Coronavirus: in Etiopia, Sudafrica e Kenya in aumento le aggressioni a cinesi ed europei
Il mondo alla rovescia restituito alle cronache dal Coronavirus non è poi così tanto capovolto. Racconta quanto alcune paure, come quella del diverso e dell’ignoto, siano ancestrali. E come quanto sia facile, per gli esseri umani, reagire con chiusura e aggressività quando si è feriti. Racconta anche – ancora una volta – come in qualsiasi angolo del globo l’antidoto resti (dopo, naturalmente, il vaccino che sconfiggerà il Covid-19, che tutti stanno cercando e che potrebbe non essere disponibile per tutti prima di anni) uno e uno solo: la conoscenza.
Nel continente africano i numeri del contagio stanno salendo – ieri il primo caso nello Zimbabwe, ad allungare la lista dei paesi dove il virus è arrivato, tra fragili sistemi sanitari, epidemie già in corso come quella dell’Hiv e quella di Ebola. Temo sia «una bomba ad orologeria», dice con efficace metafora Bruce Bassett, data scientist dell’Università di Città del Capo, alla rivista Science. Insieme al contagio cresce il razzismo. Non è (ancora) tensione sociale, non lo diventerà. Ma fa notizia perché, in maniera inedita, prende di mira i bianchi, i privilegiati e i ricchi. In un continente dove si stanno sollevando e risollevando barriere, muri e confini tra paesi confinanti e con il resto del mondo.
Etiopia
In Etiopia – dove fino a questo momento risultano 9 casi confermati di contagio – chiudono bar e locali, mentre la compagnia Ethiopian Airlines sospende tutti i voli da e verso 30 paesi. Il primo ministro Abiy Ahmed ha annunciato che tutti i passeggeri in arrivo in Etiopia dai paesi colpiti dalla pandemia saranno messi in quarantena per 14 giorni.
Come riporta un articolo del The Globe and Mail, l’Etiopia è anche il paese da cui stanno arrivando molteplici segnalazioni di attacchi agli stranieri, causati da quella che si potrebbe definire la caccia all’untore. Tanto che l’ambasciata degli Stati Uniti nel paese ha diffuso una nota ufficiale, descrivendo un «aumento del sentimento anti-straniero» e una serie di episodi di molestie e aggressioni di stranieri in Etiopia, direttamente collegati al COVID-19. Tanto da consigliare ad americani e a stranieri in generale di evitare di uscire da soli.
«I report indicano che gli stranieri sono stati attaccati con pietre, hanno negato i servizi di trasporto (taxi, ecc.), sono stati sputati, inseguiti a piedi e accusati di essere stati infettati dal Covid-19», afferma la dichiarazione dell’ambasciata degli Stati Uniti.
Secondo la stampa locale, gli stranieri – ferengi, in lingua amarica – verrebbero chiamati «corona». Una sorta di gogna social sarebbe anche in corso con la pubblicazione di foto di persone straniere sui social, indicate come collegate al virus. Verrebbero presi di mira anche i giornalisti stranieri, a detta dell’Associazione dei corrispondenti stranieri dell’Etiopia: «voci pericolose» e «post viziosi» vengono diffusi su Internet sui giornalisti stranieri, mentre altri stranieri sono stati attaccati fisicamente.
Secondo un articolo de La Stampa, i primi episodi ad Addis Abeba risalgono alla pubblicazione, su Facebook, della notizia – falsa – della positività al virus del corrispondente del settimanale economico britannico The Economist, Tom Gardner. Da allora un professore sarebbe stato aggredito a colpi di pietre, mentre un ragazzo ha dovuto abbandonare un coworking per le minacce.
Il più grande nemico non è il virus stesso, ma «paure, voci e stigmatizzazione», diceva all’inizio della pandemia il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, etiope. Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace, con una nota riportata da Africa Rivista, si è rivolto al suo popolo per chiarire che il virus «non deve essere associato a un Paese o a una nazionalità»: «In una comunità globale, ciascuno di noi deve essere il custode dell’altro. Non permettiamo alla paura di derubarci della nostra umanità».
Kenya
AfricaRivista cita poi la notizia riportata dal quotidiano The Nation: in Kenya, nel villaggio di Kibundani, nella contea di Kwale, sarebbe stato barbaramente ucciso – da dei giovani aggressori – un uomo sospettato di essere positivo al coronavirus.
A inizio mese sui social ha cominciato a circolare un video citato dalla Bbc in cui un uomo e una donna asiatici venivano circondati da una folla minacciosa a Nairobi al grido di «Sei coronavirus, sei coronavirus». «Non abbiamo corona, non abbiamo corona», rispondevano loro.
March 20, 2020
Sulla Bbc il giornalista keniota Waihiga Mwaura – che su Twitter ricorda spesso che d’altro canto è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a chiamare questo il “virus cinese” – ha fatto contare come tutti i casi iniziali del virus nell’Africa subsahariana sono stati collegati ai viaggi europei piuttosto che alla Cina. Eppure, almeno inizialmente, non esiste un sentimento antieuropeo equivalente. Il pregiudizio è stato alimentato dalla relazione economica intrecciata tra Cina e Kenya.
Sudafrica
Scrive ancora The Globe and The Mail che episodi preoccupanti non mancano neppure in Sudafrica, dove ci sono per il momento circa 200 casi confermati di contagio. A Johannesburg un autobus carico di turisti, bianchi ed europei, è stato accolto al grido di «corona, corona» da parte dei residenti locali. «Sono i bianchi ricchi a portare il virus», si legge sui social. Parole che echeggiano meccanismi noti, per una volta rovesciati.
L’Economic Freedom Fighters, il terzo più grande partito politico del paese, chiede il divieto di tutti i viaggi verso il paese da «paesi con infezione da coronavirus, in particolare l’Europa». E chiede che i positivi vengano messi in quarantena a Robben Island, l’isola dove è stato imprigionato il leader anti-apartheid Nelson Mandela.
Il Covid-19, si dice nel Paese secondo quanto racconta lo scrittore Eusebius McKaiser, «non è grave in Sudafrica, ma è principalmente un virus che colpisce gli europei bianchi e la Cina». Non solo: il retropensiero sarebbe che il virus altro non è che il “prezzo di ritorno” per quel nord ricco del mondo, che ora paga «le storie di colonialismo e razzismo».
In copertina EPA/Stian Lysberg Solum | Il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali a Oslo, Norvegia, 10 dicembre 2019.
Il parere degli esperti:
- Coronavirus, l’infettivologo Galli sui tanti casi in Italia: «Il contagio in ospedale, la situazione più sfortunata»
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- «Tecnicamente il coronavirus è già una pandemia. Ma la sfida si gioca nei pronto soccorso, non ai confini» – L’intervista al virologo Lopalco
- Coronavirus, l’errore dietro l’impennata di contagi in Italia. Ricciardi (Oms): «Grave non isolare gli arrivi dalla Cina»
- Coronavirus, la nuova fase: da infezioni importate a circolazione locale del virus. Cosa dice la task force del ministero della Salute
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, «È una follia questa emergenza». Il duro dissenso del capo del laboratorio del Sacco. E sforna i numeri
- Burioni ribatte alla dottoressa del Sacco con le cifre dell’emergenza: «Coronavirus come l’influenza? Scemenza gigantesca»
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Burioni ha ragione
- Coronavirus, lo scontro tra virologi: perché Gismondo ha ragione
- I numeri in chiaro. Il prof. Clementi: «Trend preoccupante a Brescia, Bergamo e Milano» – La videointervista
- I numeri in chiaro. La ricercatrice Colaiori: «Scongiurato rischio saturazione terapie intensive» – La videointervista
Leggi anche:
- Coronavirus, aumentare i test dai tamponi potrebbe aiutare a frenare i contagi? – L’intervista
- Coronavirus, esiste un farmaco sperimentale mirato al trattamento del Covid19. E la sua produzione sta accelerando
- Coronavirus. I bambini hanno meno probabilità di infezione? Ecco perché la chiusura delle scuole è importante
- Esistono due tipi di SARS-CoV2? Lo suggerisce un recente studio basato su 103 genomi
- Coronavirus, test diagnostici in 20 secondi grazie all’intelligenza artificiale. L’Europa può importarli?
- Come è stata raccontata l’epidemia di Covid-19 nella Stampa estera? – L’analisi
- Coronavirus, lo scontro tra professori: perché Burioni ha ragione
- Coronavirus, ISS: età media deceduti quasi 80 anni. La metà con 3 o più patologie pregresse
- Coronavirus, al via sperimentazione di un farmaco per l’artrite reumatoide
- Coronavirus. Il gruppo sanguigno può determinare la probabilità di essere infettati? Improbabile!
- Serie A, Gravina conferma: il taglio degli stipendi non è un tabù
- Coronavirus, è giusto geolocalizzare i positivi?
- I numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Il picco? A metà aprile. E l’inquinamento facilita il contagio» – La videointervista
- Coronavirus, Bertolaso rivede il progetto dell’ospedale alla Fiera di Milano: 300 posti, Tac e sala operatoria. Cracco cucina per gli operai del cantiere
- Coronavirus, anche a Milano la polizia locale per strada con gli altoparlanti: «State a casa» – Il video
- Coronavirus, i dubbi sugli esami di maturità e di terza media. Contano le assenze? E i voti a distanza? Come cambia la scuola
- Coronavirus, il caso di Fondi che spaventa Roma: 47 contagi e paese isolato come a Codogno. L’epidemia scoppiata con il carnevale
- Coronavirus, quali fabbriche e attività restano aperte da lunedì 23 marzo
- Coronavirus, i numeri in chiaro. La ricercatrice Colaiori: «In Lombardia rallentano i contagi. I casi a Milano? Ancora troppi contatti» – La videointervista
- Il sindaco di Cremona positivo al coronavirus: «Devo rallentare, ma dobbiamo avere speranza»
- Coronavirus, il fronte dei supermercati a Milano: «Paura? Siamo terrorizzati. Vedo colleghi piangere tutti i giorni» – Le testimonianze dei commessi