusare la Francia e gli Stati Uniti nel voler punire l’Italia e l’accordo di Luigi Di Maio con la Cina con molta immaginazione, snaturando la storia del medico cinese diventato eroe in patria.

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