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Coronavirus. Meno morti rispetto al 2019? Ecco i dati dell’Istat pubblicati il 31 marzo 2020

08 Aprile 2020 - 06:41 David Puente
Il 31 marzo 2020 l'Istat pubblica i dati aggiornati sui decessi nel primo trimestre,ma non sono quelli riportati sui social

Il 2 aprile 2020 un blog ospitato dalla piattaforma WordPress.com chiamato Disquisendo pubblica un post dal titolo «COVID19: Meno morti rispetto al 2019. Leggete i dati ISTAT, PERBACCO!» che riporta come immagine una tabella che confronta i numeri dei decessi in Italia nel primo trimestre negli anni 2019 e 2020, fornendo un risultato che suggerirebbe un ridimensionamento dell’emergenza Coronavirus.

Il post di Stefano Montanari che dal 4 aprile 2020 ad oggi ha superato le 6 mila condivisioni Facebook.

A condividere l’articolo sono stati in particolar modo coloro che negano l’emergenza, come Stefano Montanari attraverso la sua pagina Facebook:

Ce lo hanno detto e ripetuto in tanti letterati e in tanti filosofi, tutti con sfumature diverse ma, in fondo, condividendo lo stesso succo: ciò che conta non è ciò che è ma ciò che viene percepito. Da settimane il popolo vive nel terrore. Da settimane la TV lo martella con servizi angoscianti e la convinzione generale è che stiamo vivendo una strage senza precedenti. Da settimane l’economia è in articulo mortis. I numeri? Chi ne ha voglia legga https://disquisendo.wordpress.com/2020/04/02/54/ Nulla vieta, però, che si continui a tremare. In fondo, si paga per vedere i film del terrore e avere paura è tanto elettrizzante.

Leggendo però dati pubblicati dall’Istat si riscontrano dei veri e propri aumenti nel periodo dell’epidemia, soprattutto nelle zone più colpite. Il numero dei decessi in alcuni comuni è andato ben oltre il raddoppio, ad esempio nel comune di Alzano Lombardo sono passati nel solo mese di marzo dagli 8 decessi del 2019 agli 83 del 2020.

I dati dell’immagine

Nell’immagine diffusa online leggiamo che nei primi tre mesi del 2019 ci sarebbero stati un totale di 185.967 decessi contro i 165.367 decessi dello stesso periodo nel 2020. Insomma, secondo i dati riportati nell’immagine l’anno scorso sarebbero morte 20.600 persone in più rispetto a quello in corso.

L’immagine con la tabella diffusa sui social e riportata nel post del blog Disquisendo.

Le fonti dell’immagine sono rispettivamente due siti. Il primo è Demo.istat.it dove troviamo una tabella con il bilancio demografico anno 2019 dalla quale sono stati presi i numeri dei decessi nei primi tre mesi (che corrispondono con il dato nell’immagine):

  • gennaio 68.209
  • febbraio 59.876
  • marzo 57.882

Il secondo dato relativo ai decessi totali nel 2020 non è preso direttamente dall’Istat, ma dal sito Italiaora.org dove leggiamo un totale di 180.868 decessi in data 8 aprile 2020.

I dati Istat del 31 marzo 2020

Nel sito dell’Istat è stata pubblicata una sezione dedicata dal titolo «Informazioni dall’Istat nell’emergenza sanitaria» dove vengono riportati i dati relativi ai decessi nell’area «Dati di mortalità: cosa produce l’Istat». All’interno troviamo il capitolo «Andamento dei decessi del 2020» dove leggiamo:

L’utilizzo a fini statistici, e il relativo trattamento, delle informazioni che l’Istituto nazionale di statistica acquisisce dall’ANPR, come previsto dal DPCM n.194/2014, permette di diffondere i dati relativi alla mortalità generale di una parte dei comuni subentrati nell’ANPR, che a oggi ammontano a 5.866, circa tre quarti del totale dei comuni italiani (Nota esplicativa). Il numero di Comuni subentrati in ANPR è variabile nelle province e nelle regioni ed è riportato nella tabella allegata. Per tale motivo occorre prestare la massima attenzione qualora le informazioni vengano analizzate a un livello territoriale diverso da quello comunale. Si specifica inoltre che i dati messi a disposizione non riguardano un campione di comuni, ma una selezione di questi ultimi (pari a 1.084) operata sulla base di una valutazione della completezza e della tempestività delle informazioni raccolte, nonchè dei criteri statistici descritti nella nota esplicativa.

In pratica, su un database di 5.866 comuni subentrati nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) i dati a disposizione in data 31 marzo 2020 riguardano una selezione di 1.084 comuni, circa un quinto del totale.

Le tabelle giornaliere e settimanali

Vengono fornite due tabelle, una riportante i decessi giornalieri e l’altra quelli settimanali che però si differenziano per alcuni particolari da tenere in considerazione:

Dataset analitico con i decessi giornalieri in ogni singolo comune per sesso e classi di età quinquennali (per i primi 4 mesi degli anni che vanno dal 2015 al 2019 e, solo per i comuni verificati, l’aggiornamento per il periodo che va dall’1 gennaio al 21 marzo 2020).

Dataset sintetico con i decessi per settimana per comune, provincia e regione, distinti per sesso e classi di età aggregate (solo i comuni verificati per il periodo 1 gennaio-21 marzo degli anni che vanno dal 2015 al 2020). Le settimane sono state definite come intervalli di sette giorni consecutivi prendendo come riferimento i primi sette giorni del mese di marzo 2020.

La tabella con i dati giornalieri tiene conto tutti i decessi in tutti i comuni per i primi 4 mesi dal 2015 al 2019, mentre per il 2020 vengono riportati i dati dei 1.084 fino al 31 marzo 2020 verificati dall’Istat. Ecco la situazione per i primi tre/quattro mesi nei rispettivi anni e comuni:

  • 238.428 decessi nei primi 4 mesi del 2015 per tutti i comuni;
  • 216.253 decessi nei primi 4 mesi del 2016 per tutti i comuni;
  • 238.264 decessi nei primi 4 mesi del 2017 per tutti i comuni;
  • 231.255 decessi nei primi 4 mesi del 2018 per tutti i comuni;
  • 232.905 decessi nei primi 4 mesi del 2019 per tutti i comuni;
  • 40.244 decessi nei primi 3 mesi del 2020 per 1.084 comuni verificati.

La tabella settimanale, invece, tiene conto dei decessi nei primi tre mesi tra il 2015 e il 2020 nei soli 1.084 comuni verificati il 31 marzo 2020. Ecco la situazione:

  • 34.339 decessi nei primi 3 mesi del 2015;
  • 30.411 decessi nei primi 3 mesi del 2016;
  • 35.018 decessi nei primi 3 mesi del 2017;
  • 33.520 decessi nei primi 3 mesi del 2018;
  • 33.575 decessi nei primi 3 mesi del 2019;
  • 40.244 decessi nei primi 3 mesi del 2020.

Facendo dunque un confronto tra i dati nel 2019 con quelli del 2020 nei comuni verificati al 31 marzo dall’Istat abbiamo un aumento di 6.669 persone decedute. Bisognerà, tuttavia, attendere un conteggio totale per tutti i comuni per fare un confronto più chiaro sulla reale situazione nazionale.

Il confronto 2019-2020 dei comuni verificati nel mese di marzo

L’Istat propone la lettura della tavola dei decessi dal 1 al 31 marzo degli anni 2019 e 2020 per i 1.084 comuni verificati, il tutto per fare un confronto su quello che al momento è l’unico mese iniziato e concluso in piena emergenza epidemia in Italia. Si riscontrato è di 8.162 decessi in più:

Ecco cosa è cambiato dal 2019 al 2020 nei seguenti 10 comuni:

Bergamo va oltre il raddoppio, passando da 101 ai 398 del 2020. Brescia raddoppia mentre comuni come Codogno, Nembro, Ponte San Pietro e Alzano Lombardo vanno oltre. Ecco, invece, i dati relativi alle province di Bergamo, Brescia, Milano e Lodi:

Bergamo passa da 450 a 2.493 decessi, seguita da Brescia (da 466 a 1.345) e una provincia di Lodi che passa da 120 a 416 decessi nel solo mese di marzo. Come possiamo vedere, per i dati relativi ai soli 1.084 comuni verificati, si evidenzia un aumento dei casi di decesso dove in alcuni casi vanno ben oltre il raddoppio rispetto l’anno precedente.

Le principali evidenze dell’Istat

Nel documento pubblicato il 31 marzo 2020 leggiamo:

Il 21 febbraio 2020, l’ISS ha confermato il primo caso autoctono diagnosticato all’Ospedale Sacco di Milano di COVID-19 (Corona Virus Disease). L’epidemia italiana è iniziata nel Nord Italia, in Lombardia, che ad oggi registra circa il 40% dei casi notificati a livello nazionale e oltre il 60% dei decessi, seguita dall’Emilia-Romagna (13% dei casi e 14% dei decessi), mentre nelle regioni del Centro-Sud di registrano circa il 19% dei casi nazionali e l’11% dei decessi (dati aggiornati al 26 marzo 2020, fonte Dipartimento Protezione Civile).

Dopo questa introduzione, che ricorda la data del 21 febbraio 2020 come inizio della diffusione della malattia in Italia per ora riscontrata, si passa al mese di marzo e ai dati riscontrati rispetto a gennaio e febbraio 2020:

L’incremento della mortalità complessiva osservato nel mese di marzo rappresenta una brusca inversione di tendenza dell’andamento della mortalità giornaliera dei mesi di gennaio e febbraio 2020. Nei primi due mesi del nuovo anno, infatti, i decessi erano stati inferiori al numero medio osservato nello stesso periodo nel 2015-2019. Un fenomeno che può ritenersi attribuibile al ridotto impatto nei primi due mesi dell’anno dei fattori di rischio stagionali (condizioni climatiche ed epidemie influenzali). Ciò spiega come mai, se si considera il complesso dei decessi dal primo gennaio al 21 marzo 2020, in diversi comuni non si ravvisa un aumento, ma piuttosto una diminuzione del numero dei morti, rispetto al dato medio dello stesso periodo degli anni 2015-2019.

L’incremento dei decessi per il complesso delle cause è, dunque, ravvisabile solo a partire dalla fine di febbraio e dalla prima settimana di marzo ed è concentrato nei comuni del nord e del centro in cui l’epidemia si è diffusa di più. In queste aree si osservano aumenti ragguardevoli non solo nei centri urbani maggiori, ma anche in realtà comunali di dimensioni demografiche più contenute

L’incremento, dunque, lo si riscontra nel mese di marzo quando l’epidemia si era diffusa nelle zone colpite. Senza il virus i dati relativi al primo trimestre potevano essere eventualmente minori, visto l’andamento nei primi due mesi del 2020.

Conclusione

I dati forniti dall’Istat il 31 marzo 2020, per un totale al momento di 1.084 comuni, evidenziano un aumento dei decessi rispetto al 2019. Non sono stati ancora pubblicati ufficialmente i dati completi, ma da una prima evidenza in alcuni comuni e province colpite dal virus i dati sono raddoppiati nel mese «principale» dell’epidemia in Italia, se non addirittura moltiplicati per 10 (come è successo con il comune di Alzano Lombardo).

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English)

[Nota: è stato aggiunto all’immagine il timbro “falso” per evitare un uso indecente della stessa immagine ritagliata per diffondere falsità]

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