Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «L’aumento dei casi di oggi si spiega anche con un maggior numero di tamponi. È la Sicilia la regione che preoccupa di più»
Il dato nazionale di oggi sull’emergenza Coronavirus, diffuso dalla Protezione civile, preoccupa: sembra essersi interrotto il trend in discesa che abbiamo visto nei giorni scorsi e i numeri dei nuovi casi positivi e dei nuovi morti torna ad aumentare. Secondo il fisico e divulgatore scientifico Giorgio Sestili, per quanto riguarda il numero dei morti si tratta di un’oscillazione in linea con la tendenza.
«Oggi ci sono stati 712 morti che è un numero maggiore rispetto a ieri, ma è anche vero che non c’è stato un salto netto verso l’alto. Abbiamo registrato numeri peggiori con 743 o addirittura 793 morti. Siamo molto vicini al picco probabilmente. Da più di una settimana i dati oscillano tra 650 e 750 più o meno, la cosa importante è verificare nei prossimi giorni che non ci sia uno scalino verso l’alto. I prossimi 3/4 giorni saranno fondamentali e la speranza è cominciare a vedere una discesa e non una salita», dice Sestili, che ha fondato la pagina Facebook Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, dove condivide, appunto, dati e analisi scientifiche di scienziati e ricercatori sulla diffusione del Coronavirus.
Per quanto riguarda l’aumento in Lombardia, dove sono stati registrati 2.543 nuovi casi di positività e 387 morti in un giorno, Sestili afferma che il dato rientra nell’andamento nazionale. E se oggi in Italia sono stati registrati molti contagi in più è anche perché sono stati fatti molti più tamponi. «Il numero dei casi positivi oggi è aumentato non solo in Lombardia, ma in tutta Italia, questo lo dobbiamo leggere alla luce del fatto che nelle ultime 24 ore sono stati fatti più di 36mila tamponi, ieri i tamponi erano stati 27mila, nella giornata precedente 21mila. Dall’inizio dell’epidemia in Italia non sono mai stati fatti così tanti tamponi, fare tanti tamponi significa trovare più casi positivi», dice il fisico.
Fare più test permette di far uscire alla luce i tanti casi sommersi che ci sono in Italia. Secono Sestili, che cita uno studio pubblicato da un professore di fisica della Sapienza, in Italia il numero dei casi reali si aggira tra le 5 e le 10 volte quelli comunicati. «Quindi stiamo parlando di 250mila/300mila casi reali positivi. Pensiamo che sia una stima abbastanza veritiera, in questo modo si spiega anche perché in Italia c’è una letalità così alta, che al momento è intorno al 10%. Ovviamente questo virus non uccide una persona su 10. Significa che ci sono molte più persone realmente positive e di conseguenza la letalità è più bassa».
Più della Lombardia, secondo il divulgatore scientifico, dovremmo essere preoccupati dalla Sicilia, una regione in cui il tasso di variazione dei nuovi casi è nettamente superiore rispetto alla media nazionale. «La Sicilia da 4 giorni vede un aumento dei nuovi casi positivi e anche dei decessi. Il dato più significativo è la variazione percentuale nelle ultime 24 ore che è al di sopra della media italiana. La media italiana dei nuovi casi è di 8-9% al giorno, la Sicilia supera il 16-17% che si mantiene costante. È un incremento importante giornaliero, in questo momento la Sicilia sembra la regione che va più tenuta sott’occhio», conclude Sestili.
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