Coppa Italia, verso Juve-Milan di mercoledì a porte aperte. Ma stop a tifosi da tre Regioni
La novità attende ancora la ratifica, che non dovrebbe tardare ad arrivare suscitando, al netto delle doverose precauzioni in tema di coronavirus, ulteriori polemiche tra gli appassionati di calcio italiani. Dopo lo stop imposto stamane a 5 partite di questo turno, in primis Juventus-Inter di domani sera, Juve-Milan di mercoledì sera (sempre allo Stadium per la semifinale di ritorno di Coppa Italia) dovrebbe disputarsi con il pubblico sugli spalti, ma con il divieto di accesso per i sostenitori provenienti dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna.
Le disposizioni verranno specificate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Lo ha riferito, a margine di un in tavolo di sicurezza tenuto oggi a Torino, il Prefetto della città, Claudio Palomba. La Juventus, nel frattempo, ha sospeso le attività della sua formazione Under 23 (che gioca in terza serie) per motivi precauzionali dopo che la squadra ha affrontato al Moccagatta di Alessandria la Pianese, interessata da alcuni casi di contagio da coronavirus.
Il blocco della Serie A
Niente pubblico, niente porte chiuse. È stata rinviata al prossimo 13 maggio la sfida Juve-Inter, gara cruciale per l’assegnazione dello scudetto e che, inizialmente, era stata confermata ma senza la partecipazione dei tifosi. Rinviate alla stessa data anche le altre quattro partite orbitanti nelle zone più colpite dal Coronavirus (Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa Parma Spal e Sassuolo-Brescia).
Alla base della decisione, che ha ovviamente avuto la benedizione dell’autorità governativa, ci sarebbe, oltre alle primarie necessità a scopo precauzionale, anche la volontà di non dare all’estero l’idea di un Paese ‘spoglio’ e soggiogato dall’emergenza coronavirus.
Inevitabili le ripercussioni sul calendario. È stata spostata al 20 maggio anche la finale di Coppa Italia.
Foto di copertina Ansa
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