Coronavirus, il dilemma delle mascherine, servono o no? Cosa sappiamo finora
Mascherine sì, mascherine no; quando indossarle e perché. Dallo scoppio della pandemia da Coronavirus che ha travolto l’Italia fino ad oggi, è facile notare come sempre più persone ricorrano all’uso di mascherine. Questo accade anche solo per uscire a portare fuori il cane o per andare a fare la spesa. Le opinioni sulla faccenda sono spesso discordanti, tra studi scientifici e comunicati dell’Oms, non tutti si dicono a favore dell’uso di protezioni sempre e in ogni caso.
Italia e Oms
Il sito del ministero della Salute, sulla pagina dedicata all’argomento, raccomanda: «L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie».
L’avvertenza si rifà a quanto specificato già dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, in un comunicato, spiegava che la mascherina se usata da sola non ha effetto. La cosa cambia se l’uso passa attraverso una corretta igiene: da sola non è efficace contro il virus. Nel caso specifico, l’Oms dichiara che andrebbe usata solo se si avvertono sintomi come febbre, tosse o affanno. Lo stesso vale se si entra in contatto con una persona positiva al Covid. Se non si hanno sintomi, non è necessario indossarne una.
Sì o no: il dubbio
In uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Lancet, però, emerge come, molto spesso, il parere degli esperti sia non allineato. Da una parte c’è chi sostiene di non attingere in maniera eccessiva alle scorte di mascherine, lasciandole dunque a chi ne ha un reale bisogno; dall’altra l’idea che l’efficacia sia discutibile. L’università di Hong Kong e quella di Oxford, chiedono ai governi e alle autorità sanitarie nazionali di diramare raccomandazioni per un uso razionale.
L’epidemiologo Benjamin Cowling, in un’intervista a Science, spiega non ci siano dubbi: le mascherine vanno usate perché efficaci – che siano chirurgiche o altre. Entrambi i tipi prevengono possibili infezioni: «Non avrebbe senso l’idea per cui le mascherine chirurgiche sono molto importanti per il personale sanitario ma non sono utili per il resto delle persone». Della stessa scuola di pensiero è Arnold Monto, dell’Università del Michigan che ne raccomanda l’uso: «Se sapessimo quali persone sono asintomatiche ma positive faremmo loro indossare la mascherina, molto semplicemente, ma non sappiamo chi sono».
Ancora più drastico è George Gao, a capo dei Cdc cinesi (Chinese Center for Disease Control and Prevention). In un’intervista a Science, l’esperto ha dichiarato: «Il più grande errore, in Europa e negli Stati Uniti, a mio parere, è che le persone non stanno indossando le mascherine. Il virus si trasmette con i droplet – le goccioline di saliva, ndr – e un contatto stretto. Le goccioline giocano un ruolo davvero rilevante – per questo si deve portare la mascherina, perché quando uno parla, ci sono sempre goccioline che escono dalla bocca. Molte persone hanno un’infezione asintomatica o pre-sintomatica. Se indossassero le mascherine, potrebbero prevenire la trasmissione del virus tramite droplet contenenti il virus che possono infettare altre persone».
Evidenze scientifiche
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention americani, il pianeta è ancora nella fase del peggioramento della pandemia: per questo motivo l’uso delle maschere aiuterebbe a prevenire il diffondersi ulteriore del Covid-19. Un recente rapporto di esperti di sanità pubblica per l’American Enterprise Institute era inequivocabile: «Tutti, comprese le persone senza sintomi, dovrebbero essere incoraggiati a indossare maschere in tessuto non medico mentre sono in pubblico».
Alcuni studi nelle famiglie e nelle università in Australia «mostrano un beneficio per le maschere», ha detto Raina MacIntyre, capo del programma di ricerca sulla biosicurezza dell’Università del New South Wales a Sydney, in Australia, «quindi sarebbe plausibile che tutti proteggessero e si proteggessero da possibili trasmissioni del virus a bassa intensità».
C’è da dire che gli studi sono ancora deboli, ma la maggior parte di questi tende a favorire chi indossa le mascherine: «Non c’è questo enorme numero di prove che dice che è esattamente quello che dovremmo fare in questo momento», racconta a Vox Saskia Popescu, epidemiologo. «Ecco perché non c’è stata una spinta precedente da parte delle agenzie di sanità pubblica».
Una studio del 2008, pubblicato su BMJ , ha scoperto che le maschere mediche hanno fermato la diffusione dei virus respiratori da probabili pazienti infetti. In particolare, gli studi sull’epidemia del virus Sars del 2003 – cugino del Coronavirus – hanno scoperto che le maschere da sole erano efficaci al 68% nel prevenire il virus. In confronto, lavarsi le mani più di 10 volte al giorno era efficace al 55%. La combinazione maschera-lavaggio mani-cambio abiti è risultata efficace per il 91%.
Un’altra valutazione del 2015, pubblicata anche su BMJ, ha esaminato l’uso delle maschere tra le persone in contesti comunitari, in particolare famiglie e college. Alcuni studi hanno prodotto risultati poco chiari, ma i risultati nel complesso hanno indicato che indossare una maschera proteggeva le persone dalle infezioni rispetto al non indossare una maschera.
Mascherine, nella pratica
La penuria di mascherine è un fatto ormai assodato. Il ministero della Salute e il Commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri hanno fatto sapere che l’Italia sta prendendo provvedimenti per produrne più unità possibili. Il 30 marzo è partita la prima tranche e altre 700 mila verranno prodotte nei prossimi giorni. Ursula van der Leyen ha fatto sapere oggi, in una lettera inviata a Repubblica, che milioni di mascherine saranno inviate al Paese grazie alla cooperazione di 25 paesi membri dell’Ue. Nel frattempo, la raccomandazione – da parte del Ministero e dell’Oms – è di non comprare maschere se non necessarie per poterle lasciare al personale sanitario.
Il parere degli esperti:
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