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Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Troppo presto per dire che abbiamo invertito il trend» – La videointervista

23 Marzo 2020 - 20:44 Felice Florio
Il divulgatore scientifico ha analizzato per Open gli ultimi dati dell’epidemia. Se ieri si erano registrati 3.957 nuovi contagi, il 23 marzo il numero è sceso a 3.780

I dati diffusi dalla Protezione civile il 23 marzo dicono che in Italia, attualmente, sono stati riscontrati 63.927 casi di positività al Coronavirus: 7.432 guariti, 50.418 ancora infetti e 6.077 morti. Se nella giornata di ieri si erano registrati oltre 3.957 nuovi contagi, oggi il numero è sceso a 3.780. «Due giorni consecutivi di diminuzione dei decessi giornalieri. Ci fa bene sperare la percentuale di incremento dei morti totali, scesa all’11% rispetto al 15% dei giorni precedenti».

Giorgio Sestili, fisico e divulgatore scientifico, chiarisce: «È troppo presto, però, per dire che questa diminuzione segni un’inversione del trend». Sestili ha fondato una pagina Facebook molto seguita, Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, dove condivide, appunto, dati e analisi scientifiche di scienziati e ricercatori sulla diffusione del coronavirus.

«Non è detto che si sia raggiunto il cosiddetto picco – aggiunge Sestili – anzi, mancano ancora dei giorni per verificare un effettivo calo costante dei decessi. Non stupiamoci se nei prossimi giorni riceveremo dati in aumento. Potrebbe succedere perché due giorni non bastano a confermare che il trend sia in discesa».

«Il picco endemico relativo ai contagi non è un fattore statisticamente rilevante, perché il numero dei casi positivi in Italia è almeno cinque volte maggiore di quello comunicato dalla Protezione civile. Stimiamo che ci siano circa 250mila persone contagiate adesso nel Paese – e conclude -. C’è una tendenza a macchia di leopardo sul territorio nazionale. Mentre in Lombardia i numeri migliorano, sono da monitorare i tassi di incremento al Sud, in particolare in alcune province siciliane. A Messina e a Caltanissetta i numeri assoluti dei morti sono bassi, ma negli ultimi giorni stiamo registrando tassi di incremento esponenziale del 25% e del 30%».

Il parere degli esperti

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