Coronavirus, in Lombardia i casi salgono a 5.469 e 333 morti. Gallera: «Il sistema regge bene. Aumentati posti terapia intensiva»
Oggi, 9 marzo, durante la consueta conferenza stampa dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha dato conto degli ultimi sviluppi dell’epidemia nella Regione e delle misure assunte per far fronte all’emergenza Coronavirus. La Lombardia è al momento la regione più colpita dal virus in Italia, tanto da aver spinto il governo ad allargare la cosiddetta “zona rossa” a tutto il territorio lombardo.
Il numero di persone positive al SARS-CoV-2 è attualmente di 5.469 unità, 1.280 in più rispetto a ieri, 8 marzo. Il numero di morti sale complessivamente a 333 pazienti deceduti, con un incremento di 76 persone. Aumentano anche i pazienti ricoverati presso le strutture ospedaliere lombarde: 2.802 (+585 rispetto a ieri). 440 pazienti sono attualmente in terapia intensiva (41 persone in più rispetto a ieri). Infine, il numero di pazienti dimessi è di 646, con un aumento di 95 persone.
«La Lombardia – spiega l’assessore al Welfare – ha da sempre avuto a disposizione 900 posti letto per la terapia intensiva dei pazienti (176 situati nei presidi mono-specialistici come Istituto Tumori, o l’Ospedale Basta, ossia ospedali che seguono patologie particolari), e altre 724 posti suddivisi nei vari presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati nella regione». L’assessore Gallera, ha annunciato che il numero dei posti riservati alla terapia intensiva è aumentato. «Non solo in 15 giorni siamo riusciti a creare questi 150 posti, ma ad oggi siamo a +223 posti letto di terapia intensiva – spiega Gallera – ma contiamo di aprirne altri 150 nel giro di 7 giorni».
Gli spazi si sono creati a seguito della sospensione di talune attività delle sale operatorie (per interventi non urgenti), altri posti sono stati recuperati riconvertendo alcuni spazi di alcuni ospedali inserendo gli strumenti necessari per la respirazione dei pazienti. «Anche alcuni reparti di medicina generale o di medicina d’urgenza stanno venendo trasformati in reparti di pneumologia per gestire al meglio i pazienti critici, ma che non necessitano di una terapia intensiva – prosegue Gallera – ma stiamo aumentando anche i posti di sub-intensiva per i pazienti che non hanno ancora bisogno di essere intubati, ma hanno comunque bisogno di una ventilazione polmonare assistita».
L’assessore Gallera, pur avendo preso atto delle «parole scorate di anestesisti che sono sul fronte, comprensibili perché vi è un flusso oltre le aspettative» assicura che comunque il sistema sanitario lombardo sta «reggendo bene». «Continuiamo a costruire ogni giorno risposte importanti» grazie «all’impegno straordinario che ci permette di offrire risposte di qualità».
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