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Coronavirus, il caso Pozzuoli: dopo la festa nel quartiere le urla dalla finestra: «Dobbiamo scendere a fare le rapine e uccidere la gente?»

31 Marzo 2020 - 09:37 Redazione
«Non possiamo mangiare, allora non avete capito? Noi sappiamo uccidere la gente», urla un uomo da un terrazzo, applaudito da alcuni abitanti del condominio

Dopo le immagini della festa a Pozzuoli, comune nella città metropolitana di Napoli, dove una cinquantina di persone si sono riunite per far festa trasgredendo alle regole di distanziamento sociale per l’emergenza Coronavirus, un nuovo video del giorno successivo, 30 marzo, mostra che, dalle finestre delle case del quartiere “Marocchini” si sono alzate grida di protesta contro le forze dell’ordine.

Parole inquietanti quelle che si ascoltano dai terrazzi di un condominio rivolte a una volante dei carabinieri in stretto dialetto napoletano: «Non possiamo mangiare, allora non avete capito – dice un uomo – dobbiamo scendere a fare le rapine e uccidere la gente? Noi sappiamo uccidere la gente». Le frasi vengono applaudite da alcuni abitanti del palazzo.

La “festicciola” era stata condannata dal Sindaco della cittadina di 80mila abitanti, Vincenzo Figliolia: «È scandaloso quello che è successo oggi pomeriggio a via Napoli, nella zona conosciuta come dei “Marocchini”», ha scritto domenica il sindaco sulla sua pagina Facebook.

«Dei balordi, irresponsabili e senza alcun senso civico hanno pensato di radunarsi e fare festa tra i palazzi di un rione, nella parte retrostante il lungomare. Pensavano di essere lontano dagli occhi e quindi di poter fare tutto. Anche di raggirare i controlli. Sono dei folli! Hanno messo a rischio la salute loro e di tutti gli altri. Io non ho più parole!», aveva aggiunto.

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