Sardine ad Amici, Santori, Cristallo e Donnoli da Maria De Filippi: «Basta paura! Pratichiamo la bellezza» – Il video
L’ingresso è scenografico, non c’è che dire. Il maxi-schermo, sul quale è riportata la notizia di due ragazze picchiate per il fatto di essere lesbiche, si apre ed entra sul palco di Amici Mattia Santori: il volto delle Sardine tocca lo schermo, la foto cambia e mostra un fiero bacio omosessuale durante un gay pride. Il pannello al led si apre ancora, entra Jasmine Cristallo – portavoce delle Sardine in Calabria: la foto di Alan Kurdi, una volta che la donna tocca lo schermo, si trasforma in uno scatto fatto a bordo di una ong che ha salvato un gruppo di migranti nel Mediterraneo. L’ultimo a sbucare da dietro il led è Lorenzo Donnoli, del gruppo centrale delle Sardine bolognesi: il suo tocco sul maxi-schermo trasforma l’immagine di un orso polare denutrito in una foto di Greta Thunberg, personaggio dell’anno secondo il Time.
Sembrano scomparse le polemiche della base del movimento riguardo alla scelta di partecipare ad Amici di Maria de Filippi. Sulla pagina ufficiale 6000 Sardine i commenti sono quasi esclusivamente positivi e il movimento, che dopo le elezioni in Emilia-Romagna del 26 gennaio ha vissuto una fase di popolarità calante – riscontrata anche sui social -, è tornato ad avere i “mi piace” e le visualizzazioni di una volta. Non hanno cantato, non hanno ballato, ma le tre Sardine intervenute al talent show di De Filippi pare abbiano superato la sfida: parlare, di cambiamento climatico, diritti lgbtqi+, razzismo a un pubblico molto ampio composto principalmente da giovanissimo. Cristallo, Donnoli e Santori – in ordine di intervento -, hanno parlato mentre alle loro spalle si infoltiva un gruppo di circa 30 Sardine provenienti da tutta Italia. Un’immagine forte, rappresentativa delle centinaia di piazze che le Sardine sono riuscite a riempire in giro per il mondo. Il filo conduttore dei tre interventi non è stato una specifica rivendicazione politica, ma la paura e le sue declinazioni nei vari aspetti sociali.
Jasmine Cristallo: «Pratichiamo la bellezza, basta paura!»
«Non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi un giorno in questo programma: non so ballare e al massimo ho cantato al karaoke. Parlare davanti ad un pubblico mi fa sempre moltissima paura e per essere qui stasera sono stata costretta a scendere a compromessi con lei: la paura. Io non ho ceduto alla sue pressioni ma la paura è sempre qui salda accanto a me. La paura è un’emozione potentissima e se scatta difronte ad un pericolo reale ci salva la vita, ma se scatta difronte ad un pericolo immaginario può renderti prigionieri. Cavalcare la paura istigando all’odio, produce ostilità, violenza, intolleranza. L’unica cosa che possiamo fare è reagire e dire basta! Basta paura! Pratichiamo la bellezza. Ovunque. Basta volerlo»
Lorenzo Donnoli: «Ho pensato al suicidio, ma sono riuscito a reagire»
«Non è così facile riconoscere il bello in se stessi. Se poi sei un ragazzo autistico che pensa alla Luna e anche omosessuale è un bel casino, allora ci vuole coraggio. Ho avuto paura di essere me stesso. Mi è capitato di aver pensato una cazzata: che fosse meglio morire invece che vivere come pensavo mi volessero gli altri. E invece no: è una figata essere se stessi! In un mondo in cui una ragazza che vive la mia stessa condizione, come Greta, e che ci allarma su un qualcosa che tocca tutti noi viene sbeffeggiata. E io posso rischiare di nuovo di tornare a casa preso a bottigliate. Mentre un bimbo muore in fondo al mare con la sua pagella cucita addosso, noi non possiamo restare immobili. Cambiare noi stessi è gratis. Salviamoci con la cultura e l’amore».
Mattia Santori: «Abbiate paura, ma sappiate superarla»
«Ottant’anni fa una bambina ebrea rinchiusa nei campi di concentramento sognava di essere una farfalla e di volare sopra il filo spinato, nello stesso momento il popolo italiano decideva di smettere di essere servo e sognava una Costituzione, qualche anno dopo un prete americano sognava un mondo in cui neri e bianchi potessero condividere gli stessi diritti. Il filo comune di queste persone era soltanto uno. La paura. Un sentimento che preannuncia che stai per passare dall’ordinario allo straordinario. I ragazzi qui dietro stanno avendo paura. Noi stessi abbiamo avuto paura. E questo è il nostro augurio. Di avere paura, di superarla. Ogni giorno. Perché la bellezza è a portata di mano».
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