Coronavirus, sul sito delle Nazioni Unite la storia di un’infermiera italiana: «Il nostro destino dipende dalle protezioni che indossiamo»
Il portale delle Nazioni Unite apre con una storia tutta italiana, quella di Laura Lupi, infermiera di 24 anni, in servizio nel reparto dedicato ai malati di Coronavirus dell’ospedale di Teramo. La ragazza affida il racconto all’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa: una testimonianza, simile a quella di tanti altri operatori sanitari, che vuole essere un omaggio a chi opera tra le corsie degli ospedali di tutta Italia. La fatica e il dolore di una giornata di lavoro cominciano allo scoccare del nuovo turno di lavoro, quando Laura deve vestirsi per entrare in reparto: «Il modo in cui indossiamo i nostri indumenti protettivi all’inizio di ogni turno decreta il nostro destino», dice.
«Quei primi venti minuti necessari per indossare la tuta protettiva sono fondamentali per evitare l’infezione. Mi è capitato di avere a che fare con le malattie infettive prima d’ora, ma questo virus è diverso perché non ne sappiamo abbastanza, racconta. «Quello che mi spinge ad andare avanti è che voglio sentire i pazienti che tornano a casa dire “io sono sopravvissuto al Covid-19″». Laura è diventata infermiera dopo la laurea un anno fa. Un titolo di studio che l’ha prima catapultata nei reparti di medicina generale e geriatria e, dopo, l’ha trascinata tra i malati Covid.
«Niente avrebbe potuto prepararmi per le sfide professionali ed emotive che sto affrontando adesso», confessa. Durante il primo giorno di lavoro in quel reparto, «sono entrata in una stanza e un paziente stava piangendo. Quando gli ho chiesto cosa fosse successo mi ha risposto che sua suocera era morta e lui non poteva consolare sua moglie. Tutto quello che ho potuto fare per alleviare la sua pena è stato mettere una mano sul suo petto, ma lui non riusciva nemmeno a vedere il mio viso».
Il turno finisce e la ragazza, ogni giorno di ritorno dall’ospedale, sulla strada di casa, fa i conti con quanto vissuto durante la giornata e che, inevitabilmente, condizionerà la sua vita tra le mura di casa: «Anche il ritorno a casa dopo una lunga giornata di lavoro è difficile. Vivo con i miei genitori e con mio fratello, ma per paura di infettarli non posso condividere con loro neanche la cena». Infine, un appello: «La sola cosa che vi chiediamo è di rimanere a casa per noi. Noi saremo al lavoro per voi».
Il parere degli esperti:
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, aumentare i test dai tamponi potrebbe aiutare a frenare i contagi? – L’intervista
- Un mese di Covid-19: «Ne usciremo anche grazie a chi è guarito e non si ammala più» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «In Lombardia raggiunto il picco in 9 province su 12, ma Milano non frena» – La videointervista
- Coronavirus, a rischio la salute mentale di medici e infermieri. «Bisogna reclutare gli psicologi per gli ospedali» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il dottor Pregliasco: «Ora è fondamentale insistere: sarà una Pasqua chiusa» – La videointervista
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- Coronavirus. Come sono nate le teorie di complotto sulla creazione in laboratorio e perché sono infondate
- Tamponi, zone rosse, anziani abbandonati negli ospizi: ecco l’atto di accusa dei medici contro Fontana e la regione Lombardia
Leggi anche:
- Coronavirus, si dimette il presidente del Consiglio europeo della ricerca: «Deluso per gli scarsi sforzi dell’Europa»
- Il dizionario dell’Eurogruppo: su cosa discute l’Ue per gestire l’emergenza Coronavirus
- I numeri in chiaro. Pregliasco: «I test sierologici non saranno la soluzione. La fase 2? Potrebbe partire dal 4 maggio»
- Dimezzati i nuovi positivi in un giorno: 880 da ieri. Morti in calo (604) e si riducono anche i ricoveri
- Perché in Umbria si muore poco di Coronavirus
- YouTube potrebbe prendere presto provvedimenti mirati contro i video che collegano 5G e Covid-19
- Coronavirus, il Consiglio di Stato boccia l’ordinanza sui controlli sullo stretto di Messina. Il sindaco: «Vomitevole, Lamorgese si dimetta»
- Coronavirus, in Lombardia 238 nuove vittime e 1.089 nuovi positivi. Cresce il numero dei guariti
- Anziani abbandonati nelle Rsa, tamponi e ritardi nelle zone rosse, Gallera ai medici lombardi: «Accuse gratuite, dovreste collaborare»
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Il lieve rialzo dei nuovi positivi è normale. Non dobbiamo preoccuparci, ma non è il momento di allentare il lockdown»
- Conte parla ai tedeschi, perché gli olandesi intendano: «L’Ue batta un colpo, o sarà la fine dell’Europa» – Video
- Scandalo sessuale in un’auto delle Nazioni Unite: l’Onu indaga su un funzionario di Tel Aviv beccato in un video