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Coronavirus, emergenza senzatetto: poche docce, mense sospese e meno volontari. Croce rossa: «In giro nessuno, sempre più soli»

14 Marzo 2020 - 06:27 Fabio Giuffrida
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Sono spaesati, travolti da un'emergenza che ha chiuso le mense e le docce, che li ha privati di tutti i loro punti di riferimento

«Solo tre docce su dieci sono aperte, alcune mense sono state sospese, altre si limitano a distribuire sacchetti di cibo all’esterno. Quasi tutti i centri diurni non sono più operativi, i senzatetto non sanno dove rifugiarsi per rispettare il decreto sull’emergenza Coronavirus e spesso vengono anche fermati dalle forze dell’ordine. Loro, intanto, sono spaesati, non sanno cosa fare e dove andare. Non hanno più i loro punti di riferimento. Questa è un’emergenza nell’emergenza». A parlare a Open è Davide Parisi, co-coordinatore dell’unità di strada della Croce rossa di Milano.

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Croce Rossa Milano | L’unità di strada

«Sono soli, in giro non c’è più nessuno»

I senzatetto aspettano con ansia che Croce Rossa cominci il giro in strada. La loro è una lotta per la sopravvivenza, ogni giorno, con o senza coronavirus. Li attendono non solo per il cibo o per un tè caldo ma anche per parlare, per sfogarsi: «In strada non c’è più nessuno e loro sono sempre più soli. Non hanno nessuno con cui lamentarsi o semplicemente parlare».

Intanto, qualcuno tra i senzatetto sarebbe stato controllato dalle forze dell’ordine, chiamate a far rispettare le misure drastiche imposte dal governo: «Qualcuno, che si stava recando in una delle poche strutture aperte per cibarsi, si è sentito dire “dobbiamo verificare se questo è un valido motivo” per stare fuori», racconta una fonte a Open.

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Croce Rossa Milano | Assistenza ai senzatetto

Meno volontari in strada

Alcune associazioni hanno assistito al drastico calo nel numero dei volontari, probabilmente presi dalla paura. Altre, invece, come spiega a Open Croce Rossa, hanno rafforzato la loro presenza sul territorio passando da 18 a oltre 30 uscite settimanali.

«Chiudono le docce»

Il dato più allarmante riguarda le docce, quei “presidi di igiene” che oggi più che mai sarebbero utili per i senzatetto ma che diventano sempre meno: «Richiedono una continua sanificazione, quindi diventa impossibile gestirli tutti a pieno regime. Di fatto, non si può garantire il pieno rispetto delle regole e dunque la sicurezza sia per i volontari che per gli utenti», spiega una fonte. Per questo motivo solo tre docce su dieci sono regolarmente aperte. Quella di seguito è una delle tante docce chiuse e si trova in via Marcello Pucci a Milano.

Open | Docce chiuse a Milano

«Sottovalutano il virus»

Poi c’è l’aspetto psicologico, quello che viene raramente considerato: «Molti di loro ci dicono “questo virus non ci preoccupa, al massimo è un problema in più, la nostra salute è già precaria, non ci importa più niente”. C’è quasi un rifiuto della malattia, la sottovalutano ma bisogna capire che sono soggetti fragili, non serve giudicarli o sanzionarli. Non lasciamoli da soli. Per questo al minimo sintomo, come tosse o febbre, dobbiamo segnalare subito al 112. Bisogna tutelare la salute pubblica».

Croce Rossa Milano | Distribuiti panini e tè caldo ai senzatetto

Il comune di Milano apre i centri anche di giorno

Mentre il Progetto Arca ha acquistato 10mila flaconcini di gel disinfettante, 15mila mascherine, 22mila guanti monouso da distribuire ai senzatetto (ma anche ai migranti, alle famiglie a rischio povertà e agli anziani soli), il comune di Milano ha annunciato l’apertura dei centri anche di giorno. Grazie al contributo di Emergency, inoltre, verrà garantito nelle strutture lo screening sanitario (con misurazione della temperatura e delle funzioni respiratorie) degli ospiti.

Negli ultimi giorni, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha chiesto alle amministrazioni comunali che venga fornita assistenza ai senzatetto e, dunque, che vengano individuate il prima possibile delle strutture adeguate per loro.

Foto gentilmente concesse da Croce Rossa Milano

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