Coronavirus. Mascherine fatte in casa con la carta da forno? Meglio quelle certificate e usate nel modo corretto
[Nota: l’autore di questo articolo non promuove in alcun modo questa pratica, al contrario suggerisce caldamente di utilizzare quelle certificate che rispettano le normative e soprattutto invita a seguire il tutorial dell’OMS su come si devono indossare, altrimenti è tutto inutile]
Ci avete segnalato un video in cui Barbara Palombelli, durante un intervento a Stasera Italia in onda su Rete4, spiega come realizzare una mascherina fatta in casa con la carta da forno. Un tutorial simile era stato mostrato in un servizio dove veniva intervistato il professore Francesco Garbagnati, oncologo dell’Istituto nazionale tumori di Milano.
Secondo Garbagnati dovremmo comportarci tutti come se fossimo stati contagiati dal nuovo coronavirus. Avevamo già spiegato infatti che l’uso delle mascherine era doverosamente consigliato solo per chi fosse già malato, per evitare di contagiare altre persone, magari quelle appartenenti al proprio nucleo famigliare. Tuttavia, vista l’esistenza di pazienti asintomatici o paucisintomatici (con pochi e lievi sintomi), il ragionamento di Garbagnati non sembra affatto campato in aria, anzi è “plausibile”. Secondo il Professore la carta da forno avrebbe infatti proprietà idrorepellenti.
Le altre alternative ridicole al limite della parodia
Non mancano altre forme fantasiose di protezione fai da te. In Giappone c’è chi è andato oltre spiegando come realizzare delle mascherine riciclando le coppe dei reggiseni, anche se risulta strano che a promuoverle siano modelle.
In questo caso parliamo di una soluzione “plausibile” se però vengono utilizzati reggiseni in neoprene, che dovrebbero funzionare più o meno (ripetiamo: “più o meno”) come le maschere «FFP2». Rimane preferibile accantonare la possibilità di usare un reggiseno, in ogni caso, come in qualche sciocco video parodia pubblicato sui social.
I problemi del «fai da te»
Uno dei problemi è la faciloneria con cui potremmo trovarci a usare queste mascherine fatte con la carta da forno. Circolano alcuni video goffi e rovinosi dove qualcuno le danneggia durante la stessa creazione, in fondo non tutti sono bravi con i lavori manuali e i meno attenti potrebbero mettersi in pericolo fin dall’inizio. C’è un ulteriore problema, ossia l’errato utilizzo della protezione soprattutto sul metodo con il quale andrebbe indossata. Non è uno scherzo!
OMS: ecco come devono essere usate le mascherine
Suggerendo caldamente i lettori ad acquistare mascherine certificate, anche se questo costerebbe qualche soldo in più, vi invitiamo leggere con attenzione le istruzioni d’uso e/o consultare il farmacista per spiegarvi la tecnica per utilizzarle correttamente senza scongiurare la protezione che si vorrebbe ottenere.
Ecco le semplici precauzioni illustrate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’uso corretto della mascherina:
- La stessa maschera potrebbe diventare veicolo di infezione, perché i nostri germi permangono al suo interno;
- Le mascherine dovrebbero avere anche una parte metallica flessibile, in modo da adattarla al naso, i suoi bordi devono inoltre essere in grado di aderire bene al muso;
- Indossarla non ci dispensa dal toccarci la faccia durante l’uso. Anche quando dobbiamo rimuoverla, è necessario farlo mediante gli appositi elastici agganciati alle orecchie, senza toccarla direttamente;
- Una volta rimossa, tenendola sempre per gli elastici, va gettata in un contenitore dei rifiuti ben chiuso;
- Le mascherine vanno continuamente cambiate ogni volta che cominciano a inumidirsi, è assolutamente sconsigliato indossare sempre la stessa.
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