Sondaggio Emg: stabile la Lega, cala il Pd. Con chi stanno gli italiani in fase emergenza da coronavirus
Secondo il sondaggio settimanale Emg-Acqua per la trasmissione di Raitre Agorà, condotta da Serena Bortone, la Lega sarebbe ancora saldamente primo partito al 30,1%, percentuale invariata rispetto al rilevamento di sette giorni fa. In calo invece il Partito Democratico che in una settimana lascia sul terreno uno 0,3%, passando dal 21,5% al 21,2%. Lievissimo aumento per il Movimento 5 Stelle: terza forza al 14,6% (+0,25).
Fratelli d’Italia conferma il suo trend positivo. Nelle intenzioni di voto ora vale un 12% e incalza a meno di tre punti percentuali il M5S, puntando al gradino più basso del podio dei consensi. Invariata al 5% Italia Viva di Matteo Renzi, quasi come Forza Italia: il partito fondato da Silvio Berlusconi cresce di uno 0,1% e non va oltre il 6,4%.
Per quanto riguarda le cosiddette forze minori, in crescita la Sinistra che si attesta al 2,8% (+0,2). Mentre restano invariati rispetto alla rivelazione del 20 febbraio +Europa e Cambiamo! del governatore della Liguria Giovanni Toti. Guadagna uno 0,1 Europa Verde (che non va oltre l’1,8%). E 0,1% è ciò che cede Azione di Carlo Calenda (ferma al 2,1%).
Solo un 2% dei sondati dichiara di avere molta fiducia nel governo giallorosso: percentuale costante rispetto a quella di 7 giorni fa. In calo chi ha abbastanza fiducia (dal 24% al 23%): chi giudica positiva l’azione del governo cala quindi dal 26% al 25%. Parallelamente cresce chi ha poca fiducia (dal 24% al 25%) e chi non ne ha per nulla (nella stessa misura). Quindi i giudizi negativi aumentano di due punti percentuali: dal 48 al 50%.
Per quanto riguarda la fiducia nei leader, trend stabile per Matteo Salvini e Giorgia Meloni che si confermano in testa a questa speciale classifica con il 34% dei consensi. Terzo il premier Conte con il 31%. Seguono il segretario del Pd Nicola Zingaretti (22%), Silvio Berlusconi (18%), Luigi Di Maio (al 17%, in calo di un punto come il presidente del Consiglio): stessa percentuale di Mattia Sartori delle Sardine. Più in basso Carlo Calenda (15%), Giovanni Toti (14%), Matteo Renzi (13%) e Vito Crimi del M5S (10%).
Per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus e il braccio di ferro fra il governo e le amministrazioni regionali, per il 43% del campione sondato, il premier Conte agirebbe correttamente limitando il potere decisionale di alcune Regioni, mentre considera l’eventuale decisione sbagliata il 36%. Maggioranza positiva per gli elettori Pd e M5S (rispettivamente 55 e 70%). Parallelamente sono contrari in misura maggioritaria gli elettori della Lega (58%).
Gli italiani hanno cambiato le loro abitudini in conseguenza dell’epidemia? Il 54% dichiara di non averlo fatto, mentre il 38% dichiara di evitare i luoghi affollati. Solo il 12% ha limitato la propria vita sociale e il 2% dichiara di aver fatto scorte, di essersi praticamente chiuso in casa o di lavorare dal proprio domicilio.
La stragrande maggioranza degli italiani (64%) giudica giusto che altri Paesi attuino misure restrittive nei confronti dell’Italia per evitare il diffondersi del contagio. Il 25% le giudica invece sbagliate. L’11% preferisce non rispondere.
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