Coronavirus, la “fase 2” comincia dal mondo delle auto e della moda. Prevista riapertura anche per alcuni cantieri
Si riparte dalle auto e dalla moda: la “fase 2” – che potrebbe cominciare nei primi di maggio – vedrà la ripartenza della filiera produttiva automobilistica e quella dell’abbigliamento, due dei settori trainanti dell’economia italiana. In via di riapertura anche alcuni cantieri a basso rischio, l’industria del tabacco, l’estrazione di minerali metalliferi, le cave e le miniere. Le aziende che riapriranno i battenti dovranno attenersi a un protocollo unico, contenente tutte le misure per operare in sicurezza. Poche regole ma fondamentali per evitare la cosiddetta seconda ondata dell’epidemia da Coronavirus. Tra queste, l’obbligo di mascherina e la misurazione della temperatura per ogni lavoratore prima dell’inizio del turno di lavoro. Ma anche, il distanziamento sociale, la sanificazione degli ambienti, le procedure per evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi, l’uso dello smart working quando possibile.
Le riaperture avverranno seguendo i grafici epidemiologici: le saracinesche si rialzeranno per comparti, per grado di rischi e in base alla capacità degli stabilimenti di avere una buona tenuta sul piano dell’andamento dei contagi. Ripartenze che avverranno anche su base regionale: spetterà al ministro degli Affari regionali Francesco Boccia mettere i paletti per tutti quei territori che hanno già annunciato di voler ripartire a pieno regime, il prima possibile, come Lombardia e Veneto. «Basta protagonismi. La partita si vince solo con il gioco di squadra», ha detto.
Negozi e trasporti
Regole stringenti anche per i trasporti. Come spiega il Messaggero, bus e treni viaggeranno con una capienza dimezzata e posti alternati; la settimana lavorativa sarà probabilmente spalmata su 7 giorni anziché su 5. Stesso discorso per gli aerei: i passeggeri non potranno viaggiare uno a fianco all’altro e a ogni gate sarà affiancato un termoscanner. I negozi saranno disinfettati e puliti due volte al giorno e il personale dovrà indossare guanti e mascherine, mentre i clienti potranno usare il gel disinfettante e i dispositivi di protezione individuale. Sarà poi consentito l’ingresso a una sola persona alla volta, se il negozio misura meno di 40 metri quadri. Circolano anche ipotesi a proposito di luci a led per segnalare eventuali violazioni nelle distanze di sicurezza.
Giovani e anziani
Limitazioni per i ragazzi sotto i diciotto anni e per gli anziani che hanno più di settant’anni. Per entrambe le categorie saranno limitati gli spostamenti. Le restrizioni per chi ha oltre 70 anni scatterà in caso di patologie. Sono invece i giovani a pagare il prezzo più alto con una serie di divieti: niente bivacco al chiuso o all’aperto in più di due per volta e distanza di sicurezza obbligatori. «Abbiamo notato che i ragazzi sono i più restii ad indossare le mascherine, ma è evidente che in alcune circostanze dovremo renderle obbligatorie, altrimenti per loro sarà impossibile uscire visto che molti sono asintomatici e quindi possono veicolare il virus», ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri al Corriere della Sera.
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