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Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «Fase 2 da metà maggio. Segnali ottimi, ma non abbassiamo la guardia ora» – La videointervista

06 Aprile 2020 - 21:44 Olga Bibus
Per il ricercatore del Cnr c'è una correlazione tra le città più colpite e la loro posizione geografica sul territorio: «Se andiamo a rappresentare le province con più di mille casi vediamo che si allineano lungo quattro direttrici autostradali: E35, E70, E55 e A22»

Diminuisce il numero di nuovi positivi e quello delle persone ricoverate in terapia intensiva in Italia. Un trend positivo, ottimo, secondo il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani, che però invita a non abbassare la guardia, perché un cambiamento delle nostre abitudini attuali darebbe impulso all’epidemia Coronavirus, portando a un’inversione della tendenza.

Per quanto riguarda la Fase 2, per Sebastiani, si può cominciare in alcune regioni a ipotizzare un graduale allentamento delle misure da metà maggio. Questo secondo uno studio che prende in considerazioni sei regioni italiane: Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana, Campania e Sicilia. Invece per mettere un punto a questa situazione non bisogna ragionare in settimane, ma è questione di almeno sei mesi, se non un anno, dipende dalle cure e dal vaccino.

Una buona notizia arriva anche dalla Lombardia, la regione più colpita d’Italia sta vedendo una diminuzione dei contagi e ha superato il picco. «C’è solo una provincia problematica che è Varese che è ancora in fase di aumento». Sebastiani – che sta lavorando allo sviluppo di modelli matematici in grado di effettuare previsioni sull’andamento dei contagi – afferma che nei prossimi giorni in Lombardia potremmo tornare ad assistere a un aumento di nuovi casi positivi, ma questo dipenderebbe dal numero di casi in via di definizione, che attualmente sono intorno ai mille.

Stesso fenomeno registrato già in Liguria che ieri, 5 aprile, ha visto un aumento del numero di contagi in tutte le province perché «circa 2mila casi erano in via di definizione il giorno prima». Per il matematico, c’è poi una correlazione tra le città più colpite e la loro posizione geografica sul territorio. «Se andiamo a rappresentare le province con più di mille casi vediamo che si allineano lungo quattro direttrici autostradali: E35, E70, E55 e A22».

Ma non è tutto: «Le due province italiane che hanno un numero di contagiati rapportato alla popolazione superiore all’1% sono Piacenza e Cremona. Piacenza, se uno va a vedere, si trova sull’intersezione tra due grandi snodi che sono la E70 e la E35. Cremona invece è lungo la E70».

Fonte: “Alcuni risultati dell’analisi dei dati epistemologici del Coronavirus in Italia, viaggio in autostrada” di G. Sebastiani

Infine, per quanto riguarda il numero dei morti, che oggi è stato in lieve aumento rispetto al giorno precedente, secondo il matematico, stiamo assistendo a una diminuzione del rapporto tra numero di deceduti e numero dei malati, cioè morti e guariti. Dato che finora è stato sempre in aumento, adesso registra una diminuzione.

Il parere degli esperti:

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