Coronavirus, ecco la lettera di medici e infermieri del Trivulzio: «Lasciati soli, abbiamo messo a rischio la nostra vita» – Il documento integrale
«Siamo stati lasciati completamente da soli, senza direttive che prevedessero protocolli aziendali diagnostico-terapeutici, senza univoche direttive sul trattamento dell’epidemia del Coronavirus, senza norme di isolamento, senza la possibilità di fare tamponi e senza DPI fino al 23 marzo». A scriverlo sono medici, infermieri, sanitari e amministrativi del Pio Albergo Trivulzio, finito nell’occhio del ciclone (e di un’inchiesta della Procura di Milano) per i 143 anziani morti da marzo ad oggi. Bisognerà capire se i decessi siano o meno legati alla diffusione del virus.
«Vietato usare le mascherine»
I sanitari, nel documento anticipato dal Corriere della Sera e che alleghiamo integralmente, denunciano «la mancata fornitura delle mascherine, giudicate non necessarie, e dei tamponi oltre alla circostanza di aver dovuto sopportare di essere redarguiti dal personale direttivo nel caso in cui qualcuno del personale sociosanitario indossasse mascherine portate da casa a tutela della salute degli ospiti e del personale stesso». Mascherine che sarebbero stati «obbligati a togliere al fine di evitare di generare un “inutile e ingiustificato allarmismo” tra i pazienti e i loro parenti».
Come è stato trattato il personale
Uno di loro sarebbe stato «sospeso temporaneamente dal servizio per aver contravvenuto alla disposizioni», altri invece sarebbero stati «invitati a riprendere anzitempo il servizio dopo un periodo di quarantena fiduciaria senza prima aver eseguito il primo e il secondo tampone». Tamponi che sarebbero serviti per verificare la «negatività evitando l’ulteriore diffusione del contagio tra gli ospiti e il personale».
«Nessun reparto Covid-19»
I sanitari spiegano di aver ricevuto «direttive che impedivano l’invio in urgenza, tramite 112, dei pazienti più gravi in pronto soccorso sostenendo che le cure prestate presso il nostro istituto fossero “migliori” oltreché “maggiormente dignitose” rispetto a quelle prestate in pronto soccorso». Nessun reparto Covid-19 sarebbe stato allestito all’interno della struttura, «nonostante le numerose sollecitazioni alla direzione dell’istituto». Lì avrebbero potuto «isolare i pazienti sospetti, tutelati esclusivamente dal personale dedicato». E, invece, «a tutt’oggi il personale viene spostato da un reparto all’altro senza verificare la negatività del tampone, esponendo quindi al contagio ulteriore personale sanitario e pazienti».
«Turni di lavoro massacranti»
Nonostante tutto, aggiungono, medici, infermieri, sanitari e amministrativi hanno sempre lavorato «con energia e professionalità osservando spesso turni di lavoro a dir poco massacranti»: «Molti di noi hanno messo a repentaglio la propria salute rimanendo vittima del contagio a causa delle descritte carenze sotto il profilo della normativa di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro». Infine denunciano «il clima aziendale interno non tra i più favorevoli» e si dicono pronti ad essere ascoltati il prima possibile dagli organi competenti per far luce sulla vicenda.
Una comunicazione che, è doveroso sottolinearlo, prende le distanze anche da quanto «affermato da altri colleghi con dichiarazioni condivise dal direttore del dipartimento sociosanitario mediante apposizione della propria firma». Il riferimento è a una precedente lettera firmata da alcuni medici nella quale si difendeva l’operato dell’Istituto.
Foto in copertina: Matteo Corner per Ansa
Il parere degli esperti:
- Coronavirus, parla il primario del Sacco. Galli: «Virus imprevedibile, una persona sola può infettarne molte»
- Ricciardi (Oms): «Coronavirus più letale dell’influenza. Per il vaccino servono due anni»
- Coronavirus, aumentare i test dai tamponi potrebbe aiutare a frenare i contagi? – L’intervista
- Un mese di Covid-19: «Ne usciremo anche grazie a chi è guarito e non si ammala più» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «In Lombardia raggiunto il picco in 9 province su 12, ma Milano non frena» – La videointervista
- Coronavirus, a rischio la salute mentale di medici e infermieri. «Bisogna reclutare gli psicologi per gli ospedali» – L’intervista
- Coronavirus, i numeri in chiaro. Il dottor Pregliasco: «Ora è fondamentale insistere: sarà una Pasqua chiusa» – La videointervista
- Coronavirus, il primario del Sacco di Milano: «Così abbiamo dimostrato che non è nato in laboratorio»
- Coronavirus. Come sono nate le teorie di complotto sulla creazione in laboratorio e perché sono infondate
- Tamponi, zone rosse, anziani abbandonati negli ospizi: ecco l’atto di accusa dei medici contro Fontana e la regione Lombardia
Leggi anche:
- Coronavirus, la matematica dei contagi spiegata con semplicità ed efficacia da Angela Merkel – Il video
- Coronavirus, è morto lo scrittore Luis Sepulveda. Aveva 70 anni
- Coronavirus, rischio caos sui test sierologici: il governo verso 200 mila esami. Ma Regioni e Comuni sono già partiti
- La rete degli studenti fuorisede che si aiutano via webchat. E spunta l’idea dello sciopero dell’affitto
- Fridays For Future pensa già al futuro con una lettera all’Italia. E gli scienziati la sottoscrivono – L’intervista
- Coronavirus, Roche ha pronti test sierologici per individuare gli anticorpi nei pazienti. Saranno in vendita da maggio
- Inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio: i pazienti trasferiti nell’istituto avevano sintomi del Coronavirus
- La denuncia dei medici: «Se positivi al Coronavirus, ci tagliano lo stipendio. Altro che eroi, ricomincerà la caccia alle streghe»
- Coronavirus, l’ospedale miracolo in Fiera di Milano ospita solo 3 pazienti. I dubbi dei medici: è propaganda
- Coronavirus, Zaia: «Il lockdown per noi non esiste più. Presto presenteremo un progetto per la ripartenza»
- Coronavirus, i nuovi contagiati diminuiscono lentamente (-293 rispetto a ieri), i morti no (+50) – Il bollettino della Protezione civile
- Ripartenza per macroaree, bar e ristoranti riaperti dal 4 maggio – Le ipotesi sul tavolo per la fase due
- I numeri in chiaro. Il matematico Sebastiani: «Tredici province a casi 0, la metà nelle isole»
- Un’infermiera del Trivulzio ai giudici: «I malati non erano isolati, non avevano mascherine e ricevevano visite dai parenti»
- Coronavirus, l’allarme dal Trivulzio: «Gli anziani continuano a morire: trasferiti di notte, di nascosto»
- La pandemia inverte in negativo l’indice di sviluppo umano: è la prima volta in trent’anni – Lo studio
- Gli infermieri attaccano Manfredi: «Assume medici per insegnare Scienze infermieristiche»