Coronavirus e Golden Power: la norma per difendere le aziende italiane dalle scalate straniere mette d’accordo maggioranza e opposizione
«Bisogna prima uscire dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Coronavirus», continua a ripetere il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma alla ‘Fase 2’ si comincia a pensare, eccome, con politica (tutta, per una volta) e industria che provano a darsi una mano per tutelare e rilanciare la voglia – e la capacità – di ripartire. È questo il senso del nuovo golden power, lo scudo anti scorrerie a difesa delle imprese italiane, che riguarderà nuovi settori come l’alimentare, l’assicurativo e il finanziario, coinvolgendo anche la piccola e media impresa. È l’iniziativa dell’esecutivo per provare a fare in modo che le imprese strategiche – di loro o per la posizione in filiera che occupano – possano andare a finire in mani di acquirenti stranieri (e anche all’interno dell’Unione europea) a prezzi stracciati, a causa dei tempi difficili – anche da un punto di vista economico – che la pandemia porta con sè. «In questa fase così delicata abbiamo il dovere di proteggere le nostre aziende dai possibili pericoli», scrive su Facebook il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli. «Uno di questi è senz’altro la possibilità, in una fase di debolezza, di scalate ostili ai nostri gioielli industriali nazionali». L’iniziativa mette d’accordo tutte le forze politiche, maggioranza e opposizione. «È la prima richiesta che abbiamo fatto come Lega», dice Matteo Salvini dalla Lega, mentre la leader di FdI Giorgia Meloni ricorda di aver presentato un emendamento al Cura Italia su questo tema.
Cos’è il Golden Power
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha definito «il nostro vaccino contro il virus delle scalate ostili». In Italia è stato introdotto otto anni fa, nel 2012: il Golden Power tutela gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale. Dà all’esecutivo ‘poteri speciali’ per dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, porre veti o imporre determinate delibere societari per alcuni settori delimitati: difesa, energia, trasporti e comunicazioni. L’allarme circola ed è stato rilanciato anche da Raffaele Volpi, presidente del Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è un organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani. A far salire il livello di allerta il fatto che in questi giorni di crisi sistemica ed epocale si deprezzino le azioni sui mercati quotati, e scenda (anche a picco) il valore di società costrette ora al fermo: e questo quadro può favorire l’avvento di acquisizioni ostili da parte di imprese straniere.
L’estensione dei “poteri speciali” del governo coinvolgerà quindi i settori sanitario e alimentare, asset del made in Italy strategico e delicato in un momento iin cui bisogna garantire l’approvvigionamento del Paese, e quelli bancario e assicurativo, investiti da “voci” su interessi provenienti da oltre confine e che hanno coinvolto nomi come Unicredit, Generali e Mediobanca. Non solo: il golden power potrà essere esteso anche alle piccole e medie imprese, scatterà d’ufficio anche su operazioni non notificate e sarà applicato anche alle operazioni all’interno dell’Unione europea, spiega ancora Patuanelli. Verranno probabilmente introdotte anche norme che prevedranno soglie più basse per le comunicazioni alla Consob, recentemente ridotte dall’autorità di Borsa che le ha portate all’1% (dal 3%) per le società grandi e al 3% (dal 5%) per le Pmi, ma solo per tre mesi.
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