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Coronavirus. Le medicine alternative contro il Covid-19 non funzionano, come sempre

19 Marzo 2020 - 11:18 Juanne Pili
Un nuovo video su YouTube diffonde affermazioni che allontanano dalle corrette raccomandazioni contro l'epidemia

Avevamo già notato tentativi di promuovere pratiche mediche non riconosciute valide dalla Comunità scientifica, come l’omeopatia, in occasione del diffondersi dell’epidemia di Covid-19 in Italia, sbandierate persino sui quotidiani nazionali. Non mancano personaggi che usano il camicie per diffondere alcune di queste tesi, anche con video su YouTube, poi rilanciati negli altri Social network, oppure su WhatsApp.

Nel video intitolato «Le difese naturali ai virus e batteri», viene intervistato Carlo Alberto Zaccagna. Il canale YouTube è quello del sito la CURA, organo del «Comitato per la libertà di cura e guarigione». Tra i «terapeuti» del portale troviamo anche Zaccagna, associato a pseudo-scienze conclamate quali, naturopatia, idroterapia del colon, ozonoterapia e autoemoterapia

Torniamo quindi a immergerci nel controverso mondo delle medicine alternative, ovvero tutte quelle pratiche la cui efficacia non è mai stata dimostrata (no, non esiste nessun dibattito in merito), e in certi casi rappresentano anche un pericolo per la salute  dei pazienti, nella misura in cui vengono allontanati dalle misure corrette. 

Chi è il dottor Zaccagna

Nella breve bio presentata nel sito, Zaccagna risulta essere autore di «oltre 70 pubblicazioni scientifiche (Min.Anest.; Acta Anest. et Altre)». Ci vengono in aiuto tre portali online:

  • Fnomceo, (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirughi e degli odontoiatri), che permette di verificare l’effettiva specializzazione dei medici iscritti all’Ordine;
  • Scopus, dove sono indicati gli h-index degli autori di studi scientifici, ovvero la valutazione “statistica” del loro lavoro di ricerca; 
  • PubMed, è un aggregatore di pubblicazioni scientifiche, non esegue una ulteriore peer-review, ma permette di fare interessanti ricerche avanzate, anche per autore.

Ne consigliamo la consultazione a tutti, perché permettono di “misurare” l’effettiva autorevolezza di un autore: a questo servono in fondo le bio, che – nei siti di “informazione” – ci dovrebbero dare una cifra dell’attendibilità degli autori. 

Su Fnomceo risulta effettivamente un Carlo Alberto Zaccagna iscritto all’Ordine dei medici nella provincia di Torino, specializzato in anestesia nel luglio del 1966.

Zaccagna su Fnomceo.

Su Scopus Zaccagna ha h-index pari a «1», questo sarebbe il valore complessivo dei 70 studi scientifici a cui avrebbe partecipato. Ricordiamo che il punteggio non è inversamente proporzionale all’autorevolezza dei ricercatori.

Zaccagna su Scopus.

Su PubMed sono elencati 29 studi, quasi tutti pubblicati su Minerva Anestesiol (Min.Anest), co-firmati da «Zaccagna CA» negli anni ’60, nessuno di questi riguarda la virologia. 

Zaccagna su PubMed.

Analisi delle principali affermazioni

Secondo Zaccagna virus e batteri solitamente sono amici. Questa semplificazione, che certamente trova riscontri in determinati contesti – per esempio quando si parla del nostro microbiota intestinale – è un mantra di diverse pseudo-medicine.

Nel video proposto da la CURA, possiamo sentire da Zaccagna diverse tesi che potrebbero benissimo essere associate alla sindrome respiratoria Covid-19, per quanto si cerchi di restare sul vago. Si sostiene comunque che le cellule dell’apparato respiratorio sono indifese, perché mancano «i batteri che ci difendono». 

Da queste premesse il medico sviluppa il resto del discorso. Qui ne analizziamo i punti principali. Se volete invece approfondire attraverso confermati esperti nel settore specifico, alla fine dell’articolo trovate una lista di quelli che sono stati intervistati da Open.

Come mai mancano i batteri che dovrebbero difendere i polmoni? 

Perché secondo il medico, «deve esserci un Ph neutro/alcalino», onde evitare uno stato di «acidosi metabolica». Cosa potrebbero dedurre a questo punto i follower? Magari ci vorrebbe una dieta alcalina, meglio se integriamo «probiotici e lisozima», soprattutto «i lattobacilli»: andrebbero proprio implementati, per profilassi. Sono queste secondo Zanccagna, le nostre difese naturali? 

No, i virus non sono vecchi amici, che noi a un certo punto facciamo arrabbiare, le glicoproteine che permettono loro di agganciarsi alle cellule per poi moltiplicarsi, funzionano comunque, a prescindere dal nostro microbiota – posto che sia salutare avere dei batteri nei polmoni – occorrono invece farmaci antivirali, e la ricerca di un vaccino.

Creare un ambiente basico/alcalino 

Sul pH stendiamo un velo pietoso. La tesi in base alla quale, creare un ambiente basico possa avere effetti curativi, ha radici profonde, anche nelle pseudo-cure contro il cancro. Un discorso analogo ci porta alle tesi sulla dieta alcalina, tutte infondate.

Una influenza stagionale?

Si potrebbe obiettare che Zaccagna non si riferisca precisamente a Covid-19, a un certo punto sostiene infatti che «queste virosi hanno andamento stagionale». Sappiamo invece che SARS-CoV2 al momento non ha dimostrato di poter sparire con l’arrivo del caldo, lo abbiamo spiegato anche nella nostra Guida utile.

Integrare la vitamina D

Secondo Zaccagna la vitamina D è importante (su questo siamo tutti d’accordo), ma aggiunge in particolare, che la sua carenza renderebbe il virus aggressivo. Insomma, siccome virus e batteri sarebbero nostri amici, non bisogna farli arrabbiare (non stiamo ironizzando: sono gli argomenti del medico).

Circolano già contenuti preoccupanti sulla vitamina C, tutti ovviamente infondati, dove si raccomanda di assumerne in grandi quantità, in modo da avere delle “difese naturali” contro il coronavirus. Lo stesso discorso vale per la vitamina D.

In generale si tratta di vecchie narrazioni riadattate alla situazione attuale. Sarebbe meglio lasciar perdere tutti i discorsi legati a integratori e diete salutiste, anche per non incentivare chi avrebbe interessi economici in questo business.

Lavarsi le mani? Ma i batteri sono nostri amici!

L’anestesista nota che lavarsi le mani è una buona idea, anche se, la presenza di patogeni non sarebbe per lui così male, sempre in nome della nostra amicizia con essi. Attenzione: lavarsi bene le mani frequentemente è importante, si tratta di una delle principali misure di profilassi, raccomandate dall’Oms e dall’Istituto superiore di sanità.

Non bisogna chiudersi in casa?

Sembrerebbe che Zaccagna verso la fine del video, sia piuttosto scettico riguardo alle misure ufficiali di sicurezza. Perché chiudersi in casa, se tanto quando rientriamo potremmo usare i «vapori di propoli e incenso»? le cui «proprietà antivirali e antibatteriche», sarebbero state dimostrate nella rivista dei biologi italiani, nel febbraio del 1995. Per quanto riguarda la profilassi invece, sarebbe sufficiente mettersi olii essenziali – di limone o timo – nelle narici.

Per quanto riguarda gli olii essenziali, siamo di nuovo nel campo delle medicine alternative, quindi che non curano, in particolare riguardano il campo della cosiddetta aromaterapia. Di nuovo, vecchie narrazioni pseudo-mediche vengono riciclate, e proposte come misura di profilassi contro Covid-19.

Di tutto questo, ovviamente, non esistono studi scientifici a sostegno. Lo stesso discorso vale per i vapori di propoli e incenso. Non cadete in confusione: la soluzione alla crisi sanitaria attuale esiste, ma se la cercate su YouTube, potrebbe essere sbagliata.

Il parere degli esperti

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