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Coronavirus, Zaia: «Il lockdown per noi non esiste più. Presto presenteremo un progetto per la ripartenza»

La Regione si sta muovendo in autonomia per ideare la fase due: «Stiamo lavorando alacremente per presentare un progetto di messa in sicurezza per la ripartenza», dice il governatore

Lo va ripetendo da un paio di giorni il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Il lockdown non esiste più». Ieri ai microfoni di PiazzaPulita, il governatore aveva spiegato che il “chiudere tutto” non era mai stato una realtà durante l’emergenza Coronavirus perché erano diverse le attività produttive che sono rimaste aperte (o perché considerate necessarie, o grazie al silenzio-assenso delle prefetture inondate da richieste di deroghe al decreto del Governo). Oggi arriva la conferma che la Regione si sta muovendo in autonomia per ideare la fase due: «Stiamo lavorando alacremente per presentare un progetto di messa in sicurezza per la ripartenza», dichiara Zaia.

Anche in questo caso non mancano le polemiche con il Governo: «Se dipendesse da me riaprirei tutto il 4 maggio con gradualità e senso di responsabilità», aggiunge Zaia, che però frena e puntualizza che la scelta spetta all’esecutivo: «È il Governo che deve fare i provvedimenti, altrimenti avremmo fatto molte cose prima. Bisogna che venga fatto un Dpcm per far aprire prima».

I dubbi sul “piano Patuanelli”

Ma quali sono esattamente i piani di riapertura del Governo? Dopo aver prorogato il lockdown fino al 4 maggio, si era fatta strada l’ipotesi – il cosiddetto piano Patuanelli dal nome del ministro dello Sviluppo Economico – di una riapertura a partire dal 22 aprile di tutte le attività produttive in grado di garantire il rispetto dei criteri sanciti nel protocollo di sicurezza approvato alcune settimane fa dalle parti sociali, in termini di distanziamento sociale e profilassi sanitaria.

Ma proprio dal ministero dello sviluppo Economico arriva una smentita, resa necessaria dalla sovrapposizione di competenze diverse: il ministro Stefano Patuanelli, «non sta lavorando a un suo piano», dicono fonti del Mise riprese dall’Ansa. «Il Governo riceverà le proposte della task force di Vittorio Colao [voluta dal governo, pool di esperti ed esperte che stanno lavorando alla fase 2, ndr]» – si legge nell’agenzia.- «e le esaminerà confrontandosi con regioni e comuni nella cabina di regia per poi decidere assumendosi, come sempre, tutte le responsabilità delle scelte».

Il parere degli esperti:

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