Coronavirus, l’ospedale di Cremona «in sofferenza»: «Così stiamo assistendo i pazienti» – Il video
«L’ospedale è senza dubbio in sofferenza, l’emergenza sanitaria per il Coronavirus c’è, ma stiamo cercando di gestirla al meglio. Abbiamo tanti casi, alcuni tra i pazienti sono preoccupati perché non conoscono questa epidemia e l’impatto è stato davvero difficile. È la prima volta che ci capita ma sono emozionato per l’impegno che ci stiamo mettendo tutti e per la solidarietà tra la rete ospedaliera. Siamo in contatto con il San Raffaele e con il Niguarda. Le mie giornate? Lunghe e impegnative. Ormai non mi preoccupo più nemmeno per la mia salute», a parlare a Open è Angelo Pan, direttore dell’unità Malattie infettive dell’ospedale di Cremona.
«Tanta stanchezza ma tutto sotto controllo»
Nessuna coda, nessun panico. «Situazione sotto controllo»: all’ospedale è stato aperto anche un nuovo reparto di malattie infettive e – come Open è in grado di mostrarvi – allestita una tensostruttura per un primo controllo, un primo triage in grado di riconoscere eventuali casi sospetti. I sintomi sono, come noto, quelli influenzali: febbre, raffreddore e tosse.
«Una situazione difficile, non manca la stanchezza ma non respingiamo nessuno», racconta una fonte interna all’ospedale.
A rincarare la dose il direttore del dipartimento d’Emergenza e primario del pronto soccorso in Medicina d’urgenza dell’ospedale di Cremona, Antonio Cuzzoli: «Siamo in stato d’allerta per il virus “esploso” a Cremona il 22 febbraio, ricevuto dall’area di Codogno – spiega a Open -. Per questo motivo abbiamo subito “trasformato” interi reparti dell’ospedale, dedicati ai pazienti affetti da coronavirus. Un’epidemia che ha superato la paura per la Sars. Questa infatti ha avuto un impatto importante, un impatto da cui non siamo ancora usciti».
Le disposizioni alla polizia locale
Alla polizia locale di Cremona, intanto, con due disposizioni di servizio che Open ha potuto visionare grazie a una fonte, è stato chiesto di sospendere «con effetto immediato i test di screening con precursore». Dunque, in presenza di elementi che «qualificano un quadro sintomatico di ebbrezza derivante dall’uso di sostanze alcoliche si dovrà procedere direttamente ai test etilometrici (solo etilometro) utilizzando guanti in lattice monouso, mascherina e tuta monouso».
«I trasgressori restino in auto e non firmino i verbali»
Ci sono anche altre importanti indicazioni: mantenere una distanza di almeno 2 metri dal trasgressore che «dovrà essere invitato a rimanere a bordo dell’auto durante la compilazione del verbale». E c’è di più: «Nello spazio riservato alla firma – si legge – indicare “firma non eseguita per misure di prevenzione coronavirus”». Oltre a indossare guanti, la polizia locale di Cremona potrà indossare, a propria discrezione, «la mascherina monouso soprattutto nei casi in cui l’utente dimostri aggressività verbale»
Foto e video di Open
Il parere degli esperti
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