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Canta che ti passa: l’Inno di Mameli sui balconi per combattere la noia della quarantena – I video

13 Marzo 2020 - 23:00 Giulia Marchina
L'hashtag è #unitimalontani. Per domani la richiesta è Azzurro di Adriano Celentano, e si chiude domenica con Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano

Musica, maestro! Flash mob alle finestre e ai balconi. Alle 18 affaccio collettivo per cantare e spazzare via la noia da quarantena e la paura per la pandemia da Coronavirus che sta investendo il Paese nelle ultime settimane. Se non ci si può ritrovare per strada, se non ci si può dare appuntamento al bar o al parco per scambiare quattro chiacchiere, la soluzione è la canzone italiana, che risuona di pianerottolo in balcone.

Per oggi il suggerimento era di intonare, con un proprio strumento o con l’uso dello stereo , l’Inno di Mameli; per domani la richiesta è Azzurro di Adriano Celentano, e si chiude domenica con Ma il cielo è sempre più blu di Rino Gaetano. L’appello che, neanche a dirlo, è partito dai social, nel giro di mezza giornata ha raccolto moltissima gente sotto l’hashtag #unitimalontani, con l’obiettivo di rendere la quarantena forzata degli italiani meno pesante, un po’ più scanzonata.

E quindi squillino le trombe da Nord a Sud. Gente munita di casse stereo, telefoni cellulari, tamburelli, chitarre e strumenti a fiato. I più entusiasti si sono fatti trovare pronti all’appuntamento con pentole e coperchi. C’è chi si è concesso un fuori programma intonando altri brani, perché, alla fine, l’importante è cantare. Un po’ come accaduto a Milano: i cittadini hanno aperto le finestre e hanno cantato La canzone del sole di Lucio Battisti. O a Napoli dove non poteva mancare l’omaggio a Pino Daniele con Quanno chiove – lo stesso brano è stato cantato, a sorpresa, da Giuliano Sangiorgi da Roma. L’iniziativa coinvolge tutta l’Italia. A Torino le esibizioni live si sono concentrate nei quartieri della movida di San Salvario e Vanchiglia. «Grazie a tutti coloro che combattono questa guerra che vinceremo. Le nostre finestre ed i nostri affacci – sottolinea il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – sono le migliori bacheche per comunicare la nostra forza».

Contributi video in copertina e nel testo: Twitter

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