“Fuori dal Coro” e il servizio sullo spaccio a Pilastro: riprese fatte in centro a Bologna. I dati del Viminale
Il 29 gennaio 2020 Matteo Salvini condivide sulla sua pagina Facebook uno spezzone della puntata di Fuori dal Coro, in onda su Rete 4 e condotto dal giornalista Mario Giordano, in cui verrebbero mostrate delle riprese fatte presso il quartiere Pilastro di Bologna, quello della citofonata alla famiglia italo-tunisina, per dimostrare i problemi di spaccio contestati durante le elezioni regionali in Emilia Romagna.
Il servizio parte con le dichiarazioni Anna Rita Biagini, la signora che aveva accompagnato l’ex ministro dell’Interno e definita «mamma anti spaccio», dove parla del quartiere di Pilastro di Bologna e dello spaccio nella piazza dove la stavano intervistando. A prova di quanto raccontato dalla signora il servizio continua con delle riprese accompagnate dal seguente commento: «Noi abbiamo fatto un giro e in effetti lo spaccio è all’ordine del giorno».
La scalinata e lo spaccio vicino al lampione
«Qui vedete uno scambio di droga in piena regola» affermano nel servizio, ma la scena non riguarda affatto il quartiere Pilastro di Bologna.
La scalinata presente nel video non si trova a Pilastro, si tratta della Scala della Montagnola (circa 14 minuti d’auto dal quartiere) come possiamo osservare con una fotografia pubblicata su Tripadvisor. Ecco il confronto dove sono evidenziati i punti in comune:
Il portico dello spaccio
«Trovarla [la droga, n.d.r.] è veramente semplice» prosegue il servizio mostrando delle riprese in un portico che però non risulta far parte dell’architettura del quartiere Pilastro di Bologna. Si tratta, infatti, di via Giuseppe Petroni all’altezza del numero civico 6. Ecco il confronto con le parti in comune evidenziate:
Ci troviamo ancora una volta a circa 15 minuti d’auto da Pilastro.
I dati del Viminale
Durante la puntata del 26 febbraio 2020 della trasmissione Fake – La Fabbrica delle Notizie, in onda su canale NOVE, sono stati mostrati i dati relativi ai reati contestati nel 2019 a Bologna confrontati con quelli relativi al quartiere Pilastro, dati ottenuti dalla redazione direttamente dal Viminale. Su 19.519 reati in tutta la città abbiamo 210 contestati nel quartiere, mentre su un totale di 525 cittadini legati agli stupefacenti sono 9 quelli relativi a Pilastro.
«Onore a Mario Giordano per aver svelato i veri problemi del quartiere Pilastro di Bologna», scrive nel suo post Facebook Matteo Salvini, ma le immagini mostrate nel servizio vengono erroneamente associate al quartiere di Pilastro e i dati del Viminale, di cui era ministro, mostrano un quadro più chiaro della realtà. Per questo motivo, i residenti, si sono lamentati del trattamento subito dai media durante e dopo la campagna elettorale.
La falsa aggressione a una 15enne
L’attenzione rivolta verso il quartiere di Pilastro durante le elezioni era iniziata a seguito di un fatto di cronaca che riguardava una ragazzina di 15 anni che sarebbe stata aggredita e derubata da uno straniero in quella zona di Bologna. La candidata alla presidenza per la Lega, Lucia Borgonzoni, aveva condiviso un articolo de Il Resto del Carlino per parlare della vicenda:
A seguito delle indagini delle forze dell’ordine, si è scoperto che si era trattata di una messinscena architettata dalla ragazza 15enne e un suo amico di origine russa. I due sono stati denunciati per procurato allarme e simulazione di reato:
Leggi anche:
- «Si fa tanto parlare di citofoni», la disinformazione sul post virale della citofonata di Salvini alla famiglia italo-tunisina
- Facebook sulla rimozione del video di Salvini al citofono: «Decisioni complesse, richiedono tempo»
- Bologna, «Dopo la citofonata di Salvini mi chiamano Yaya lo spacciatore». In 300 al Pilastro con il 17enne
- Salvini al citofono, il ragazzo: «Non spaccio e non ho precedenti. Mi ha rovinato la vita in 5 minuti» – Il video
- Bologna 2 agosto: la stazione cambia nome. L’appello per i 40 anni dalla strage: «Ora un memoriale»