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L’opposizione vuole il supercommissario. Ma sul tavolo di Conte c’è l’ipotesi di un tecnico: Ricciardi

10 Marzo 2020 - 20:01 Angela Gennaro
L'ipotesi del supercommissario viene rimandata al mittente da Conte e dal M5s. Mentre l'ex presidente dell'Iss potrebbe occuparsi dei fondi per gli ospedali

Un commissario all’emergenza Coronavirus. Tante volte l’Italia ha conosciuto figure di questo tipo: per il sisma del 2016, per quello dell’Aquila. Per le alluvioni. Oggi il commissario all’emergenza Covid-19 c’è, dal 1° febbraio scorso: da quando cioè l’Italia ha per la prima volta dichiarato lo stato di emergenza, e nominato il capo della protezione civile Angelo Borrelli commissario straordinario.

Un volto che gli italiani hanno imparato a conoscere e riconoscere: è lui che ogni giorno comunica in conferenza stampa i dati sui nuovi contagi in Italia. Per quei numeri, sceglie di cominciare dalle persone guarite, per poi passare alla fotografia dolorosa delle vittime e dei nuovi e vecchi contagi.

Commissariare il commissario?

L’emergenza avanza, l’epidemia spaventa, l’Italia si chiude e diventa una enorme “zona arancione” con 60 milioni di abitanti, la sanità in affanno, l’incertezza del contenimento al Sud. Come va gestito tutto questo? Il nodo è terminologico ma soprattutto di funzioni: supercommissario o “tecnico” di raccordo?

«Sì, Forza Italia ha ribadito il nome di Guido Bertolaso anche nell’incontro di oggi con il premier Giuseppe Conte», dice Antonio Tajani uscendo da Palazzo Chigi insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni. L’identikit è quello di «un commissario che dia una comunicazione univoca al Paese». «La confusione aiuta il contagio». Ecco perché «servirebbe un commissario straordinario, che non deve sostituire il presidente del Consiglio né il capo della Protezione civile». Ma, sostiene Tajani, «serve una sorta di segretario generale che possa coordinare tutti gli interventi: dalla sanificazione delle strade alla chiusura dei caselli stradali laddove dovesse servire. Qualcuno che agisca da un punto di vista operativo». Fan dell’ipotesi di Bertolaso supercommissario è anche, nella maggioranza, Matteo Renzi di Italia Viva.

E chiede l’uomo forte anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: un commissario «forte che possa in questo momento occuparsi di tutto, di coordinare ma anche con poteri ordinamentali». Sul tavolo, ma meno quotato, circola anche il nome di Gianni De Gennaro, con cui il premier Giuseppe Conte ha un buon rapporto.

La carta Ricciardi

La prospettiva però rischia di significare, di fatto, un commissariamento dello stesso premier da un lato e del capo della protezione civile dall’altro. Né avrebbe nessuna intenzione di essere commissariato il ministro della Salute Roberto Speranza.

Ecco perché il premier potrebbe essere più invogliato a individuare in Walter Ricciardi dell’Oms – già presidente dell’Istituto superiore di Sanità, ordinario di Igiene all’università Cattolica, oggi consigliere del ministro della Sanità e referente del programma delle 10 azioni per la sanità di Azione di Carlo Calenda – una figura più tecnica e super partes che dovrebbe occuparsi di gestire i fondi messi a disposizione per l’acquisto dei macchinari per gli ospedali.

«Voi lo chiamate un supercommissario: io avverto l’opportunità di un coordinamento per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie. È un ruolo che potrebbe affiancare il capo della protezione civile», aveva detto ieri sera Conte in conferenza stampa.

Cancelleri (M5s): «Occorre la condivisione politica»

«In questo momento dibattere su questo punto è inutile», chiosa a Open il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Giancarlo Cancelleri, M5s. «Se fossimo convinti di avere la scienza infusa e di potere fare tutto da soli, saremmo sciocchi: il Paese e il governo hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile. Che ben vengano figure come questa, se trovano la condivisione politica non ci metteremmo a dibattere sul nome». Neanche sul nome di Guido Bertolaso? Cancelleri svia: «A me piace molto come sta gestendo la questione Borrelli. Ci dovesse essere un altro nome il governo deciderà chi».

L’ipotesi del supercommissario era stata definita tra le «classiche cose che nascono e muoiono nel dibattito giornalistico. Abbiamo già il commissario Borrelli che sta facendo un lavoro encomiabile», aveva detto in mattinata il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, a Radio Capital. L’ipotesi Bertolaso poi, «non è in campo e non la ritengo nemmeno motivata. C’è una linea di comando chiara, c’è il presidente del Consiglio che gestisce in prima persona la crisi, c’è Borrelli capo della Protezione civile che ha poteri di commissario straordinario, c’è il ministro dell’Interno. Credo che sia struttura sufficiente per gestire le criticità».

In copertina ANSA/ Fabio Frustaci | Angelo Borrelli, a destra, capo della Protezione Civile, e Walter Ricciardi dell’Oms.

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