Coronavirus, Sanchez chiede di prorogare il lockdown in Spagna fino al 9 maggio. Negli Stati Uniti continuano le proteste contro le misure per contenere l’epidemia
Sono 2.259.317 i casi confermati da Coronavirus nel mondo. Il numero dei decessi ha raggiunto quota 154.694, secondo gli ultimi dati forniti dalla Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti continuano a essere il Paese più colpito dall’epidemia con 706.779 persone infette e 37.079 vittime. A seguire la Spagna con 190.839 contagi totali e l’Italia che è arrivata a 172.434.
Spagna
Il premier Pedro Sánchez ha chiesto una proroga di 15 giorni del lockdown in Spagna: fino al prossimo 9 maggio. Il primo ministro ha spiegato che al momento «non è possibile revocare le misure generali di confinamento e passare alla fase di de-escalation». Dopo il lockdown però si però si potrà ripensare a una ripartenza: «a maggio si solleverà il confinamento in maniera progressiva».
Il primo ministro ha reso noto che intanto continua la collaborazione con il governo italiano, soprattutto sul fronte dei trasporti. Al momento infatti vige ancora il blocco dei voli dalla Spagna verso l’Italia. Sulla riapertura di questa tratta Sánchez ha spiegato: «Ci piacerebbe farlo quanto prima, ma inevitabilmente dovremo seguire l’andamento della pandemia in entrambi i Paesi».
Oltre alla richiesta di prorogare il lockdown Sánchez ha annunciato anche che i bambini fino ai 12 anni dal 27 aprile potranno uscire dal loro domicilio, anche se non sono ancora chiari orari e modalità. In tutto ils Paese sono più di 20mila le morti. È l’ultimo bilancio fornito dalla Johns Hopkins University sull’andamento dell’epidemia nel Paese. Secondo gli ultimi dati il numero di decessi ha raggiunto quota 20.002 a fronte di 190.839 casi. Mentre le persone guarite sono finora 74.797.
Stati Uniti
La Casa Bianca rivede al ribasso le previsioni sulle vittime per l’emergenza Coronavirus. Mentre nel Paese il numero dei morti ha superato i 36 mila, secondo la Johns Hopkins University, con quasi 4 mila nell’ultimo giorno, il presidente Usa Donald Trump prevede che non ci saranno più di 65 mila vittime, «molti meno quindi di quelli previsti» ha detto. Le stime iniziali avevano previsto una cifra fra 100 mila e 240 mila morti. Nel corso del briefing quotidiano sull’emergenza, Trump ha poi respinto le accuse al governo sulle carenze nell’effettuare i tamponi. Secondo il presidente USA i test completati finora sono stati almeno 3,78 milioni.
LIBERATE MICHIGAN!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) April 17, 2020
Trump: la nostra risposta meglio dei Paesi europei
Donald Trump ha cominciato il briefing sul Coronavirus accusando i media di non riportare le statistiche vere sull’epidemia. Il presidente degli Stati Uniti sostiene infatti che la mortalità pro capite nel paese è più bassa di quella dei Paesi europei, ad eccezione della Germania. Come già spiegato più volte per i dati italiani, il tasso di mortalità dipende molto dal numero dei tamponi e non conta quindi i casi sommersi.
April 18, 2020
Trump ha annunciato anche che Texas e Vermont a partire da lunedì 20 aprile permetteranno ad alcune attività di ripartire, anche se con tutta una serie di precauzioni. Il Montana invece comincerà a togliere le restrizioni a partire da venerdì 24 aprile.
Le proteste contro in Texas e New Hampshire
Nelle ore precedenti al briefing di Trump si sono registrate alcune proteste. In New Hampshire circa 400 manifestanti si sono incontrati davanti al parlamento di Concord, la capitale dello Stato. Obiettivo della protesta il lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus. Alcuni dei manifestanti erano armati, esattamente come successo in Michigan dove si erano radunate contro il lockdown oltre 3mila persone.
Anche Austin, in Texas, alcune centinaia di persone si sono radunate contro il lockdown. Qui uno degli slogan più usati era «Fire Fauci», «Licenzia Fauci». Anthony Fauci è un immunologo ed è a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Negli ultimi giorni Fauci ha sconfessato diverse dichiarazioni di Trump.
Regno Unito
Il bilancio delle vittime per il Coronavirus nel Regno Unito aumenta di 888 morti nel giro di 24 ore. Il numero totale dei decessi nel Paese sale così a 15.464. A riferirlo è il Ministero della Sanità britannico, che sottolinea anche come il numero di persone positive abbia ora raggiunto un totale di 114.217 casi, con un aumento di 5.526 rispetto al giorno precedente, secondo il ministero della Sanità.
I dati pubblicati quotidianamente dalle autorità sanitarie del Regno Unito, però, comprendono solo i decessi in ospedale di pazienti che risultano positivi al test. Sono escluse dal conteggio, quindi, le vittime decedute nelle case di riposo, in casa e nelle altre strutture. L’Ufficio delle statistiche nazionali (ONS), che conta i decessi in modo più ampio ma con un ritardo di dieci giorni, ha calcolato 217 decessi correlati alla malattia a partire dal 3 aprile nelle case di riposo in Inghilterra e nel Galles, secondo il suo ultimo rapporto settimanale. Si stima che il numero effettivo di decessi sia molto più elevato e potrebbe raggiungere i 7.500.
Iran
Il numero di morti provocati dal Coronavirus in Iran ha superato la soglia dei 5.000. A renderlo noto è il Ministero della Sanità, precisando che i decessi nel Paese hanno raggiunto quota 5.031, con un aumento di 73 vittime registrate nelle ultime 24 ore. Allo stesso tempo, sono stati registrati anche 1.374 nuovi casi, che portano il bilancio dei contagi a quota 80.868. Le persone guarite sono 55.987, mentre 3.513 pazienti versano in condizioni critiche.
Corea del Sud
In Corea del Sud 163 persone che erano riuscite a sconfiggere il Coronavirus, guarendo completamente, si sono riammalate: i funzionari sanitari del Paese stanno cercando di risolvere questo mistero e la stessa cosa sta succedendo in Cina. Secondo il Centro sudcoreano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc), che ha diffuso questi dati, la percentuale delle persone che risultano di nuovo positive dopo essere guarite è bassa, circa il 2,1%, ma non è chiaro quante delle 7.829 persone guarite siano state sottoposte nuovamente al test.
Il vice direttore della Kcdc, Kwon Joon-wook, ha spiegato che finora i pazienti che si sono riammalati non sembrano essere contagiosi, anche se circa il 44% di loro mostra lievi sintomi della malattia. Per il momento, commenta la Cnn, la spiegazione più plausibile di questo fenomeno è il fatto che i test rilevano residui del virus nell’organismo. Tuttavia Kwon Joon-wook ha invitato alla cautela osservando che per la comunità scientifica questo virus ha ancora molti lati oscuri.
Bangladesh
Sono decine di migliaia le persone che oggi, 18 aprile, hanno violato in Bangladesh il blocco imposto a livello nazionale a causa del Coronavirus per partecipare al funerale di un grande predicatore islamico Jubayer Ahmad Ansari. La polizia aveva concordato con la famiglia dell’imam che solo 50 persone avrebbero potuto partecipato al funerale a Sarail. Ma il capo della polizia locale, Shahadat Hossain, ha tuttavia affermato che i poliziotti non hanno potuto fare nulla per fermare la folla.
Violating coronavirus lockdown, over a hundred thousand gather at a Bangladesh funeral. All the latest updates: https://t.co/81NgJKrJSm pic.twitter.com/1Co4RkPfkG
— Al Jazeera News (@AJENews) April 18, 2020
«La gente è arrivata a ondate», ha detto Hossain. Secondo gli organizzatori e fonti governative, sono state circa 100.000 le persone che hanno partecipato alla cerimonia funebre. Il Bangladesh ha imposto un blocco a livello nazionale il 26 marzo e il dipartimento della Salute ha dichiarato che il numero di casi è oggi aumentato di oltre 300 unità, portando il totale dei contagiati a circa 2.200. Il bilancio delle vittime è invece di 84.
India
I casi di Coronavirus in India sono arrivati a un totale di 14.378. Finora, nel Paese si registrano 480 morti vittime. A renderlo noto è il Ministero della Sanità, come riporta il quotidiano Times of India.
Pakistan
Sono arrivati a 7.481 i contagi dall’inizio dell’epidemia in Pakistan, con 645 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Nel Paese si sono registrati otto nuovi decessi che portano il bilancio totale delle vittime a 143. Finora i guariti sono 1.832, di cui 67 nelle ultime 24 ore. La provincia più colpita è quella del Punjab Orientale, con 3.391 casi. Il Pakistan ha eseguito finora 92.548 test.
America Latina
Si aggrava il bilancio dei contagiati e delle vittime in America Latina, dove l’epidemia ha fatto registrare finora 90.059 casi e 4.247 moti, con un aumento di circa 10 mila contagi in tre giorni e oltre 1000 decessi. È ancora il Brasile il Paese più colpito con 32.682 casi confermati, un terzo dei postivi in America Latina, e 2.141 vittime. Il secondo Paese sotto il profilo degli infettati è il Perù con 13.489 casi e 300 vittime. Terzo il Cile, con 9.252 contagi e 116 deceduti. L’Ecuador è il quarto Paese in America Latina per numero di casi confermati (8.450) a cui si aggiungono 421 morti, continuando ad essere il Paese della regione più colpito dalla pandemia in rapporto alla popolazione. Nell’elenco delle nazioni con oltre mille casi registrati, seguono il Messico (6.297 positivi e 486 morti), la Repubblica Dominicana (4.126 e 200), Panama (4.016 e 109), la Colombia (3.439 e 153) e l’Argentina (2.758 e 129).
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