Mattarella chiede maggiore unità alla politica. E ringrazia il Papa: «Esempio di collaborazione tra i popoli»
Dopo la strigliata alla Banca Centrale Europea in seguito all’uscita infelice di Christine Lagarde e a circa due settimane dal videomessaggio in cui il presidente della Repubblica ha richiesto a tutti i cittadini senso di responsabilità in un momento particolarmente difficile per la nazione, in preda all’epidemia da Coronavirus, Sergio Mattarella è tornato a chiedere unità e collaborazione alla politica.
Mentre i sondaggi ci dicono che sempre più italiani si stringono attorno al governo per la gestione della crisi, non sono mancate le tensioni tra l’esecutivo e l’opposizione – che si è lamentata più volte di essere inascoltata – come anche le Regioni. «Unità e la maggiore collaborazione possibile», ha chiesto Mattarella a tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione.
Le dichiarazioni arrivano dopo un colloquio avvenuto in mattinata con il leader del principale partito di opposizione, Matteo Salvini, come ha confermato il segretario della Lega intervenendo a l’Aria che Tira su La7. «È stato cortese – ha dichiarato Salvini a proposito di Mattarella -. Da noi c’è una totale disponibilità a collaborare come abbiamo fatto nelle ultime settimane, ma bisogna essere in due a farlo».
Il messaggio di auguri al Papa
Nel frattempo il presidente della Repubblica ha anche colto l’occasione dell’anniversario dell’inizio del pontificato per rivolgere i suoi auguri e ringraziamenti a Papa Francesco, a nome di tutto il popolo italiano, sia per «la speciale vicinanza nei confronti dell’Italia» dimostrata in più occasioni dal Pontefice e «confermata, anche nelle ultime ore, in occasione delle sue recentissime visite a luoghi di culto che per secoli hanno rappresentato fonti di consolazione e di speranza», sia per l’esempio dato in termini di collaborazione con gli altri popoli.
March 19, 2020
«In un contesto drammaticamente segnato dalla pandemia» ha proseguito Mattarella, il Papa ci invita «a riscoprire le ragioni della collaborazione e della solidarietà tra gli Stati e tra i popoli, in adesione all’esigente messaggio di attenzione ai più vulnerabili». Un esempio e un monito – quello di «rifuggire dalla “cultura dello scarto”», più volte invocato dal Papa – da tenere a mente oggi, come anche domani, «per affrontare le emergenze globali e perseguire uno sviluppo autenticamente integrale».
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