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La fuga verso il Sud per il Coronavirus: «Mi metterò in isolamento per 14 giorni». A Milano chiudono gli ostelli – Il video

08 Marzo 2020 - 15:06 Fabio Giuffrida
La fuga verso il Sud rischia di estendere il contagio. Intanto i ristoranti fanno entrare a piccoli gruppi e gli ostelli sono semivuoti

«Ieri sera ho comprato un biglietto e adesso sto andando al Sud, dai miei familiari. Non appena arrivo, però, mi metterò in isolamento per 14 giorni», a parlare è una ragazza che Open ha intervistato alla Stazione Centrale di Milano. In molti, infatti, non appena letta la bozza del decreto contenente le misure drastiche per contenere l’epidemia del Coronavirus, hanno fatto le valige e sono scappati via col rischio di estendere il contagio.

Cosa succede nei ristoranti

Sono in tanti oggi a indossare le mascherine, qualcuno – che non riesce ad ammettere di aver deciso di partire all’improvviso, fuggendo di fatto da Milano – parla di «viaggi programmati». Intanto i ristoranti iniziano ad adeguarsi alle disposizioni del governo: si resterà aperti fino alle 18, poi tutti a casa. Il capoluogo lombardo, così come tutte le altre città coinvolte dal decreto varato stanotte, rischiano di diventare deserte. L’invito, infatti, è quello di spostarsi il meno possibile, solo in casi di necessità.

«Si entra a gruppi di cinque»

«Si entra a gruppi di cinque. Consumano e poi vanno via. Mi raccomando, la distanza deve essere di un metro. Controlliamo bene», questi gli ordini che il responsabile di un locale di una nota catena di fast food ha dato ai suoi dipendenti. Molti tavoli sono stati inibiti alla consumazione, con dei cartelli che vietano categoricamente di sedersi: in alcuni casi sono state tolte persino le sedie. La regola è chiarissima: distanza di almeno un metro. A terra delle strisce gialle e nere a indicare, anche in questo caso, la distanza che i clienti devono categoricamente rispettare nell’attesa di essere serviti o di pagare alle casse. Guai, poi, a bere un caffè al bancone.

«Gli ostelli chiudono»

Anche gli ostelli – che ospitano camerate con oltre 5-8 persone – corrono ai ripari: «Noi chiuderemo tutte le nostre strutture, sono semi-vuote. Inutile restare aperti, che senso ha? Come possiamo pensare che qualcuno dorma sopra di te a una distanza di 80 centimetri quando la distanza prescritta è di un metro?». A parlare a Open è Carlo dalla Chiesa, Ceo di Ostello Bello.

Foto in copertina di Ansa – Video di Open

Il parere degli esperti

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