Coronavirus, un terzo dei calciatori e dello staff del Valencia è positivo dopo aver giocato a Milano contro l’Atalanta
«Nonostante le rigide misure adottate dal club, dopo aver giocato una partita di Champions League a Milano (lo scorso 19 febbraio contro l’Atalanta, ndr), un’area confermata ad alto rischio dalle autorità italiane giorni dopo, gli ultimi risultati mostrano che l’esposizione legata alle partite ha causato circa il 35% dei casi positivi al Coronavirus». A metterlo nero su bianco è il Valencia in una nota pubblicata sul sito del club spagnolo. «Sono tutti casi asintomatici – viene precisato – e tutti i contagiati si trovano nei propri domicili con monitoraggio medico e misure di isolamento».
Altri nove casi di positività al virus
Nei giorni scorsi il club aveva annunciato i contagi dei giocatori Garay, Gaya e Mangala, del dottore e di un membro dello staff. Ora, invece, ci sono altri nove casi di cui, però, non sono stati divulgati i nomi. L’Atalanta, che è stata l’ultima avversaria del Valencia, era già in isolamento domiciliare.
Le parole di José Gaya
Il terzino José Gaya ha parlato del suo stato di salute su Instagram: «Sono in isolamento a casa e senza sintomi. Ma adesso sono gli anziani che hanno più bisogno di aiuto e che devono essere seguiti dai nostri eroi della salute». E riferendosi a medici e operatori sanitari ha scritto: «Sono loro i veri eroi di questa pandemia. Insieme ne usciremo vittoriosi».
Foto in copertina: Epa | Uefa | Ansa
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