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Coronavirus, la Cina ordina l’espulsione dei reporter americani: divieto per New York Times, Wall Street Journal e Washington Post

17 Marzo 2020 - 21:32 Redazione
Trump aveva a sua volta limitato l'accesso ai media cinesi. In Germania 8mila positivi. In Spagna quasi 500 morti, 2 mila casi in un giorno. La regina Elisabetta in isolamento volontario

La Cina vieta l’accesso ai giornalisti americani e li espelle di fatto dal Paese come risposta alle nuove restrizioni statunitensi verso i media cinesi controllati dallo Stato avvenuta nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. La decisione è arrivata dal ministero degli Esteri cinese secondo le cui indicazioni i reporter che lavorano per il New York Times, il Wall Street Journal e il Washington Post devono riconsegnare alle autorità il loro tesserino stampa nel giro di 10 giorni. La mossa del governo cinese arriva dopo che Donald Trump ha a sua volta limitato l’ingresso ai media cinesi. Per la Cina si tratta di «contromisure necessarie e reciproche che il Paese è costretto ad adottare in risposta all’irragionevole oppressione che i media cinesi subiscono negli Stati Uniti».

I reporter americani chiamati in causa, come diretta conseguenza di questo provvedimento, saranno costretti a lasciare il Paese. A stretto giro è arrivata la replica del segretari di Stato Mike Pompeo secondo il quale il confronto tra i sistemi mediatici dei due Paesi non regge in quanto «gli Usa godono di una libertà di informazione che non esiste in Cina». Dunque Pompeo ha tentato di motivare le ragioni alla base delle limitazioni imposte alla stampa cinese: «Le persone che abbiamo identificato alcune settimane fa qui negli Usa non erano giornalisti che agivano liberamente», ha detto. «Facevano parte della propaganda cinese».

Tunisia, coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino

Il presidente tunisino Kaies Saied ha annunciato in un discorso televisivo l’entrata in vigore a partire da domani, 18 marzo, della misura del coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle 18 alle 6 del mattino, al fine di limitare la diffusione del coronavirus nel Paese. Questa misura si va ad aggiungere ad una serie di provvedimenti recentemente adottati allo stesso scopo, che vanno dalla chiusura delle scuole, dei tribunali, delle moschee a quella delle frontiere marittime e terrestri (per le persone) e dello spazio aereo, eccetto i voli speciali di rimpatrio.

Oltre 8 mila casi in Germania

È salito a oltre 8 mila contagiati il conteggio in Germania dell’emergenza coronavirus, sulla base dei dati forniti da ogni Land e riportato da Sueddeutsche Zeitung. I morti nel Paese sono saliti a 22. Si tratta di una crescita di 2 mila casi in sole 24 ore, dopo che ieri l’istituto epidemiologico Robert Koch aveva comunicato 6012 contagi. Il Land più colpito è ancora il Nordreno Westfalia con 3060 casi, seguito dalla Baviera con 1352.

La regina in isolamento volontario

Dal prossimo giovedì, la regina Elisabetta comincerà il suo periodo di isolamento nel castello di Windsor, per restarvi fino a Pasqua. La regina però proseguirà il suo lavoro «business as usual» fino a domani. Anche la sovrana, prossima ai 94 anni, si adegua alle disposizioni indicate dal governo britannico per l’emergenza coronavirus, che raccomandano di evitare contatti sociali e particolare attenzione per le persone più anziane.

Allarme degli economisti

Parte l’allarme dagli economisti di Standard & Poor’s, che in un report avvertono come «la recessione globale è già qui». Le misure imposte in tutto il mondo per fronteggiare la pandemia di coronavirus, come la limitazione dei contatti tra individui e i movimenti, comporteranno il «collasso della domanda» con l’economia mondiale che si fermerà dell’1% o massimo dell’1,5%. Che l’economia vada in recessione è uno scenario di base, secondo il capo economista di Morgan Stanley, Chetan Ahya, secondo il quale i danni della pandemia «causeranno uno shock materiale dell’economia globale». E questa volta «sarà peggio della recessione globale del 2001».

Rinviati gli Europei

La Uefa ha deciso di spostare gli Europei a giugno 2021, mentre i campionati nazionali dovranno chiudersi tutti entro questo giugno. La decisione nel pieno dell’emergenza coronavirus è arrivata da Nyon, dove i vertici del calcio europeo si stanno riunendo in una serie di riunioni in videoconferenza con i principali soggetti del mondo del calcio. Sono state costituite due commissioni di lavoro, una che dovrà occuparsi del destino di Champions ed Europa league, un’altra delle questioni finanziarie. La decisione definitiva sullo slittamento degli Europei arriverà dopo la consultazione interna delle 55 federazioni europee, sarà poi il turno dell’esecutivo Uefa che dovrebbe ufficializzare le prime disposizioni.

Lo slittamento di Euro 2020 comporterà perdite tra i 250 e i 300 milioni di euro, problema che dovrà essere affrontato assieme al nuovo calendario per le nazionali, considerando la concomitanza con la Nations league maschile e l’Europeo femminile, già previsto per il 2021.

Spagna

Nuova impennata di casi in Spagna, dove i contagi di coronavirus sono cresciuti di 2 mila in un solo giorno, arrivando a quota 11 mila. I morti nel Paese sono saliti a quasi 500, secondo l’ultimo bilancio del ministero della Salute. A Madrid ci sono state 19 vittime in una sola casa di riposo, come riporta El Pais. La Spagna è il quarto Paese più colpito al mondo dalla diffusione del Covid-19, dopo Cina, Italia e Iran. Ieri 16 marzo, la Guardia civile ha sequestrato 150 mila mascherine in una grande fabbrica di Alcalà La Real, vicino Jaèn, per trasferirle all’ospedale Infanta Sofia di Madrid. Come effetto dell’ultimo decreto del governo sul contenimento del contagio, la polizia già ieri sera aveva sequestrato altre 86 mila mascherine trasferite nella capitale.

Polonia

Il governo polacco è stato messo in quarantena dopo che il ministro dell’Ambiente è risultato positivo al coronavirus. Ora tutti i ministri verranno sottoposti al test. Lo fa sapere l’emittente polacca Rzeczpospolita su Twitter.

Germania

Superano i 6mila i contagi in Germania, ma secondo il Robert Koch Institute, che fa parte del ministero della Salute tedesco, i casi reali sono «certamente di più». «I test vanno fatti in modo strategico», ha detto il presidente Lothar Wieler. E mette in guardia: «La pandemia può durare anche due anni». «Il vaccino sarà pronto in poche settimane, ma va testato ed è un processo che richiede tempo», fanno sapere sempre dal Rober Koch. Secondo un rapporto pubblicato sulla rivista Science, per un caso confermato ne girano almeno 5-10. 

Cina

La Cina ha registrato un solo nuovo caso di contagio a Wuhan. Le altre 20 persone risultate positive erano da poco rientrate da altri Paesi: i cosiddetti contagi di ritorno salgono a 143. I morti in Cina nelle scorse ore sono stati 13, di cui 12 nella provincia di Hubei. Intanto 3675 persone tra medici e infermieri hanno lasciato Hubei. E un team di 12 esperti è in viaggio verso l’Italia per aiutare il nostro Paese a far fronte all’emergenza.

Giappone

È risultato positivo al coronavirus il vicecapo del comitato olimpico di Tokyo. Proprio ieri, 16 marzo, il primo ministro giapponese Shinzo Abe aveva affermato di voler proseguire l’organizzazione delle Olimpiadi.

Iran

L’Iran ha liberato temporaneamente 85mila prigionieri, tra cui prigionieri politici per limitare i contagi. Sfiorano i 15mila i contagi in Iran. Lo ha detto il portavoce del ministro della Salute iraniano. Sono quasi 5mila le persone guarite, mentre i morti sono 853, di cui 129 nelle scorse ore. 

Usa

La Camera Usa ha approvato all’unanimità il piano per far fronte all’emergenza coronavirus. Ora il testo verrà inviato al Senato. Sono circa 800 i miliardi di aiuti che l’amministrazione Trump intende mettere sul tavolo nelle prossime settimane per sostenere l’economia Usa colpita dalla crisi del coronavirus. Lo riporta Politico. Tra le priorità il rinvio del pagamento delle tasse, prestiti agevolati o pagamenti diretti alle compagnie aeree, all’industria dell’ospitalità e alle piccole e medie aziende colpite dall’emergenza.

Caos sulle primarie in Ohio, dopo la decisione di un giudice di confermare il voto, il governatore Mike DeWine ha deciso di rinviare ugualmente l’appuntamento elettorale previsto per oggi, 17 marzo.

New York e Los Angeles hanno deciso di abbassare le serrande di cinema, bar, ristoranti e teatri per contenere il contagio da coronavirus. San Francisco ha ordinato ai residenti di restare a casa per le prossime tre settimane : si tratta della misura più severa presa finora in tutti gli Stati Uniti. L’ordinanza riguarda sei contee per 6,7 milioni di cittadini.

Belgio

Nel Belgio sono raddoppiati i morti in 24 ore: sale a 10 il totale delle vittime. Mentre superano i mille le infezioni.

Corea del Sud

Sono stati registrati 84 nuovi casi in Corea del Sud dove il totale dei contagi sale 8320. I morti sono 81. La Corea del Sud ha approvato una stretta ai controlli a partire da giovedì su tutti gli arrivi internazionali contro i rischi del contagio di ritorno.

Portogallo

Il governo portoghese ha decretato lo “stato di calamità” e ha ordinato l’isolamento sanitario del comune di Ovar, centro di circa 30mila abitanti.

Venezuela

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato l’estensione a tutto il territorio nazionale della quarantena per combattere il virus, introdotta in un primo momento in solo sette stati. La decisione del capo dello Stato è stata resa nota poco dopo che le autorità sanitarie hanno confermato altri 16 casi, che hanno portato a 33 il numero delle persone contagiate dal virus Covid-19.

Colombia

La Colombia ha deciso una chiusura di tutte le frontiere terrestri, marittime e fluviali fino al prossimo 30 maggio. Potranno continuare a transitare le merci, ha assicurato il presidente Iván Duque. È salito a 57 il numero dei contagi in Colombia. Le autorità colombiane avevano già disposto la chiusura di scuole e il divieto di ingresso per i cittadini stranieri di «qualsiasi Paese del mondo».

Argentina

In Argentina altre nove persone sono risultate positive al virus, il numero complessivo sale così a 65, due i morti. I nuovi pazienti sono cinque di Buenos Aires, tre nella provincia del Chaco, ed uno nella provincia della capitale.

Macron: dal 17 marzo confinamento 15 giorni

«Da domani a mezzogiorno e per almeno 15 giorni i nostri spostamenti saranno fortemente ridotti», ha annunciato in diretta tv il presidente francese, Emmanuel Macron. Si potrà uscire di casa «soltanto fare la spesa, per motivi sanitari, andare al lavoro, e per fare un po’ di attività fisica ma senza incontrarsi con altri».«Siamo in guerra» ha aggiunto Macron, nel discorso alla nazione. Il leader francese ha spiegato che non si tratta di una guerra contro un’esercito ma una guerra contro un nemico invisibile ma non meno pericoloso, il coronavirus. Quindi l’accorato appello «all’unità nazionale».

Un annuncio che ha avuto come conseguenza la fuga dei francesi da Parigi. Mentre in Francia per la prima volta ha chiuso anche il santuario di Lourdes. Il numero dei contagi e dei morti nel mondo supera quello in Cina. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University i casi di coronavirus nel mondo sono 87mila contro gli 80.860 dichiarati dalle autorità cinesi. Anche le persone morte fuori dalla Cina sono di più: 3.241 oggi, contro 3.208 vittime in Cina.

Regno Unito: adesso Johnson invoca il distanziamento sociale

In conferenza stampa il premier britannico Boris Johnson ha chiesto ai cittadini britannici di praticare il distanziamento sociale, limitando i contatti sociali «non necessari», evitando di frequentare teatri, cinema, pub e altri luoghi pubblici e lavorando da casa dove possibile. L’auto-isolamento a casa dovrà essere praticato dall’intera famiglia o da tutti gli inquilini di una casa nel momento in cui uno di loro dovesse sviluppare dei sintomi. Gli ultra 70enni, le donne incinte e le persone con problemi di salute sono invitati a prestare particolare attenzione. I luoghi pubblici e gli esercizi commerciali rimangono aperti.

L’Oms: servono più esami

«Questa è una malattia grave. Anche se le prove che abbiamo suggeriscono che gli over 60 sono a maggior rischio, sono morti anche giovani, compresi i bambini». Lo ha detto il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel corso del briefing sull’emergenza coronavirus.

La priorità per fronteggiare la pandemia di coronavirus in questo momento, secondo il presidente dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, è quella di effettuare quanti più esami possibili: «Il nostro messaggio chiave è: test, test, test», su ogni caso sospetto. Sul superamento dei casi nel mondo rispetto a quelli in Cina, Ghebreyesus ha ribadito che non bastano misure come il rispetto del distanziamento sociale, la chiusura delle scuole e la cancellazione di eventi sportivi: «Non abbiamo visto un’escalation abbastanza urgente nei test, nell’isolamento e nel tracciamento dei contatti». Una crisi sanitaria come questa «segna la nostra epoca», ha aggiunto Ghebreyesus nel corso del briefing sull’emergenza coronavirus. «I prossimi giorni, settimane e mesi saranno un test per la nostra risolutezza e la nostra fiducia nella scienza e un test per la solidarietà. Crisi come questa tirano fuori il meglio e il peggio dell’umanità».

Le compagnie aeree tagliano i voli

La British Airways potrebbe tagliare i suoi voli di almeno il 75% ad aprile e maggio per le restrizioni legate al coronavirus. La Ryanair potrebbe prendere misure ancora più drastiche: non è escludo lo stop totale dei voli.

Fca sospende produzione in Europa

Fca e Maserati sospenderanno temporaneamente la produzione in Europa almeno fino al 27 marzo. Chiuderanno in Italia Melfi, Pomigliano, Cassino, le carrozzerie di Mirafiori, Grugliasco e Modena; all’estero le fabbriche di Kragujevac in Serbia e Yychy in Polonia.

In copertina EPA/Abedin Taherkenareh | Vigili del fuoco disinfettano le strade di Teheran, Iran, 13 marzo 2020.

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