In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀAlzano lombardoCoronavirusGiuseppe ConteGoverno Conte IILombardiaNembroSanità

La strage di Alzano e Nembro, e l’indegno scaricabarile tra premier e Regione Lombardia

07 Aprile 2020 - 11:49 OPEN
Chi avrebbe dovuto prendere la decisione di sigillare il territorio dei comuni di Alzano e Nembro? Chi avrebbe dovuto adottare tempestivamente le misure per mettere in (relativa) sicurezza l’ospedale Pesenti Fenaroli dove si erano registrati i primi casi?

Questa volta lo scaricabarile non aspetta. Dell’emergenza Coronavirus la fine ancora neanche si intravede, ma di fronte agli addebiti chiari che emergono dalle inchieste giornalistiche di Corriere e Report e dai j’accuse circostanziati dei medici, come quello pubblicato ieri da Open, le istituzioni non trovano di meglio che rimpallarsi le responsabilità della mancata chiusura dei comuni del bergamasco, dei ritardi e delle incertezze che hanno aggravato la crisi già di per sé micidiale. Chi avrebbe dovuto prendere la decisione di sigillare il territorio dei comuni di Alzano e Nembro, due focolai dai quali l’epidemia si è diffusa nell’intera provincia e destinati a pagare un prezzo altissimo in vite umane? Chi avrebbe dovuto prendere tempestivamente le misure per mettere in (relativa) sicurezza l’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano dove si erano registrati i primi casi?

La risposta alla seconda domanda è chiara: la Regione Lombardia. Che non lo ha fatto. Quanto alla prima, la zona rossa nei due Comuni fu proposta il 3 marzo dal Consiglio tecnico scientifico che segue l’emergenza per conto del governo. Ma l’esecutivo guidato da Conte prese tempo. Sei giorni. Fino a quando il 9 entrò in vigore il decreto che chiudeva tutta la Lombardia. E la Regione, che avrebbe potuto anch’essa istituire le zone rosse nei due Comuni, come hanno fatto Lazio, Campania e altri, restò anch’essa ferma, paralizzata. Eloquente soltanto nel polemizzare con i “ritardi” di Roma.

Oggi il presidente del Consiglio dice: poteva farlo la Regione Lombardia. E tace sulla propria irresolutezza. L’assessore alla Sanità lombardo Giulio Gallera, assurto nel frattempo a star del web, replica: aspettavamo il governo e siamo rimasti con il cerino in mano. Uno spettacolo pietoso. Quando basterebbe una assunzione di responsabilità seria e chiara: la situazione era eccezionale, abbiamo sbagliato. Forse, gli italiani capirebbero.

Il parere degli esperti:

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti