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Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Il lieve rialzo dei nuovi positivi è normale. Non dobbiamo preoccuparci, ma non è il momento di allentare il lockdown»

08 Aprile 2020 - 20:10 Olga Bibus
Secondo una rilevazione degli esperti della pagina Facebook, Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, fondata proprio da Sestili, a inizio maggio i nuovi casi positivi dovrebbero scendere sotto i 100 al giorno. Solo allora si potrà iniziare a partire con la fase due

In Italia, secondo l’ultimo bollettino della Protezione civile, scendono le nuove vittime, ma aumenta il dato dei nuovi contagi da Coronavirus. Non è però il caso di tornare a preoccuparci, secondo il fisico e divulgatore scientifico Giorgio Sestili. «Il numero dei nuovi contagi è normale che sia più alto a giorni perché dipende dai tamponi effettuati. Anche perché sappiamo che in Italia c’è un altissimo numero di casi sommersi: i casi reali sono tra le 5 e le 10 volte il dato ufficiale. Questo spiega anche l’altissimo tasso di letalità che c’è in Italia», dice il divulgatore scientifico. I dati sanno migliorando, ma «non è il momento di allentare le misure di lockdown».

Il trend positivo interessa tutte le regioni, dove i tassi di crescita si mantengono sotto al 5-6%, in alcune addirittura sotto al 3%. C’è però al momento una regione che merita un’attenzione particolare: la Campania. «Questo non significa che sia in piena emergenza, ma qui abbiamo rilevato un tasso più alto di crescita di nuovi casi che non si giustifica con il numero dei tamponi».

Secondo le stime degli esperti della pagina Facebook Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, fondata proprio da Sestili, il numero dei nuovi casi positivi potrebbe scendere sotto i 100 al giorno solo a inizio maggio. «Il picco è stato superato intorno al 22-23 marzo e intorno al 25-26 marzo c’è stato il picco dei decessi. Intorno al 20-25 aprile i nuovi contagi giornalieri dovrebbero assestarsi intorno ai 500, per scendere sotto ai 100 intorno ai primi di maggio, appunto», spiega il fisico. Solo da allora è possibile partire con la fase due, che deve tradursi in una ripresa delle attività attenta, ponderata e graduale.

Il parere degli esperti:

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