Bergamo, nei bar universitari è già zona rossa: «Il disastro economico ci uccide più del coronavirus» – Il video
Fino a pochi giorni fa quelle sedie e quei tavoli erano tutti pieni. Erano centinaia i ragazzi che ogni giorno affollavano i quattro bar di Bergamo, di fronte al dipartimento di Giurisprudenza ed Economia. Era un appuntamento fisso: una brioche la mattina e poi un pranzo veloce prima di riprendere le lezioni. Ora, invece, il deserto. Impossibile rintracciare un giovane in quella che fino a poche settimane fa era la zona universitaria di Bergamo. Non c’è anima viva. L’università è chiusa, per l’emergenza Coronavirus, e nessuno passa più da lì. La decisione se dichiarare oppure no Bergamo zona rossa non è ancora stata presa. Ma a sentir parlare i gestori dei bar di uno dei quartieri generalmente più affollati della città cambia poco.
Concorrenti solidali
«Vedere il mio bar vuoto è alienante, è la distruzione di un sogno. Comincio ad avere anche attacchi di panico perché, mi chiedo, come faccio ad andare avanti? E come faccio a pagare i miei dipendenti? Qui non entra più nessuno. Sono passato da 60 coperti ad appena 5-6, quando va bene, o zero come oggi» ci racconta il proprietario di uno dei quattro bar di fronte all’università di Bergamo.
Quattro bar, uno accanto l’altro, nella zona universitaria di Bergamo, che adesso hanno deciso di fare fronte comune, di aiutarsi, di fare rete. Se la mattina rimangono tutti aperti, il pomeriggio si alternano anche perché, ammettono, «restare tutti aperti non ha senso, consumiamo solo elettricità ma non vogliamo trasformare questa zona, che un tempo era piena di giovani, in un deserto. Prima qui non c’erano posti per le auto, c’era sempre una gran confusione». Dunque, si prova almeno a contenere i costi, nell’attesa che questo incubo passi, il più velocemente possibile.
«Situazione drammatica»
«La situazione è drammatica, siamo terrorizzati – aggiungono – Se continua così, saremo costretti a chiudere. E a quel punto conteremo i morti, non quelli degli ospedali però».
In un altro bar, il più grande della zona, c’è il deserto (e luci spente): solo un tavolo occupato dalla titolare e dalla figlia che, per trascorrere il tempo, giocano a carte e fanno aperitivo. Anche perché oggi nessuno probabilmente entrerà in quel locale per il solito happy hour delle 18. «Possiamo regalarti qualche croissant? Tanto tra poco chiudiamo e oggi non ne abbiamo venduti» ci dicono, quasi rassegnati. La situazione sembra essere fuori controllo.
«Fatturato in calo del 90%»
«Ci hanno lasciati da soli, siamo allo stremo con un fatturato che è calato del 90%. Nessuno è venuto a chiederci come stanno andando le nostre attività, nessuno ci ha detto cosa hanno intenzione di fare per non farci saltare in aria. Nessuno» ci dicono.
I quattro proprietari dei bar universitari sono stremati, forse rassegnati e «non vedono luce in fondo al tunnel». «Il fatturato è decimato» e forse lo sarà ancor di più ora che il governo ha confermato la chiusura di scuole e università in tutta Italia almeno fino al 15 marzo.
Foto e video di Open
Il parere degli esperti:
- Coronavirus, l’infettivologo Galli sui tanti casi in Italia: «Il contagio in ospedale, la situazione più sfortunata»
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- «Tecnicamente il coronavirus è già una pandemia. Ma la sfida si gioca nei pronto soccorso, non ai confini» – L’intervista al virologo Lopalco
- Coronavirus, l’errore dietro l’impennata di contagi in Italia. Ricciardi (Oms): «Grave non isolare gli arrivi dalla Cina»
- Coronavirus, la nuova fase: da infezioni importate a circolazione locale del virus. Cosa dice la task force del ministero della Salute
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, «È una follia questa emergenza». Il duro dissenso del capo del laboratorio del Sacco. E sforna i numeri
- Burioni ribatte alla dottoressa del Sacco con le cifre dell’emergenza: «Coronavirus come l’influenza? Scemenza gigantesca»
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Burioni ha ragione
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Gismondo ha ragione
Leggi anche:
- Coronavirus, l’analisi: «Se aumenteranno i contagi sarà drammatico. Rischiamo il collasso del sistema sanitario»
- L’Oms arriva su TikTok e raggiunge milioni di visualizzazioni. Ma le fake news restano sul social della Gen Z
- Coronavirus, lodigiani in viaggio in India positivi alla malattia. Ricoverati a Jaipur
- Il coronavirus e il boom di predicatori online: «L’epidemia è un segnale di Dio»
- La dottoressa del Sacco a Open: «Il coronavirus non è la peste del secolo, mi confronto solo con veri scienziati» – Il video
- Il peso del coronavirus sulla sanità Lombarda: il rebus dei posti di terapia intensiva
- Coronavirus in Veneto: i morti salgono a 6, i contagi sono 360
- Coronavirus, il ministro Patuanelli in autoisolamento dopo una riunione con l’assessore lombardo Mattinzoli positivo
- Così la Cina ha arginato il contagio di coronavirus (ma in Italia non funzionerebbe)
- Coronavirus, le «misure drastiche» per l’emergenza italiana sulla stampa estera. Fa discutere la mappa della Cnn con i contagi dall’Italia
- Coronavirus, primi due casi in Valle d’Aosta: in isolamento due famiglie
- L’ora della verità