Coronavirus. I test rapidi Covid-19 sono affidabili? No! Qualcuno sfrutta l’emergenza e i siti vengono oscurati
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Mi segnalano una curiosa iniziativa di un sito che sostiene di vendere un test rapido per scoprire se si è infetti dal nuovo Coronavirus alla modica cifra di 24,86 euro. Un utente Twitter avrebbe trovato un annuncio del sito su Facebook:
Facebook propone questo post sponsorizzato sulla sua home. La domanda sorge spontanea, è possibile pubblicizzare un prodotto di questo tipo? #COVID19 @DavidPuente @RobertoBurioni @Aifa_ufficiale
Chiarendo che non è Facebook che propone, ma un inserzionista come tanti che pagano la piattaforma social per le proprie promozioni (ce ne sono tantissime, difficile starci dietro a tutte), a seguito di alcune ricerche invitiamo gli utenti a diffidare di questi prodotti anche per un semplice motivo: se fosse davvero così semplice e poco costoso le autorità italiane, e non solo quelle, ne avrebbero fatto uso. Anzi, ne viene sconsigliata persino la vendita.
Il test sconsigliato dal Ministero
Si tratta di un test rapido su card per la ricerca degli anticorpi IgM e IgG, ma questo sistema non risulta attendibile e pertanto il Ministero della Sanità ne ha sconsigliato l’uso. Il comunicato del 19 marzo 2020 è presente in un articolo di Federfarma.it dal titolo «Test rapidi per Covid-19 in farmacia, Federfarma sconsiglia ai farmacisti di trattare il prodotto»:
“Il CTS ritiene doveroso ribadire che, a oggi, l’approccio diagnostico standard rimane quello basato sulla ricerca dell’RNA nel tampone rino-faringeo. Inoltre, si conferma che non esiste alcun test basato sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che IgG) diretti verso SARS-CoV-2 validato per la diagnosi rapida di contagio virale o di COVID-19”. Lo rende noto il Comitato Tecnico – Scientifico in una nota stampa. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta attualmente valutando circa 200 nuovi test rapidi basati su differenti approcci e che sono stati portati alla sua attenzione; i risultati relativi a quest’attività screening saranno disponibili nelle prossime settimane. Nel suggerire cautela nell’impiego di test non validati, il CTS è disponibile a fornire opinioni e suggerimenti alle Regioni che lo dovessero richiedere”, conclude la nota.
Il sito Testcovid19.it
Il dominio è stato registrato da una società napoletana soltanto di recente, del resto non poteva che essere così visto che il nome Covid-19 è anch’esso recente. Il sito non vende solo un test, ma anche mascherine Ffp2, chirurgiche e KN95, così come un termometro a infrarossi digitale.
Ciò che noto è la totale mancanza della sezione dei termini e delle condizioni d’uso. O meglio, c’è ma è vuota:
I dati societari della società napoletana DRT Srl risultano corretti e registrati, ma rimane il subbio su come si possa vendere un prodotto del genere senza neanche una pagina che riporti i termini e le condizioni d’uso di vendita. L’area FAQ, inoltre, sembra un copia incolla frettoloso con diversi H2 e H3 senza gli a capo.
Lo stesso vale per la pagina «Test Covid-19|Coronavirus test immunosierlogico» dove la descrizione del prodotto non è impaginata per bene:
Siti sotto sequestro
Una delle tante curiosità sono il numero di telefono 0812137855 per contattare l’azienda, lo stesso di un altro sito posto sotto sequestro perché vendeva test rapidi per il Covid-19: Testcoronavirus.shop.
Il sito Testcoronavirus.shop, che oltre al numero di telefono riporta la stessa email di contatto della società napoletana presente nel sito Testcovid19.it, posto sotto sequestro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Dal sito ufficiale dell’AGCM notiamo che le grafiche dei due siti e del prodotto sono le stesse:
Ecco cosa viene riportato nel testo del provvedimento:
In particolare, il professionista diffonde, sul sito web https://testcoronavirus.shop/it, una comunicazione commerciale diretta a promuovere il prodotto denominato “Rapid Test Covid-2019” (al prezzo di 24,86 €). Più precisamente, le affermazioni pubblicitarie utilizzate appaiono idonee ad ingenerare nei destinatari l’erroneo convincimento che l’impiego del prodotto, in ambito domestico, consenta in maniera rapida ed affidabile l’autodiagnosi dell’eventuale avvenuto contagio del COVID-19.
A ciò si aggiunge l’omissione di informazioni precontrattuali in ordine ai diritti spettanti ai consumatori nei contratti a distanza, con specifico riferimento alla garanzia legale di conformità, all’assistenza post vendita e all’esercizio del diritto di recesso.
[…]
Parte del procedimento, in qualità di professionista è la società DRT – Drug Reposition Technology S.r.l..
In sintesi, i comportamenti oggetto di contestazione appaiono contrari alla diligenza professionale e idonei ad indurre il consumatore medio all’assunzione di decisioni di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso, sulla base di una ingannevole e ambigua rappresentazione della realtà che sfrutta la situazione di emergenza sanitaria esistente e la conseguente alterazione della capacità di valutazione del consumatore.
Concluslioni
Come riportato nel provvedimento dell’Autorità, l’attività di questi siti viene considerata ingannevole e ambigua, ma soprattutto sfrutta la situazione di emergenza sanitaria esistente.
Visto quanto riportato dal Ministero e data la non vendita del prodotto nelle farmacie siccome si tratta di un test non affidabile, dunque pericoloso perché potrebbe indurre le persone a credere che siano infette oppure no, è sconsigliato l’acquisto e si invita a segnalare all’AGCM eventuali altre realtà simili.
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