Coronavirus, centinaia di auto in fuga da Nord: code allo Stretto di Messina dopo l’ultimo decreto
Bloccati i treni notturni, esauriti tutti i posti sui voli da Nord verso Sud, in centinaia si sono riversati diretti in Sicilia a partire dalla tarda serata di ieri. La nuova fuga arriva dopo la diffusione dell’ultimo provvedimento preso dal ministero della Salute con il Viminale che vieta di lasciare il comune in cui ci si trova per contenere i contagi di Coronavirus e poi del dpcm del presidente del Consiglio sulla chiusura delle attività non essenziali. Nel tentativo di anticipare l’entrata in vigore della nuova restrizione, è partita una nuova ondata, come denunciato prima dal presidente della Sicilia, Nello Musumeci, e poi anche dal segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro: «Ieri sera si è registrato un pericoloso afflusso di auto all’imbarcadero di Villa San Giovanni sui traghetti privati per Messina». Secondo Massaro si tratta di «numeri importanti, centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia». Fenomeno confermato da Musumeci che aveva parlato di persone in transito senza autorizzazioni, alla luce dei decreti che concedono gli spostamenti solo ai pendolari e agli operatori sanitari: «Il governo nazionale intervenga – ha aggiunto Musumeci – perché noi siciliani non siamo carne da macello!»
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