Coronavirus, la decisione: chiusi tutti gli impianti sciistici. Boccia: «Campagne di marketing vergognose»
«Abbiamo dovuto prendere atto nostro malgrado che il buonsenso che spesso abbiamo chiesto non solo non c’è stato ma c’è stata anche una operazione di marketing vergognosa». Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, durante la consueta conferenza stampa tenuta dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, introduce così il problema delle località montane e sciistiche in Italia rimaste attive e aperte negli ultimi giorni perché il decreto varato dal governo non prevedeva alcuna misura restrittiva che li riguardasse rispetto all’epidemia da Coronavirus.
Il risultato è stata una migrazione importante verso queste località – specie quelle piemontesi e lombarde – e la saturazione degli impianti sciistici che, in alcuni casi, invece di comprendere il tenore dell’emergenza mettendo in guardia i turisti, hanno pensato di lavorare ad agevolazioni, pacchetti convenienza e trovate di marketing per attrarre più clienti e guadagni.
«Alla luce di questo, abbiamo deciso all’unanimità con le Regioni e con il governo di chiudere tutti gli impianti sciistici del Paese attraverso un’ordinanza della protezione civile. Riteniamo che operazioni pubblicitarie e di marketing come quelle fatte sull’Abetone siano non solo da stigmatizzare, ma siano esattamente quello che non serve in momenti come questo».
La circostanza a cui fa riferimento il ministro – e che non è un caso isolato – è quello dell’impianto sciistico dell’Abetone, in provincia di Pistoia, che in questi giorni sta registrando il pienone sulle piste, nonostante il sindaco Diego Petrucci abbia invitato tutti caldamente a restarsene a casa e, come non bastasse, ha dovuto prendere le distanze da un’iniziativa – voluta da una società privata – che da oggi, 9 marzo, fino al 15 invita gli studenti ad andare in montagna a prezzi stracciati.
«Da domani mattina si chiude tutto», ha detto Boccia. «È evidente che molte delle misure prese partono dal presupposto che l’assunzione di responsabilità delle famiglie e dei singoli sia il primo impegno che deve essere mantenuto. Ma quando non c’è interviene lo Stato italiano con tutta la sua forza».
Con le Regioni ci ritroveremo domani – ha concluso il ministro per gli Affari regionali – ci sono una serie di risposte che già i ministeri hanno dato su singoli temi e su singoli aspetti in una progressiva omogeneizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale».
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