Coronavirus, Speranza al Senato: «La battaglia è ancora lunga. Confermato il lockdown fino al 13 aprile»
«Sono qui non solo per informare il Paese ma per ascoltare. Un clima positivo è fondamento per tenere unito il Paese. Non è il tempo delle divisioni». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto oggi – 1 aprile – in aula al Senato per riferire sulle iniziative del Ministero per fronteggiare l’emergenza da Coronavirus. «Siamo in una crisi globale, in poche settimane il mondo ha dovuto cambiare le proprie abitudini. Di fronte a questo, è l’ora della cooperazione e della solidarietà, nessuno si salva da solo. Non possiamo permettere che da una crisi sanitaria derivi una crisi sociale».
«Non è questo il tempo delle mezze parole: attenzione a non commettere errori proprio adesso. Non dobbiamo confondere i segnali positivi con un cessato allarme. La battaglia è ancora molto lunga, non possiamo abbassare la guardia», ha detto.
«La ripresa sarà prudente e graduale» e per tornare alla normalità, sui modi con cui si potrà riprendere la vita di tutti i giorni, «sono al lavoro gli scienziati”. Sul piano medico e farmaceutico, il Ministro assicura vi sarà «massima vigilanza per evitare speculazioni e cure fai-da-te». Poi spiega come è stato potenziato il Servizio sanitario nazionale: «Siamo arrivati a 9 mila posti di terapia intensiva, 75 per cento in più in un mese». E conclude: «Dobbiamo continuare a investire nel settore sanitario».
Il nuovo stop
E poi la conferma del blocco fino al 13 aprile: «La strada è lunga perché senza vaccino non sconfiggeremo il Covid, dovremo saper affrontare una fase di transizione con misure di precauzione perché non si formino nuovi focolai.
Certo, dobbiamo programmare il domani, ma senza smettere di essere consapevoli di cosa sia questa fase. Confermiamo fino al 13 aprile misure di contenimento».
«Domani sarò al Senato e alla Camera per un’informativa al Parlamento. Soprattutto nei momenti più difficili è fondamentale riaffermare il valore della Costituzione che tutela la democrazia, la libertà e i diritti di tutti», aveva annunciato ieri, 31 marzo, sul suo profilo Facebook.
Matteo Renzi
«Penso a quello che non ha funzionato, e penso ci voglia una Commissione d’inchiesta per dare un senso agli errori fatti», dice il senatore Matteo Renzi, commentando il discorso del ministro della Salute. «L’Italia è un modello, un punto di riferimento nel mondo, specie per come stanno lavorando i nostri medici. Alla fine dell’emergenza, la vera vittoria sarà sul fronte dei vaccini: ed è per questo che è fondamentale continuare a investire nella sanità».
Per Renzi una faccenda da risolvere sarà l’annosa questione Stato-Regioni: «Il problema c’è, si dovrà capire come funziona la clausola di supremazia. Vale più l’ordinanza della Regione o la circolare del Governo?». E conclude: «Nei prossimi giorni cerchiamo di capire che cosa è successo a Bergamo. Non esiste che abbiamo 2000 casi di decessi ufficiali e la stampa stima siano il doppio».
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