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Come andare a un concerto senza rischiare di prendere il coronavirus: i locali che trasmettono musica dal vivo in streaming

18 Marzo 2020 - 10:07 Redazione
Un solo palco virtuale e tanti artisti: l'associazione di categoria KeepOn ha messo in rete i locali costretti alla chiusura per un grande e quotidiano evento musicale a supporto del settore

Se pensavate che lo smart working riguardasse solo i lavoratori d’ufficio o qualche dipendente pubblico vi sbagliavate di grosso. L’emergenza coronavirus ha costretto artisti e musicisti di ogni ordine a scendere dai palchi e riscoprire la dimensione intima della cameretta. Per fortuna, però, alcuni di loro non hanno scelto di intasare le proprie storie di Instagram con piccoli estratti dai loro nuovi album. In solidarietà con i club messi in ginocchio dalle chiusure forzate, molti di loro hanno scelto di esibirsi direttamente sul profilo Facebook dei vari locali.

E quindi, «se le persone non possono andare nei club, saranno i club ad andare dalle persone». Il palinsesto dei locali rimane attivo grazie all’idea e al lavoro di KeepOn Live, l’associazione di categoria dei Live Club e dei festival italiani che ha unito le forze dei diversi gestori e li ha messi in relazione, con lo scopo di mantenere accesi i riflettori sull’intero settore e le difficoltà che sta vivendo.

«Abbiamo provato ad azzerare le distanze e a non perdere lo spirito di aggregazione che caratterizza la musica dal vivo», racconta Federico Rasetti, giovane direttore di KeepOn Live. «Al momento quello dello spettacolo è il settore più colpito e la sfida per rimanere in piedi sarà dura. L’80% dei locali e dei festival con cui siamo in contatto salterà, causando un enorme danno economico ai gestori e agli organizzatori. Ma se ci fermiamo a perderne saremo tutti, in primis culturalmente».

Secondo Federico, se non si mantiene viva l’attenzione sulla categoria la crisi che sta travolgendo la musica dal vivo potrebbe avere un’eco molto più lunga del previsto. «Oltre al fattore economico (e sono tantissimi i locali che nelle province lombarde stanno chiudendo definitivamente) ce n’è anche uno psicologico», dice. «Non siamo certi che, una volta che saremo fuori dal tunnel, le persone si sentiranno subito a proprio agio con l’idea di affollare i locali e i festival. La quarantena prolungata ti cambia. Stravolge le priorità e le abitudini di una persona».

https://www.facebook.com/offtopictorino/videos/565836154019344/

Come funziona il progetto #StayOn

Da qui l’urgenza di non fermarsi: nasce così il progetto #StayOn, un unico grande palco virtuale che tiene in rapporto gli amanti della musica con i loro locali abituali (e non solo). «È come una staffetta in cui ci si passa il plettro», spiega Federico. «Ogni locale ha un orario in cui ogni giorno può programmare il suo live tramite la propria pagina Facebook. Ognuno di loro fa parte di un “canale”, cioè di un gruppo di 4 gestori tra cui ci si organizza per passarsi la palla».

«Ad esempio – continua Federico – alle 18, sulla pagina di un locale di Torino parte il live di un artista. Il suo concerto dura circa una mezz’ora e, alla fine della performance, lui stesso passa la linea a un altro che si esibirà sulla pagina Facebook di un locale di Roma». Tutto accade in forma ridotta, certo. Una performance dura mezz’ora invece di un’ora e mezza o due. Ma accade. E questo è già abbastanza.

https://www.facebook.com/livekeepon/posts/10156718153370876?__xts__[0]=68.ARDA2fRRxj90IDg8IHZomzo8AWq52EFrJkPLULX5Ckrfd7vZ9ux4zGjphQY-K15yRYxd2y8mygOzUkSSHJCe1pZnqPMvC3aXUDKD3RTeWEqm9c3GD2uwOgqa8sTgR5PgaZjLxTPSJDnwPmiWCurV5DeMLd4Kcu5PO-HIS0G5VKFIR9ZlzRi0qrYGfQn-C1XhFoihYyZ3bHjK55TsAKZ4FGy4YjBzdTfPXUCao4Cw8bQXMbqBXo_PZ4F26pD0CXoFce7o7YVPC4YzCnmKQOcPVO5wDs-m8Mi3Knq-pgXdzx6nTaoI5wlrx1uWePG0EVf009Z17P2AYqgg-opCUw&__tn__=-R

A tutto ciò si aggiunge una raccolta fondi dedicata al finanziamento delle strutture ospedaliere territoriali. Oltre alle esibizioni in corso dalle 18:00 alle 20:00, dalle 22.00 ci sarà infatti un unico canale dedicato agli eventi speciali per raccolta fondi e ai Festival. «Ci siamo chiesti in che modo potevamo dare una mano a livello generale», dice Federico. «E così ogni live streaming sarà accompagnato da un link per inviare i propri contribuiti economici».

Tra gli artisti che hanno già dato disponibilità ci sono Dimartino, Lodo Guenzi, Giovanni Truppi, Erica Mou, Guido Catalano, Roberto Mercadini, Eugenio in Via di Gioia, The Niro, Pino Marino, Michela Giraud, Giovanni Succi, FADI, Bianco, Francesco Di Bella (24 Grana), Lorenzo Kruger, Renzo Rubino, Enrico Gabrielli, Gnut, Pier Cortese, Ketty Passa, Giorgieness, Daniele Celona, Nicolò Carnesi, Fabrizio Cammarata, Cisco, Finaz (Bandabardò). E la lista è destinata ad allungarsi.

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Immagine di copertina: Paulette Wooten su Unsplash

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