Coronavirus, i numeri in chiaro. Lopalco: «La discesa della curva dei contagi è lenta. Il virus circola ancora con una certa intensità»
I dati pubblicati dalla Protezione civile il 16 aprile dicono che in Italia, attualmente, ci sono stati 168.941 casi di positività al Coronavirus: 40.164 guariti, 106.607 ancora infetti e 22.170 morti. Se nella giornata di ieri si erano registrati 2.667 nuovi casi positivi, oggi il numero è salito a 3.786. Il numero di tamponi, tuttavia, è aumentato sensibilmente. Sono stati effettuati 60.999 test in 24 ore: i tamponi analizzati il 15 aprile erano stati 43.715 tamponi.
«La discesa della curva dei contagi è lenta. Costante, ma lenta. Quello che un po’ ci preoccupa è che le regioni del Nord, dove l’epidemia è iniziata prima, continuano a generare un numero di casi importante», spiega Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e coordinatore scientifico della task force della Regione Puglia.
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«Tra i motivi di una discesa così lenta c’è sicuramente l’aumento dei tamponi – aggiunge Lopalco -. I dati dell’epidemia di questi giorni, però, ci danno la prova che il virus circola con una certa intensità e quindi bisogna ancora avere pazienza. Per esempio in Puglia abbiamo un certo numero di casi giornalieri e, in gran parte, dipende da alcuni focolai che abbiamo identificato nelle Rsa».
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«Le regioni che preoccupano di più sono quelle del Nord, ovviamente partite con uno svantaggio temporale: sono quelle aree del Paese dove il virus già circolava prima del lockdown – conclude l’epidemiologo -. Il lockdown ha avuto un’efficacia maggiore al Centro-Sud perché la circolazione del virus, in quel momento, era partita da poco. Il fattore tempo è stato un fattore importantissimo».
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