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Coronavirus, Scuola: rientro a inizio maggio oppure solo esame orale e tutti ammessi alla Maturità – Le ipotesi sul tavolo della ministra Azzolina

01 Aprile 2020 - 08:11 Giulia Marchina
Gli studenti potrebbero essere promossi nonostante i debiti accumulati in una o più materie

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e i suoi tecnici sono a lavoro in queste ore per definire i dettagli di quello che sembra essere il piano d’emergenza per la fine dell’anno scolastico. La pandemia Coronavirus ha fatto sì che ora sul tavolo ci siano alcune ipotesi soprattutto per i due esami di Stato, quello di terza media e la Maturità, che, a qualunque costo e con nuove modalità, andranno affrontati dagli studenti.

Alla base ci sarebbe la promozione per tutti gli studenti, ma la Ministra fa sapere a Repubblica che non si tratta di un “6 politico”. «Tenendo conto dell’eccezionalità della stagione», ogni studente sarà promosso nonostante i debiti accumulati in una o più materie nel primo quadrimestre. E i maturandi non leggeranno “non ammesso” sui tabelloni. La Maturità sarà frutto di una versione semplificata, ancora in via di definizione, di quella canonica: 460 mila studenti dell’ultimo anno di superiori dovranno aspettare il rientro post Pasqua – 15 aprile – per sapere cosa li attende.

Ipotesi uno

Con un rientro previsto tra il 6 e l’8 maggio, ci sarebbe un margine di recupero per 4 settimane di lezione a scuola che si concluderanno il 17 giugno – data già stabilita in calendario da settembre. In quella data, gli studenti dell’ultimo anno saranno chiamati a sostenere la prima prova scritta dell’Esame di Stato: il tema. I creatori delle tracce terranno conto di un programma scolastico svolto solo a metà, dunque con tutta probabilità saranno escluse tracce inerenti il mondo contemporaneo.

Più complicato sarà imbastire una bozza per la seconda prova, prevista per il 18 giugno – LatinGreco al Classico, MateFisica allo Scientifico -, visto che non tutte le scuole d’Italia hanno chiuso i cancelli lo stesso giorno. Questo ha quindi comportato una disomogeneità nei programmi svolti: le tracce dovrebbero essere create da commissioni interne, una diversa per ogni classe. A fine giugno, poi, l’esame orale.

Ipotesi due

Per ora esiste una data limite, ed è il 17 maggio. Se entro quella domenica il governo non saprà dare risposte certe sul rientro a scuola, allora tutto quello che è teorizzato nell’ipotesi uno salterà. Varrà la regola delle ammissioni a tappeto per tutti i maturandi. Però niente prove scritte: «Ragioni sanitarie lo impediranno».

Il banco di prova per gli studenti sarà il colloquio orale che, a quel punto, «dovrà essere rafforzato». I dirigenti teorizzano un orale lungo almeno un’ora e irrobustito da esercizi matematici o traduzioni, a seconda del tipo di percorso. Il colloquio da solo potrà valere sessanta punti su cento, i quaranta punti rimanenti saranno oggetto di valutazione da parte dei professori sulla base dell’andamento durante gli ultimi due anni di scuola.

Due le date possibili: il 17 giugno o il primo luglio. Entro metà luglio tutto dovrà essere concluso. L’orale, a differenza degli scritti, può essere fatto in sicurezza: convocazioni singole senza testimoni o esame a distanza.

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