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Coronavirus, elezioni regionali in Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia rinviate all’autunno?

13 Marzo 2020 - 17:30 Angela Gennaro
Tra i provvedimenti previsti, insieme ai 15 miliardi di euro, ci sarebbe anche lo slittamento delle elezioni comunali. Intanto il cdm slitta almeno a domani

È ancora una bozza e potrebbe cambiare, ed è sempre più probabile che il consiglio dei ministri che deve approvare il decreto con i provvedimenti economici contro l’emergenza Coronavirus sia rinviato a domani. E tra i provvedimenti previsti, insieme ai 15 miliardi di euro stanziati per gestire la crisi, ci sarebbe anche lo slittamento delle elezioni regionali e comunali previste nel 2020. All’autunno. Quando l’Italia si sarà – si spera – lasciata l’incubo coronavirus alle spalle.

«In deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, della legge 7 giugno 1991, n. 182, limitatamente all’anno 2020, le elezioni dei consigli comunali, previste per il turno annuale ordinario, si tengono in una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2020», si legge nel testo, secondo quanto ricostruisce l’Ansa.

Fonti Chigi non smentiscono ma specificano che al momento «nessuna decisione è stata deliberata dal Governo e che qualsiasi scelta in questa direzione sarà assunta solo dopo avere consultato le forze politiche di maggioranza e di opposizione, nonché coinvolgendo le stesse regioni, nel pieno rispetto delle loro prerogative costituzionali».

Sei sono le regioni a statuto ordinario – Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania, Puglia – che dovrebbero andare al voto. Il loro mandato viene allungato di ben tre mesi dalla bozza di decreto. Attesi alle urne erano anche i cittadini di mille comuni italiani, tra cui 14 capoluoghi di provincia e quattro di regione: Arezzo, Venezia, Trento, Bolzano, Reggio Calabria, e poi anche Agrigento, Arezzo, Chieti, Crotone, Fermo, Enna, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Trani e Benevento, con le dimissioni del sindaco Clemente Mastella.

Il referendum sul taglio dei parlamentari, invece, potrebbe slittare all’autunno. Il termine entro il quale è indetto il referendum per il taglio dei parlamentari, poi, «è fissato in duecentoquaranta giorni». L’ordinanza che ha ammesso il referendum risale a fine gennaio dunque i 240 giorni scadrebbero a fine settembre. La data potrebbe quindi essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi la consultazione può slittare fino agli inizi di dicembre.

La bozza di decreto

Si tratta al momento, ricostruiscono le cronache, di un testo di 122 pagine: la bozza di decreto legge con le misure economiche per far fronte all’emergenza coronavirus è “provvisoria” e si basa sulle proposte inviate dai singoli ministeri entro il termine di ieri alle 20, spiegano fonti parlamentari citate dall’Ansa. Le proposte fatte dai ministeri sono al vaglio del premier, nella sala verde di Palazzo Chigi.

E la tempistica? Il decreto del governo era stato annunciato per oggi dal ministro Roberto Gualtieri, ma il Cdm per l’approvazione slitta realisticamente a domani pomeriggio, con l’ipotesi di arrivare addirittura a domenica. Non oltre, comunque: ci sono da rinviare – o sospendere – i versamenti Iva con scadenza 16 marzo, ovvero lunedì. Nel decreto si parla anche di 800 milioni di euro stanziati per la didattica on line. E di un rinvio delle sessioni di laurea.

I provvedimenti per la sanità

Sembra confermata l’ipotesi di assunzione a tempo determinato di 120 medici e 200 infermieri. 35 milioni sono i soldi che verranno stanziati per potenziare la sanità militare, coinvolta ormai in prima linea nell’emergenza, con grandi spazi ma competenze soprattutto generiche. Il comparto farmaceutico produrrà

Slittano le nomine authority

Destinato a slittare anche il voto delle commissioni parlamentari e delle Camere sulle Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e del Garante per la protezione dei dati personali: posticipato a fino a 60 giorni dalla cessazione dell’emergenza coronavirus.

Gli attuali mandati dei componenti delle due Authority vengono prorogati senza ulteriori spese.

Riduzione bollette

Tra le 122 pagine della bozza di decreto c’è l’ipotesi di una riduzione delle bollette per tutto il 2020, da attuare attraverso un intervento sugli oneri di sistema.

La bozza prevede anche la sospensione dei versamenti di ritenute e contributi e anche degli affitti degli impianti sportivi. Le misure valgono sia per le società professionistiche sia per associazioni e società dilettantistiche e sospendono i versamenti fino a fine maggio e i canoni di locazione fino a giugno. Si chiede anche di istituire un fondo speciale al Credito sportivo per stornare gli interessi sui mutui.

Mutui

A proposito di mutui l’esecutivo starebbe pensando di potenziare il fondo di garanzia della Piccola e media impresa – 1 miliardo – la garanzia statale sulla moratoria dei prestiti e dei mutui (da 1,35 a 2 miliardi), e di incentivare la cessione dei Non Performing Loans – crediti deteriorati tramite la conversione delle attività fiscali differite (Dta) per 850 milioni di euro.

Ammortizzatori sociali

Nella bozza sono stanziati circa 4 miliardi ma la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha già parlato di un intervento da 5 miliardi proprio legato all’aumento delle imprese in difficoltà date le nuove misure restrittive per il contenimento dell’epidemia.

Cassa integrazione in deroga prevista per tutti, e si sta valutando e se allargare il sussidio di disoccupazione per coprire gli stagionali del turismo, della pesca e ai lavoratori dello spettacolo, che non possono ricorrere alla Cig in deroga.

Congedi e bonus

Confermati i congedi parentali di 12 giorni (al 30% della retribuzione, che potrebbe però salire all’80% o al 100% per i redditi più bassi) per chi ha figli di meno di 14 anni (la ministra delle Pari Opportunità Bonetti vorrebbe arrivare a 15 giorni in caso di congedi presi alla pari tra madri e padri) e bonus da 600 euro per babysitter – l’importo arriverebbe a mille euro per i genitori che lavorano nella sanità. (L’alternativa sarebbe congedo di 80% per tutti o di 10 giorni che salgono a 15 per i genitori soli o per il comparto sanità).

Il parere degli esperti

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