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Coronavirus. Guida utile alle bufale mediche di omeopati e No vax

25 Marzo 2020 - 14:41 Juanne Pili
Una guida utile alle principali affermazioni pseudo-mediche sull'epidemia di Covid-19

Forse non è poi così strano, sappiate comunque che da diverso tempo compaiono su YouTube video di «medici omeopati», che oltre a promuovere affermazioni pseudo-mediche, arricchiscono le loro narrazioni con frecciate contro i vaccini, come quello che si sta cercando per il SARS-CoV2.

Abbiamo raccolto le principali, trovando così una sorta di antologia delle principali bufale mediche sul coronavirus, tutte da noi già analizzate, mentre se volete leggere il parere degli esperti veri, li trovate nelle interviste di Open, tutte elencate alla fine dell’articolo.

Fact checking delle principali affermazioni

«I virus del gruppo corona sono noti da molto tempo e mutano spontaneamente anche con velocità esorbitante»

I coronavirus sono sicuramente una famiglia di virus molto noti e comuni anche negli animali. Solo raramente però mutano, diventando trasmissibili tra le persone.

«La loro mutazione, se da un lato potrebbe rappresentare un pericolo, d’altro canto è la prova schiacciante che, come per altre entità virali e batteriche, non ha senso alcuno parlare di immunità stabile e permanente, quindi non ha senso parlare di un vaccino (per lo stesso motivo, non esiste il vaccino per il raffreddore, che pure può essere impegnativo per persone già debilitate)»

Eppure i vaccini continuano a essere prodotti, per questo si isolano i virus e se ne studiano i ceppi, proprio in quei laboratori additati oggi come “untori”, assieme ai ricercatori che vi lavorano. Esistono anche le regolari campagne antinfluenzali.

Il raffreddore, che di rado può essere causato da virus influenzali, spesso si deve invece ai rinovirus, che sono un centinaio e per questo non esiste un vaccino, anche se qualcuno ogni tanto ci prova a farlo.

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Diagnosi e farmaci

«Anche altre misure farmacologiche, che vanterebbero efficacia sull’attività virale, hanno un senso limitato»

Questa affermazione è piuttosto vaga. Perché dovrebbero esistere già farmaci antivirali contro questo nuovo virus, a meno di tre mesi dalla sua comparsa? Purtroppo, al contrario di certe medicine alternative, la scienza non pretende di trovare risposte immediate a ogni cosa. Si fanno sperimentazioni, che devono dimostrare sicurezza ed efficacia. 

«La monotematicità che correla direttamente l’eventuale positività per il tampone virale alla temibile evoluzione in forme gravi respiratorie è fallace e induce in una serie di gravi errori interpretativi, la cui ricaduta principale è la serie di misure varate per il contenimento, che sta inducendo in Italia una forma irreversibile di catastrofe legata a decisioni politiche e amministrative sbagliate e irresponsabili»

Sì è parlato, specialmente in altri Paesi, della possibilità che fossero stati utilizzati dei test diagnostici difettosi, in Italia sono tutto sommato affidabili. Del resto conosciamo il genoma del virus, isolato anche da noi in Italia. Difficile confonderlo con qualcun altro. Esiste sempre la possibilità di ottenere dei «falsi positivi», ma non di confondere un patogeno con un altro.

«Numerose fonti scientifiche allarmano sull’uso di antipertensivi ACE-inibitori, farmaci diffusissimi, di prima scelta per il trattamento dell’ipertensione, che facilitano l’evoluzione grave della sindrome da coronavirus. Numerose altre fonti scientifiche spiegano che l’abuso spropositato degli antinfiammatori, di vario genere, adesso ai massimi storici, con vario meccanismo svolge il ruolo di grave concausa ad aggravare la prognosi degli infettati»

Un recente articolo pubblicato su The Lancet, suggerisce che i farmaci ACE-inibitori possano essere collegati con una azione più aggressiva del virus, ma non raggiunge conclusioni definitive. Del resto questo genere di farmaci è fondamentale anche per i pazienti diabetici. Quale sarebbe la soluzione? Ad ogni modo, secondo l’Oms non ci sono prove sufficienti.

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Diffusione e letalità del virus: tutto inventato?

«Sull’onda dell’ignoranza e dell’emotività incontrollata, si stanno attribuendo al coronavirus le morti in pazienti con positività per coronavirus, mentre queste persone muoiono per altre cause»

Sappiamo che la letalità del virus è più alta in pazienti anziani e con patologie pregresse, questo non significa che sarebbero morte comunque, bensì che il virus sviluppa maggiori complicazioni quando si trova in un corpo indebolito per altre ragioni.

«Le regole di diffusione del contagio di qualunque malattia, regole ben note ai veri esperti del settore, non giustificano l’andamento e la diffusione che ora vengono attribuiti allo spostamento del virus (non è il virus che si sposta, ma sono le condizioni individuali, sociali e ambientali che materializzano la sindrome ad esso attribuita)»

Detta così sembrerebbe che la malattia sia dovuta alla mente, una tesi piuttosto pericolosa. In realtà gli “esperti veri” sanno benissimo che il virus ha una morbilità elevata, anche se non è virulento come per altri che causano malattie più pericolose. Già i primi di febbraio si ipotizzava che i casi in Italia fossero sottostimati.

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Tutta colpa del 5G?

«Le aree dove la situazione è più grave sono le stesse dove il 5G, di documentata dannosità per le difese immuni, è stato installato a pieno regime (ogni tentativo di obiezione al 5G, per quanto improntato a documentate conoscenze scientifiche, in qualunque veste sia stato effettuato, è stato ignorato e stroncato dittatorialmente)»

Alla faccia delle “stroncature dittatoriali” esistono purtroppo sentenze dove le onde elettromagnetiche dei cellulari vengono messe già alla sbarra. Mentre anche per il 5G, la Comunità scientifica non abbia dubbi sul fatto che sia innocuo, proprio alla luce della inconsistenza delle «documentate conoscenze scientifiche».

Per quanto riguarda il collegamento inedito tra una epidemia e le onde elettromagnetiche, siamo di fronte a una vaga correlazione spuria, come quelle che mettono in collegamento i morti suicidi per impiccagione con gli incrementi alla ricerca scientifica, o i vaccini con l’autismo.

Rete 5G e le bufale di quinta generazione

L’epidemia esisteva già prima che arrivasse il SARS-CoV2 dalla Cina?

«Nelle zone più colpite dall’epidemia, vi era già un “sottaciuto” rialzo di mortalità per malattie infettive, indipendenti dal virus incriminato»

Stando a un recente studio, probabilmente il virus circolava in Lombardia fin dai primi di gennaio. Questo perché in quel periodo sono stati visti picchi di polmoniti anomale, che hanno creato una sorta di “rumore di fondo”; molti di questi casi sono stati probabilmente non riconosciuti come Covid-19, mentre è difficile che sia avvenuto il contrario, proprio perché a un certo punto, abbiamo cominciato a fare i tamponi ai pazienti in condizioni sospette.

«Il tampone effettuato per il rilievo di positività al virus è stato intrinsecamente concepito per dare più dell’80% di positività (in Igiene e Medicina Preventiva, test così sensibili non devono essere indicati per screening, pena il rischio di instaurare situazioni fantasmatiche che creano una psicosi assolutamente non adeguata alla realtà)»

Chi riporta queste affermazioni non presenta alcuna prova. Supponiamo però che sia tutto vero: non si finisce in terapia intensiva se si è falsi positivi; no, nemmeno se si crede di esserlo.

«Fonti scientifiche dimostrano che le vaccinazioni eseguite massivamente nei mesi precedenti all’epidemia hanno inserito frazioni virioniche che danno falsa positività al test, nel senso che queste persone non hanno contratto il virus, ma ne sono divenute vittime, direttamente e indirettamente, per incongrue ed abusive, quanto discusse, misure sanitarie di massa … Altre fonti scientifiche provano che l’immunità delle persone vaccinate è compromessa dalle stesse vaccinazioni, che aprirebbero la strada al più facile contagio di altre forme di vita invisibili patogene»

Qui entriamo nel variegato mondo delle credenze No-vax, fatto di «fonti scientifiche» rivelatisi puntualmente infondate, abbiamo un’intera rubrica di articoli dove ne analizziamo parecchi.

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«Sistema dominante» e prevenzione

«Gli organismi del sistema dominante sono responsabili di aver diffuso false informazioni, mistificanti, che hanno tolto la ragione ed impediscono di prendere decisioni assennate e allineate coi sacri crismi del sapere scientifico reale, diverso da quello ondeggiante legato alle varie pressioni del momento»

Il «sistema dominante» si chiama Comunità scientifica: si compone di ricercatori che fanno esperimenti e pubblicano articoli su riviste scientifiche, le quali devono sottoporre a revisione i loro lavori, se vogliono essere competitive con le altre. Non solo, dopo la pubblicazione tutti possono ripetere gli esperimenti, e fare le pulci agli altri ricercatori. 

Ora, una domanda sorge spontanea: chi sostiene che esista un «sistema dominante» che censura la «vera scienza», si riferisce per caso a studi pubblicati su riviste predatorie? ovvero, quelle che sono state sorprese a pubblicare qualsiasi cosa, purché gli autori dei paper pagassero; oppure a quelle che non scelgono con cura i revisori?

«L’uso del mascherino, che è diventato un totem, anche violento e fonte di altre patologie, nonché causa di maggior gravità dei meccanismi del contagio anche per coronavirus, deve essere bandito immediatamente, tranne che in situazioni molto speciali in prima linea … Lo stesso dicasi per l’uso dei guanti e degli indumenti di prevenzione, che divengono essi stessi, usati in modo erroneo, fonte di diffusione di tutte le malattie infettive»

Si tratta di affermazioni imprecise. Le precauzioni elencate sicuramente sono molto più otili al personale sanitario o a chi è già malato, ma se si ragiona supponendo di essere asintomatici, possono proteggere anche gli altri, purché non vengano meno tutte le altre precauzioni, come quella di mantenere un metro di distanza. Inoltre sarebbe meglio utilizzare le mascherine certificate, anziché fabbricarsele in casa.

«Vi è stata una assoluta sottovalutazione dell’importanza dei comportamenti effettivamente preventivi, come l’apporto di alcune vitamine e di princìpi naturali, l’adozione di comportamenti sani, come quello di condurre vita all’aria aperta, mantenere un assetto emozionale propositivo ed armonioso, mentre si è gettata la popolazione in rituali fobico-ossessivi, che comportano già da soli, il rischio di malattia psicofisica abnorme»

Purtroppo questi comportamenti, per quanto suggestivi, non hanno dimostrato di funzionare. Questo vale sia per le vitamine e olii essenziali, sia per i cosiddetti “consigli della nonna”.  

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Medicina e suggestioni complottiste

«Per non parlare delle curiose, misteriose e apparentemente inspiegabili coincidenze politico- amministrative, sulle quali non spetta a me soffermarmi, che cadono proprio in questo periodo, come se in una stanza della “vita” ci sia il pandemonio del coronavirus, mentre, in un’altra stanza della stessa “vita”, vi siano orribili macchinazioni a danno della popolazione ignara»

Possiamo solo ipotizzare, dal tono complottista, che queste vaghe informazioni si riferiscano alle tesi sul virus ingegnerizzato in laboratorio, e sulle annesse sedicenti invasioni militari, tutte infondate.

Anche se queste ultime non sono prettamente delle affermazioni pseudo-mediche, possono comunque portare chi ci crede ad abbandonare le precauzioni che tanto faticosamente stiamo cercando di far adottare alla popolazione, tanto che si temono ulteriori restrizioni. 

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Il parere degli esperti

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